Prologo

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Elizabeth sospirò lisciandosi con calma la gonna del vestito nero che stava indossando in quel momento mentre fuori diluviava. Nonostante sembrasse calma dal di fuori in realtà dentro era ancora distrutta e quella giornata uggiosa non sarebbe servita a migliorarle l'umore, anzi lo stava solo peggiorando. Sperava in qualche modo di essere riuscita a ristabilire l'equilibrio con quell'incantesimo che aveva fatto tre giorni prima. Non ne aveva mai fatto uno, non le erano mai serviti realmente ma quella volta non poteva assolutamente far finta di niente, non poteva non intervenire nuovamente. Quello che era successo era stato un affronto bello e buono e di certo non avrebbe lasciato correre. Non poteva dire niente a parole senza finire uccisa anche lei ma almeno quell'incantesimo poteva farlo.

-Elizabeth cara- venne richiamata la mora dalla ragazza castana che nonostante fosse vestita completamente di nero come lei aveva un bellissimo sorriso sulle labbra che stentava a nascondere. -è ora di andare-

-arrivo Rosalinde- rispose la mora voltandosi nuovamente verso la finestra del suo castello ma sentendo ancora la presenza della castana dietro di se sospirò chiudendo gli occhi blu lapislazzuli e incamminandosi verso l'ingresso principale del castello dove i suoi genitori e suo fratello la stavano aspettando. La ragazza li guardò senza dire niente e si posizionò al loro fianco mentre la pioggia continuava a scendere con insistenza come se non volesse farli andare in giardino per quel funerale.

-andiamo, dobbiamo celebrare il rito oggi- disse Lianbert che non sembrava minimamente propenso ad aspettare un giorno in più. I genitori annuirono entrambi mentre dei servitori muniti di ombrello li scortavano in giardino. Elizabeth rimase per un po' ferma poi rifiutò l'ombrello che uno dei loro servitori stava per aprire e si diresse in giardino senza una protezione dalla pioggia che in pochissimo tempo la bagnò completamente e la mora arrivò alla tomba dove erano già presenti tutti completamente fradicia ma nessuno dei presenti parve accorgersi della cosa tranne il prete che però era troppo intento a celebrare il funerale per poter dire qualcosa del suo stato.

La ragazza fissò i suoi occhi sulla bara di legno che poco alla volta veniva calata nel terreno e continuò a tenerli fissi fino a quando anche l'ultimo mucchio di terra non fu posizionato e quindi la bara completamente sommersa. Fu allora che la ragazza alzò lo sguardo e lo vide. La figura trasparente di quello che una volta era stato l'altro dei suoi due fratelli, il maggiore. Quello che ormai era il fantasma del fratello si stava guardando intorno confuso fino a quando non la vide e la guardò indagatore. Elizabeth sorrise leggermente felice di essere riuscita nel suo incantesimo. Il fantasma di suo fratello sarebbe rimasto in quel mondo il tempo necessario per poter riportare tutto al giusto equilibrio.


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