Capitolo 10

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Arian guardò la sua lapide come se la stessa potesse contenere in qualche modo le risposte per tutte le sue domande. Domande che ormai gli affollavano la mente da troppo tempo, precisamente da quando aveva scoperto che a Finn piacevano i ragazzi. All'inizio si era arrabbiato con il ragazzo, non capiva come potesse preferire gli uomini a una bella ragazza con la quale avere una perfetta discendenza. Poi però era cambiato tutto.

Non parlando con il biondo per molto tempo si era sentito male, quasi in colpa per quello che gli aveva detto infondo lo sapeva anche lui che era stato un fantasma per fin troppi secoli e ovviamente doveva mettere in conto il fatto che la gente cambiava e forse in quell'epoca non era davvero un peccato amare qualcuno del proprio stesso sesso.

Le cose però erano peggiorate quando aveva visto dalla finestra di quella che ormai era la camera di Finn il biondo stesso baciare un altro ragazzo castano e aveva sentito male allo stomaco. All'inizio ovviamente aveva pensato che fosse perché gli dava fastidio che due uomini si baciassero davanti ai suoi occhi ma dopo un bel po' di tempo a ragionare nella cripta di famiglia gli era venuta una brutta idea: non gli dava fastidio il bacio in se ma a chi Finn stesse dando quel maledetto bacio e cioè a una persona che non era lui. Possibile che gli piacesse davvero Finn? Non aveva voluto nemmeno pensare a quella possibilità per tanto tempo ma la cosa stava diventando problematica visto che gli stava venendo voglia di uccidere quel castano che baciava il suo Finn. Finn che a quanto pareva aveva anche smesso di cercare il modo di capire com'era morto, non lo stava più aiutando per colpa di quel ragazzo da quattro soldi e Arian davvero non accettava tutta quella situazione.

Era stato innamorato di Rosalinde? Certo, o almeno era quello che aveva creduto per tutta la sua vita e anche nei secoli che aveva passato come fantasma ma forse non aveva mai realmente dato modo ai suoi veri sentimenti di uscire allo scoperto. Aveva accettato passivamente il fatto che Rosalinde Deghent fosse stata scelta dai suoi genitori come sua fidanzata e futura madre della sua discendenza tanto che non si era fermato a soffermare sui sentimenti che provava per la ragazza. Certo loro due avevano consumato ancor prima del matrimonio ma non c'era mai stata vera passione, vero coinvolgimento tra loro. Arian all'inizio aveva dato la colpa al fatto che fosse passato troppo tempo e che nella forma di fantasma non si ricordava più bene certe sensazioni ma in quel momento si stava accorgendo che forse non ci erano mai state realmente da parte sua.

Era come Finn, lo era sempre stato ma non se ne era mai accorto perché aveva sempre dato per scontato che il ruolo di un uomo era quello di sposare una donna per avere una famiglia.

Quasi rise istericamente guardando la sua lapide nell'accorgersi che insultando Finn tempo prima aveva insultato anche se stesso. Doveva assolutamente parlare con Finn e risolvere tutto con il biondo per poi chiedergli ancora una volta di aiutarlo con la questione della sua morte che ancora non ricordava. Deciso a portare avanti quel pensiero si alzò e sfruttando il fatto di poter attraversare i muri si diresse velocemente nella stanza di Finn dove però rimase bloccato sul posto mentre una morsa di gelosia stringeva il suo corpo. Finn e quel castano stavano facendo sesso in quella che era stata la sua camera e Finn pareva non essersi minimamente accorto della sua presenza cosa che lo faceva imbestialire ancora di più.

-Caleb va piano mi fai male- si lamentò Finn cercando di tirare un pugno al ragazzo che si era imposto su di lui con prepotenza. Finn non voleva andare oltre con Caleb, non in quel momento almeno. Aveva concesso qualche bacio e qualche palpatina al ragazzo perché voleva togliersi dalla mente Arian ma di certo non voleva arrivare fino al sesso così velocemente.

-oh andiamo la stavi tirando per le lunghe- ridacchiò Caleb spingendosi con più forza dentro all'altro che fece una smorfia di dolore che non passò inosservata ad Arian.

-non mi piace questa situazione Caleb, fermati- cercò di protestare Finn ma Caleb non voleva fermarsi e Arian ringhiò di rabbia pura in direzione del castano e decise di prendere la situazione in mano. Un no era un no e quello stronzo doveva capirlo. Entrò nel corpo del castano e lottò a lungo con il ragazzo per ottenere il controllo del suo corpo. La sua idea era quella di liberare Finn da quella costrizione e controllare il corpo di Caleb fino ad uscire dal palazzo, solo che quando aprì gli occhi e si trovò difronte la faccia accaldata di Finn che si era leggermente rilassato visto che il corpo di Caleb si era fermato non riuscì a portare a termine i suoi buoni intenti. Ancora nel corpo del castano si fiondò sulle labbra di Finn lasciando completamente spaesato il biondo visto che quello sembrava tutto tranne Caleb per quanto era dolce e pacato il bacio.

Arian sapeva che doveva fermarsi, che non doveva continuare, ma si lasciò prendere la mano continuando a baciare con calma Finn mentre lo accarezzava con altrettanta calma. Quando mai gli sarebbe ricapitato di poter toccare Finn in quel modo? Forse mai e se ne stava approfittando. Finn che si era completamente rilassato per via di quel tocco calmo e non furioso come prima tanto che si chiese se ci fosse realmente qualcun altro al posto di Caleb ma poi scacciò il pensiero: era impossibile e probabilmente Caleb stava facendo il dolce per renderlo docile e poco propenso a protestare.

Quel momento però venne spezzato da Caleb stesso che cercò in qualche modo di riprendere il controllo del suo corpo e Arian si accorse che non poteva continuare in quel modo e riottenendo il controllo che in parte aveva perso del corpo del castano attuò il suo piano iniziale lasciando Finn completamente da solo, e eccitato, nella sua camera confusissimo.


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