Epilogo

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-papà- Arian si voltò velocemente in direzione del bambino di nove anni che era appena entrato in casa con lo zaino più grande di lui sulle spalle e con un'espressione che non faceva presagire nulla di buono.

-dimmi tesoro- gli rispose Arian avvicinandosi al figlio e togliendogli lo zaino dalle spalle per poi prendere in braccio il bambino incamminandosi verso la cucina dove c'erano Finn e Rachel che cucinavano. Quando lui e Finn si erano sposati i genitori di quest'ultimo avevano detto ai due di restare nel palazzo dei Montagon insieme a loro anche perché era davvero grande e due famiglie potevano tranquillamente viverci insieme. Finn e Arian non se lo erano fatto ripetere due volte prima di accettare anche perché vedendo i prezzi delle casa nel paesino si erano messi le mani nei capelli contando che dei due solo Finn lavorava realmente all'epoca visto che Arian aiutava Simon alla biblioteca mentre era in cerca di un lavoro.

-mi avete mentito- borbottò il bambino gonfiando le guanciotte paffute proprio mentre entravano nella cucina attirando l'attenzione di Finn che raggiunse i due lasciando poi un bacio sui capelli nerissimi del figlio.

-cosa succede?- domandò il biondo curioso quanto il marito.

-la maestra a scuola ha parlato del mistero della morte di Arian Montagon. Voi mi avete detto che non era veramente morto e che era papà!- protestò il bambino guardando deluso i due che ringraziarono che Rachel stesse ascoltando la radio mentre cucinava. Non avevano mai detto tutta la verità ai genitori di Finn e non avevano intenzione di farlo ma a Gabriel...a Gabriel avevano deciso di dirla anche se forse aveva sbagliato a farlo quando il bambino era ancora troppo piccolo.

-tesoro non ti abbiamo mentito- gli disse Arian -io sono veramente quel ragazzo di cui la maestra ti ha parlato solo che poche persone conoscono la verità-

-tuo padre ha ragione Gabriel. Solo noi siamo a conoscenza della verità e te l'abbiamo detta perché sei parte della nostra famiglia- continuò Finn -ma devi prometterci che non ne parlerai mai con altri a parte ovviamente gli zii- e per zii Finn intendeva Simon e Julie che li avevano aiutati davvero tanto in tutti quegli anni, soprattutto avevano aiutato tantissimo Arian ad integrarsi.

-va bene, ma voi giurate di non avermi mentito?- domando con occhi da cucciolo il bambino cosa che fece letteralmente sciogliere sia Arian che Finn. Quando avevano deciso di adottare, e quindi allargare la loro famiglia, avevano scelto Gabriel solo e soltanto perché quel bambino di un anno all'epoca li aveva inteneriti troppo con quegli occhioni bellissimi che sembravano la copia di quelli di Finn.

-giuriamo su tutto quello che vuoi- confermò Arian baciandogli una guancia -eri arrabbiato solo per questo?-

-si- sussurrò il bambino nascondendo il viso nella spalla del padre triste di aver dubitato di loro anche solo per un secondo.

-che ne dici di togliere quel muso lungo Gabry?- domandò Finn sorridendo al figlio prima di andargli a prendere due pomodori, che il bambino adorava da morire, e metterglieli in mano -su mangia ce fra un po' è pronto il pranzo- Gabriel annuì scendendo dalle braccia del padre, anche perché stava diventando pesante per Arian, e corse dalla nonna sempre con i pomodori in mano per chiederle cosa si mangiava di buono quel giorno.

-forse dovevamo aspettare un po'- disse Finn osservando il figlio attentamente.

-va bene così e poi Simon e Julie non ci hanno fermati- gli ricordò Arian prendendolo per la vita e tirandoselo addosso prima di baciarlo con calma. Non avrebbe mai scambiato la vita che aveva in quel momento con quella che aveva perso per colpa di Lianbert, mai.


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