"La Cuccarini propone l'aggiunta di un banco per una ragazza di nemmeno diciott'anni. Si chiama Artemide e viene da Palermo. Vorrei leggervi altro su di lei, ma ha scritto solo questo nella sua presentazione"
Il pubblico applaude e la voglia di darmela a gambe si fa più prorompente.
Mi spingono, forse, verso il centro dello studio dato che mi ero imbambolata nel backstage. Okay si, voglio proprio sotterrarmi ora che sono sotto gli occhi di tutti quanti.
"Prima le ho parlato. Che poi parlato è un parolone. È molto molto timida, quindi direi di farla direttamente cantare"
Io le sorrido grata, perché realmente non saprei cosa dire. Appena dò l'okay, Maria fa partire la base.
Le note di Another love si diffondo nello studio e, appena sento l'attacco, parto. Non penso a qualcosa in questo momento.
Non penso al pubblico che mi guarda, nè alla tonalità e le note. Semplicemente mi lascio andare. Dopo avrò tempo per maledirmi per aver incrinato troppo la voce in alcuni punti.
Ho scelto di puntare molto sulla vocalità e l'espressività, ma quello che definisco un cavallo vincente potrebbe risultare essere anche il motivo per cui non entrerò nella scuola di amici.
È un enorme 50 e 50, che ho deciso di tentare.
Mi sono detta "una sola volta e poi mai più".
Non avrei retto due fallimenti consecutivi, o chissà anche di più.Quando mi rendo conto fu aver terminato apro di scatto gli occhi che mi ero scordata di aver perfino chiuso a metà esibizione.
"Partiamo da...Zerbi"
Il professore subito si sistema più comodo sulla propria sedia, pronto a sparare la propria sentenza. Ho paura di quello che potrà dire, perché da quando seguo il programma l'ho sempre trovato fin troppo schietto e sincero.
Non amo per nulla le persone super sincere ed impulsive. Sono una calcolatrice infondo, non può piacermi qualcuno che ai miei occhi risulta incapibile.
"Allora, partiamo da una constatazione: sei brava. Emozioni, hai un bel timbro, non hai studiato ma te la cavi molto bene anche nella parte tecnica. Ma per quanto riguarda la presenza scenica non ci siamo proprio. Un disastro. Non sei nella tua cameretta che tieni gli occhi chiusi. Non ti sei mai mossa dal posto, pensavo fossi una statua ad un certo punto"
"Quindi le daresti il banco?"
Maria gli fa la fatidica domanda che inconsciamente mi fa tremare le gambe. Vorrei solo tapparmi le orecchie e ritornare a casa per evitare questa figuraccia.
"Fosse stato all'inizio del programma, si. Ora come ora, nonostante gli ultimi problemi, sono fiero della mia squadra quindi banco no"
Maria mi guarda ed io capisco che è arrivato il momento di dire qualcosa per la prima volta, che non sia il testo di una canzone.
"Grazie mille lo stesso"
Dire ciò mi è costato avere le guance di un intenso rosso. Se potessi vedermi allo specchio, sono convinta che perfino le mie orecchie hanno cambiato colore.
"Maria vado io. Tesoro sei fantastica, davvero. Mi piaci, sei carina e molto brava. Mi piacerebbe molto lavorare con te"
Io sorrido, realizzando solo dopo che effettivamente il si di Arisa mi fa accedere ufficialmente nella scuola di amici. La conduttrice scompare per un istante per poi ritornare con in mano la felpa di quell'adorabile azzurrino.
"Sei dentro, ma prima ascoltiamo il parere della prof che ti voleva, ti va?"
Annuisco, sicura che se avessi aperto la bocca mi sarei ritrovata a balbettare come una scema.
"Artemide, tu mi ricordi una personcina che l'anno scorso era qui. Voce bellissima, incapacità nel parlare e nell'avere presenza scenica. Le sfide difficili mi piacciono, quindi sarei felicissima di lavorare con te ed aiutarti a sbloccarti li dove sei in difficoltà"
Mi gelo sul posto, abbassando lo sguardo in meno di mezzo secondo. Fortunatamente Maria mi porge la felpa eliminando quel momento di puro imbarazzo.
Mentre ancora non realizzo, viene posizionato un banco in seconda fila, accanto ad Ndg.
Ovviamente prima di essere chiamata qui guardavo come chiunque il programma e, quindi, sono ben informata sugli altri allievi.
Non vedo l'ora di andare avanti con questo percorso.