II.🔞

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Aki rimase immobile per qualche minuto, ma poi si riscosse e seguì la donna fuori dal locale.

"Senpai Himeno aspetta!" la chiamò vedendo la sua schiena allontanarsi sempre di più.

Si fermò e la raggiunse.

"Ti ho davvero sconvolto eh? Forse non avrei dovuto dirtelo così." disse passandosi una mano tra i capelli e sospirando.

Aki osservò quel gesto che sapeva che faceva spesso quando era nervosa.
Gli piaceva osservare i suoi movimenti, l'aveva sempre fatto.
E ora la donna che aveva osservato sempre con assoluto rispetto gli confessava che gli piaceva.
Era al settimo cielo anche se non riusciva a dimostrarlo.

"Facciamo la strada insieme fino al tuo appartamento, va bene?" propose Himeno vedendolo in difficoltà.

Annuì e camminarono in silenzio uno accanto all'altro.

Aki stava pensando a cosa dire, mentre Himeno si era pentita di aver detto tutto. Probabilmente ora il loro rapporto sarebbe rimasto segnato per sempre.
Eppure aveva sempre pensato che Aki provasse qualcosa per lei.
Sapeva benissimo che aveva una cotta per Makima ma non ci aveva mai dato importanza perché con lei era sempre stato diverso, e si era aggrappata a quel sentimento ferocemente.

Una volta davanti al condominio di Aki si fermarono.

"Allora io vado." lo salutò lei.

Aki però la fermò per il polso.
Lo strinse forte.

"Non andare. Sali." quasi ordinò sorprendendo Himeno.

Annuì e salirono.

Power e Denji dormivano profondamente, ma cercarono di fare il minor rumore possibile.

"Perché mi hai fatto salire Aki?"

Salí sul bancone della cucina osservandolo curiosa.

Il suo sguardo era diverso.
Sapeva che stava rimuginando su qualcosa che non riusciva a dire, così gli lasciò il suo tempo.

"Non sono bravo a parole." cominciò avvicinandosi pericolosamente e mettendole le mani sulle coscie.

Lei si stupí ma lo lasciò fare.

Mosse le mani su e giù per le sue coscie guardandole rapito.

"Però ci sono delle cose che ho sempre voluto fare." continuò.

Himeno allargò le gambe e lui si posizionò nel mezzo.

"Perché non mi fai vedere." sussurrò al suo orecchio spostandogli le mani vicine alla sua zona intima.

Aki ansimò e con uno scatto fece unire le loro labbra.
Si baciarono in modo rude, mordendosi le labbra e succhiandosi avidamente le lingue.

Una volta staccati avevano il fiatone, ma questo non li fermò.
Himeno leccò e gli mordicchiò il collo fregandosene dei segni che sarebbero sicuramente rimasti.
Lui le strinse il sedere per poi continuare ad accarezzarla avidamente dappertutto, mai sazio.

"Andiamo in camera altrimenti rischiamo di svegliare quei due." disse Himeno scendendo dal bancone.

Aki annuì come in trans, e prendendo la mano della sua senpai, la guidò in camera sua.

Si baciarono ancora e presto i vestiti furono lanciati a terra in modo disordinato.

Si mangiarono con gli occhi osservando i loro corpi nudi.
Aki studiò i suoi seni pieni, la pancia piatta e le sue zone intime circondate da quelle magnifiche coscie.
La prima cosa che pensò fu che non avrebbe più scordato quella visione paradisiaca.
La seconda era che era bellissima.

"Sei bellissimo Aki.." sussurrò anche lei incantata dal suo fisico muscoloso e ben dotato, e lo baciò nuovamente.

Poi scese sul collo, sul petto e infine si inginocchiò.

"Ne sei sicura?" le chiese soltanto in quel momento, anche se a giudicare dal suo membro sarebbe stato difficile fermarsi ora.

"Voglio farlo da molto tempo."

Quelle parole, insieme al momento in cui Himeno prese completamente in bocca il suo membro duro, lo fecero gemere rumorosamente.
Si coprí la bocca con la mano, arrossendo.

Quando Himeno cominciò a muoversi e unire anche la mano, fu quasi impossibile trattenersi.
Gemeva e si mordeva le labbra guardandola estasiato.
Era così bello vederla lì sotto di lui.

Quello sguardo e i suoi gemeti soffocati stavano facendo bagnare anche lei che ogni tanto mugugnava.

Quasi al limite la staccò dal suo membro altrimenti non sarebbe riuscito ad entrare dentro di lei.

La scaraventò sul letto senza dire nulla e lei si lasciò scappare un urletto sorpreso ed eccitato.

"Dio, sento il tuo odore così forte.." ansimò Aki scomparendo con la testa tra le sue gambe per assaporarla.

Himeno gemette forte stringendogli i capelli tra le mani e sciogliendo il codino che li teneva legati.

"Akii.." mugugnò contorcendosi dal piacere mentre lui andava con la lingua sempre più in profondità.

Quando aggiunse anche tre dita, perse il controllo e venne sulla sua bocca.

Aki alzò la testa e la guardò con occhi da predatore.

"Sei deliziosa." disse facendola arrossire per la prima volta.

Lo sguardo con cui la stava guardando ora non sembrava quello dello stesso ragazzo che prima si era imbarazzato quando gli aveva confessato i suoi sentimenti.

La baciò nuovamente e lei lo avvicinò a sé strusciandosi su di lui.
Tra un bacio e un altro si misero seduti, e dopo essersi infilato il preservativo, la guardò nuovamente negli occhi.

Lei gli salì a cavalcioni capendo la sua insicurezza e lentamente infilò il membro nella sua apertura.

Trattennero il fiato entrambi completamente schiavi di quella passione devastante.
Aki cominciò a muoversi impaziente, e da subito il loro modo di prendersi fu aggressivo e rude.
Ancora a cavalcioni su di lui, Himeno muoveva i fianchi al ritmo sostenuto che aveva deciso Aki.
Il rumore delle loro carni e del letto che cigolava riempivano la stanza insieme ai loro gemiti trattenuti.

"Aki, ahh.. " mugugnò Himeno chiudendo gli occhi.

Le strinse i capelli con forza facendole vibrare ogni parete del suo corpo.

"Non sai da quanto volevo tutto questo Himeno senpai.." borbottò lui preda del piacere.

"Lo so invece. Per me é lo stesso.."

La baciò mentre continuava a muoversi dentro di lei.
Lei gli morse le labbra leccando il sangue che gli aveva fatto uscire per la troppa forza che aveva usato.

"Dio.." gemette lui quasi al limite.

Quel gesto di Himeno lo aveva quasi fatto venire.

"Aki, sto per venire.." lo avvisò lei aumentando il ritmo.

"Vieni. Vieni per me." gemette mentre lei sprigionava il suo orgasmo buttando la testa all'indietro e spalancando la bocca come in cerca d'aria.

Quella visione fu troppo, e dopo qualche spinta violenta, venne anche lui dentro il preservativo.

Si lasciò scivolare sui suoi seni chiudendo gli occhi.

"Sono stanchissimo.." borbottò.

Himeno ridacchiò e lo cullò dolcemente, poi si spostarono sotto le coperte, esausti.

"É stato magnifico." sussurrò lui baciandola ancora una volta.

Era così dolce in quel momento che Himeno era quasi commossa.
Nessuno l'aveva mai trattata così.

Poi, dopo essersi aggrappato ai suoi fianchi e aver aggrovigliato le loro gambe, crollò.

Himeno sorrise spostandogli alcuni ciuffi di capelli da davanti al viso.

"Tu lo sei."

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