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Atsushi era convinto di essere sbagliato e che quell'amore fosse stato impossibile, così pensava anche Akutagawa.
Dopotutto erano nemici, non potevano amarsi, non avrebbero mai potuto.

Atsushi stava riflettendo sdraiato sul letto a fissare il soffitto.
Il vento che entrava dalla finestra gli accarezzava il viso nel tentativo di allontanarlo da tali pensieri che lo tormentavano.
Si era davvero fidanzato con il ragazzo che ha provato ad ucciderlo? A maggior ragione Akutagawa Ryūnosuke, della Port Mafia? Una grande nemica dell'agenzia? Impossibile, come è accaduto? Come ha fatto ad innamorarsi di quel corvino che ha provato così tante volte ad ammazzarlo?

Non lo sapeva, e non che gli importasse così tanto, ma il pensiero che lo tormentava era la possibile reazione dei membri dell'agenzia se fossero venuti a saperlo.
Dopotutto per quanto una relazione possa essere nascosta, non è possibile non lasciare sfuggire nulla, quindi se qualcosa fosse scoperto si sarebbe rivelato quasi "fatale" per i due ragazzi, come tradimento alle organizzazioni di cui fanno parte, e questa cosa spaventava, ma che dico terrorizzava Atsushi, che al solo pensiero il vento che batteva da fuori diventava freddo e lo faceva tremare.

La stessa cosa pensava Akutagawa, seduto su una sedia della sala da pranzo.
Non riusciva a togliersi di testa quel ragazzo che amava così tanto e che ora era finalmente suo.
Eppure il tutto sembrava così sbagliato, così pericoloso... e se lo avessero cacciato dall'organizzazione? Se avesse dovuto abbandonare la sorella e la vita che la mafia gli aveva donato?

Eppure Akutagawa non si era creato questo problema il giorno precedente, quando portò all'albino quel fiore candido come i suoi capelli, confessando il suo amore per l'altro.

E adesso eccoli qui, entrambi a chiedersi perché hanno accettato il rischio enorme che corrono.

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Erano le sei di pomeriggio, quel giorno i due innamorati si sarebbero dovuti incontrare all'aperto, solo per fare una passeggiata insieme.
Atsushi era molto paranoico e aveva una  paura tremenda che qualcuno avrebbe potuto vederli, ma andò comunque al posto prestabilito, cosa avrebbe dovuto fare altrimenti?
Lì incontrò il suo ragazzo, che stava leggendo un libro mentre aspettava la tigre.
Atsushi rimase a guardarlo, come imbambolato, quando l'altro ragazzo alzò lo sguardo e lo notò.
<< jinko>>
L'altro ragazzo non rispose, bensì rimase a fissare il corvino.
<<Jinko?>> disse scuotendo la mano davanti gli occhi concentrati di Atsushi.
<<Ah ciao Aku>> disse quest'ultimo sorridendo un po' imbarazzato per la scenata precedente.
<<Andiamo?>> chiese il mafioso.
<<Andiamo>> rispose l'altro.
E iniziarono ad incamminarsi.

Writer's space
Sappiate che non ho un' idea molto ampia per questa storia quindi sarà molto corta, inizialmente volevo anche scrivere una oneshot però ho pensato che fosse meglio fare più capitoli.
Ditemi che ne pensate e se ho fatto qualche errore grammaticale, al prossimo capitolo✔️.

&quot;we can't be together&quot; &quot;why not, they do&quot; 『shin soukoku』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora