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Jisung

"Han Jisung e..."

"...e Lee Minho"

Giurai che il mio cuore si fermò per un'attimo. Non volevo stare con quel ragazzo, da quanto avevo sentito non aveva proprio una buona reputazione, bensì quella di un bullo senza cuore. Avevo abbastanza timore di lui, e l'idea di doverci comporre una canzone....No non potevo accettarlo.

Anche Felix sbiancò. Lui già lo conosceva quel Lee Minho e l'unica cosa che mi aveva detto su di lui era che gli dovevo stare alla larga. Ma ovviamente l'universo non aveva voluto la sessa cosa e per questo lo maledissi mentalmente.

Mi girai per guardarlo e vidi che non era più in classe. Ma dove poteva essere? L'aveva sentito che era con lui vero? Non avrebbe mica dovuto andarlo a cercare? L'avrebbe subito pigliato a schiaffi. Desiderò non esistere come non mai. Scambiò un'occhiata veloce con Felix. 

"Glielo dirà Hyunjin." sussurrò quest'ultimo, e io annuii sperando andasse in quel modo.

I giorni a seguire andarono meglio. Niente Minho. Non si faceva vedere a scuola e Jisung poteva solo esserne felice. Felix invece stava sempre intorno a Hyunjin: a pranzo, durante l'intervallo, in classe.... Non sapevo davvero cosa gli prendesse. Gli stava davvero così simpatico?

A dire la verità io iniziai a ingelosirmi. Ero il suo migliore amico da sempre non mi poteva rimpiazzare così!

Il problema si presentò venerdì, mattina e quel problema aveva un nome specifico, ossia Lee Minho.

Mentre stavo posando i libri nell'armadietto, una mano lo chiuse bruscamente al mio posto. Mi girai di scatto e mi ritrovai davanti al mio compagno di compito.

"S-si?" Mi maledissi mentalmente per aver balbettato, m avevo una paura matta di lui.

"Dobbiamo fare il compito di canto" rispose secco lui.

"Ehm lo so... Tu quando puoi?"

"Domani alle tre, vieni qui nella sala musica, non c'è nessuno di sabato" rispose

'Veramente neanche io ci sarei' pensai, ma invece dissi:"Certo, ci vediamo domani"

Detto questo Minho se ne andò silenzioso e io ricominciai a respirare.

SABATO
Mi svegliai agitatissimo. Avevo seriamente paura di venire bullizzato o picchiato da Minho, e il fatto che non ci sarebbe stato nessuno a scuola con lui non aiutava affatto.
Indossò dei jeans strappati chiari e una maglia a maniche corte semplice bianca con una scritta nera, poi sopra mise una felpa grande grigia.
Iniziò a farsi i compiti per lunedì aspettando il pranzo.
Stava facendo grammatica, quando il telefono iniziò a vibrare, Jisung accetto la videochiamata da parte del suo migliore amico e subito vide comparire il biondo sullo schermo

"Hey Lix, cosa c'è? "
"C'è che a scuola faccio pena, e mi devi aiutare con grammatica" Disse Felix mettendosi le mani nei capelli.
"Sei fortunato che già la stavo facendo"risi e poi iniziammo a studiare.
Quando finimmo decisi di dirgli dell'incontro con Minho a scuola.
" Hey Felix... Sai che devo fare quel compito con Minho, beh oggi ci incontriamo" Dissi
"Dove? " Chiese subito lui alarmato.
"A scuola... "
"Vengo anche io" Disse subito.
"Ma perché? Non lo conosci bene? "
"Beh si però... Ecco lui è un po' particolare si e credo che potrebbe non sopportarti. A malapena sopporta me... Credo... È un tipo strano, può stenderti con un pugno e con una parola" Rispose l'australiano.
"Yah! perché non dovrebbe sopportarmi scusa? " Chiesi sbalordito.
"Perché parli tanto, sei goffo, e fai battute ogni due per tre e questo lo innervosisce"
"Capito. Parlerò poco. Ho più paura io di te fidati. "
Risposi, dopodiché fui costretto a chiudere la chiamata per pranzare. L'ansia saliva a ogni boccone. Avevo paura di quello che sarebbe potuto succedere, Lix non era stato molto incoraggiante.

Minho

Stavo percorrendo la strada per tornare a casa, quella notte ero stato via e non avevo nessuna voglia di fare qualcosa, ma purtroppo avrei dovuto scrivere una fottutissima canzone con quel ragazzino di merda. Sbuffai quando notai che mio padre era in casa. Dovevo entrare per forza perchè non potevo presentarmi vestito in quel modo.

La porta era aperta, come sempre. Entrai facendo il meno rumore possibile. Tirai un sospiro di sollievo quando lo vidi addormentato sul divano. Accanto ad esso, sul tavolino, notai delle nuove pasticche. Non ricordavo di averle mai viste. Piano le feci scivolare nella tasca e salii di sopra. Subito ne provai una, e iniziai a vestirmi con una tuta e una felpa extra large.

Alle 14.05 circa scesi per andare a fare pranzo. Lo trovai seduto sul divano mentre sniffava chissà che cosa.

"Vuoi?" Mi chiese

"No, passo" Risposi avviandomi verso il frigo che trovai completamente sporco.

"Pff" Sibilò, poi aggiunse :"Devi  fare una cosa per me"

"Ora non posso, devo fare un compito con uno" risposi freddo, mentre continuavo a cercare cibo.

"Lascia perdere la scuola, resta a divertirti con me, sai ho imparato qualche nuova mossa"Disse avvicinandosi pericolosamente.

"No grazie" Passai ai cassetti per cercare se c'erano soldi per comprare qualcosa

"Non solo te ne stai in mezzo ai coglioni, ma vuoi anche derubarmi?" Sbraitò

"Lo sai quanto cazzo mi costi?" Mi afferrò per il colletto e mi spinse contro la porta tirandomi un pungo in pieno viso.

Riuscii a aprire la porta e a scappare fuori

Vaffanculo

"Vedi di tornare presto che ho qualcosa in serbo per te!" Urlò da dentro l'uomo che dovevo chiamare padre.

Salii sulla mia moto e mi avviai verso la scuola, a stomaco vuoto.

Arrivato vidi una bici bianca e rossa attaccata a un palo davanti alla scuola.

Non ci posso credere, ma quanto è sfigato?





Ciaooo come va? spero bene

spero vi stia piacendo la storia e mi scuso se non ho aggiornato prima, ma la scuola mi sta massacrando. 

E niente grazie per leggere questa storia, ci vediamo nel prossimo capitolo!

A Total Mess||MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora