sedici

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<<eva, sbrigati che siamo in ritardo>> guardò l'orologio mia madre.
<<si sono pronta>> mi chiusi la zip del giubotto.

stiamo andando in ospedale, ricordate quando mohamed mi toccò la cicatrice ed io dissi che ero una donatrice? beh era una bugia, l'anno scorso avevo la leucemia, sono guarita, ma ogni tanto devo comunque fare dei controlli.
sono un po' preoccupata, devo ammetterlo.
non volevo andare da sola, infatti chiesi a mia madre di venire con me.
non so perché io abbia detto una bugia a mohamed, non mi sentivo di dirglielo forse? boh , non so.
sta di fatto che solo poche persone lo sanno, la mia famiglia ed alessandro.
solitamente era lui che mi portava a fare le visite, ma ora non può, in sti giorni è incasinato tra avvocati e cose varie.

<<sono sicura che non sarà niente>> mi accarezzò la coscia mia madre.
<<lo spero mamma>> la guardai cercando di trattenere le lacrime.

è da un paio di giorni che mi sento sempre giù fisicamente, mangio poco.

<<sarà solo un periodo, ultimamente sei stressata, tra lavoro e studio non hai un attimo di pace>> mi rassicurò la donna alla guida.
annuii cercando di convincere me stessa, ma non lo ero affatto.

da mohamed🖤
amore dove sei?

a mohamed🖤
sto andando all'università

da mohamed🖤
da sola?

a mohamed🖤
sono con mamma

da mohamed🖤
bene, poi ti chiamo, voglio sentirti

a mohamed🖤
vabene ti amo

da mohamed🖤
da impazzire

bloccai il telefono con un sorriso da ebete.
<<chi è il tuo fidanzato?>> domandò mia mamma dandomi una gomitata.
<<si>> annuii sorridendo.
<<perché non ce lo presenti?>> mi accarezzò la coscia.
<<beh è ancora presto, poi ci vediamo molto poco a causa del suo lavoro>> farfugliai.
<<e che lavoro fa?>> alzò il soppracciglio destro.
<<il rapper>>le rivolsi un rapido sguardo.
<< mmh, ok>> disse dubbiosa.
<< non ti chiedo altro, aspetterò il momento in cui me lo presenterai>> mi sorrise.

seh contaci

<< okay, come vuoi>> feci le spallucce.
<<eccoci,siamo arrivate>> spense la macchina e ci avviammo verso l'ingresso dell'ospedale.
mi fecero fare delle analisi del sangue ben specifiche.
<<salve, come sta?>> parlò un'infermiera cercando di distrarmi.
<<adesso bene, però ultimamente sono un po' giù, fisicamente intendo>> forzai un sorriso.
<<lei invece?>> domandai alzando le sopracciglia.
<<oh beh, io sto bene>> disse con fare stupita, non se l'aspettava.
<<bene quindi ti facciamo delle analisi del sangue, facciamo anche quelle ormonali>> mi informó prendendo un ago dal mobiletto con le ruotine.
<<okay>> annuii energicamente.
<<poi i risultati arriveranno entro qualche mezz'ora, non di più>> infilò l'ago sotto la mia pelle.
<<vabbene>> chiusi gli occhi e feci un'espressione dolorante.
<<quando ti è venuto?>> domandò sapendo che mi ero ammalata.
<<l'anno scorso>> forzai un sorriso.
<<e quanti anni hai?>>continuò corrugando la fronte.
<<19>> dissi con voce debole.
<<caspita, sei così piccola>> mi accarezzò l'avambraccio.
<<eh già, ma l'importante che io ne sia uscita, no?>> domandai retoricamente.
<<certo!>> esclamò annuendo.
mi tolse l'ago, mi diede qualcosa da mangiare, mi fece accomodare in una sala d'attesa insieme a mia madre ed aspettammo i risultati.

da ale🫀
sei in ospedale?

ad ale🫀
si, appena fatte le analisi, sto aspettando

da ale🫀
andrà tutto bene, appena sai qualcosa scrivimi

ad ale🫀
certo, speriamo bene

<< vuoi un succo?>> chiese mia mamma.
<<no, ho un po' nausea>> scossi la testa in segno di negazione.
<<eva, mi fai preoccupare così>> si sedette affianco a me.
<<mamma non sarà nulla, non preoccuparti>> forzai un sorriso.
<<eva è da una settimana che non mangi nulla o poco>> mi accarezzò la coscia.
<<lo so mamma>> sentii gli occhi pizzicare.
<<la supereremo pure sta volta>> appoggiai la testa sulla sua spalla.
<<eva ti amo>> intrecciò la sua mano con la mia.
<<anche io mamma>> le asciugai la lacrima.
aspettamo un'oretta, avevo molta agitazione in corpo, cercavo però di non farlo vedere a mamma.
ero sicura al 80% che mi stava ritornando un'altra volta e ad essere sincera, non so se questa volta ce l'avrei fatta, nel 2021 ero un vegetale praticamente ero viva ma la mia anima era morta.
mi sentivo brutta, a disagio, mi vergognavo moltissimo a farmi vedere in quelle condizioni.
di notte non facevo altro che piangere, non volevo andarmene, avevo tutta una vita davanti da vivere.
sapere che sta volta potrei morire mi viene da piangere, lascerei la mia famiglia, mamma, papà ed emma, lei non lo reggerebbe.
ale, la mia anima gemella, me al maschile, mio fratello, credo che passerebbe intere giornate rinchiuso in camera sua a disperarsi.
mohamed , il mio uomo, il mio sorriso, credo che potrebbe morire anche lui.
ma ce la farò anche sta volta, non voglio andarmene così presto, prego Dio di lasciarmi vivere qualche altro anno, almeno.

ogni volta che un'infermiera ci passava davanti mamma si alzava in piedi, aspettando notizie.
<<mamma tranquilla, vedrai che adesso arrivano>> la feci sedere affianco a me.
<<è passata un'ora ormai>> si guardò il polso.
il telefono di mamma squillò, era papà, voleva sapere come stava andando.

"francesco è un'ora che stiamo aspettando, e ci devono ancora dare i risultati"
"se tra 2 minuti non arrivano vado a chiedere spiegazioni"
"non è possibile una cosa del genere"
"si tratta di una cosa importante, non è una cavolata"

arrivò l'infermiera che mi aveva fatto il prelievo.
diedi una gomitata a mamma per farle capire che stava arrivando.

"sta arrivando, ti chiamo dopo, ciao" appese.

mi ero già preparata psicologicamente, dev'essere dura pure per loro sapere che devono andare a dire alle persone, hai un tumore, ti rimangono solamente 5 mesi di vita.
la vidi avvicinarsi, sorrideva, cosa alquanto strana.
si piazzò davanti a noi e si mise a sfogliare le scartoffie.
io e mamma ci alzammo in piedi contemporaneamente.
<<beh allora?>> chiesi mangiandomi l'unghia dell'indice.
<<beh che dire>> corrugò la fronte.
<<congratulazioni, sua figlia è incinta>> guardò mia madre sorridendo.
<<incinta?!>> dicemmo all'unisono.
<<già, 4 settimane>> mi mostrò le carte.
<<quindi non ho la leucemia?>> domandai con il cuore a mille.
<<no assolutamente, ti sentivi così perché sei incita>> mi sorrise e ne andò.
<<eva, io non so che dire>> si portò le mani sul viso mia madre.
<<sei arrabbiata?>> chiesi sottovoce.
<<ma certo che no, sono super felice!>> mi abbracciò.

ad ale🫀
sono incinta

da ale🫀
oh cazzo

e adesso?

ti ricordi quando eravamo niente?// simba la rueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora