Chapter 2•

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<<Tesoro, sei ancora lì?>>mi riportò alla realtà la voce matura di mio padre. <<Certo!>> esclamai asciugandomi le lacrime con il palmo della mano <<Sono davvero felice>> continuai.
<<Questo è un bene, ma adesso devo lasciarti , ci sentiamo presto>> concluse lasciandomi percepire dal tono della sua voce un pizzico di felicità.
<<aspetta>> gridai tutto d'un fiato <<potrei ecco.. parlare con Justin?>> domandai speranzosa. Sentii mio padre tirare un sospiro e fui avvolta così, da un'ondata di malinconia. Era il giorno del
mio compleanno, perchè quel fratellastro sempre disponibile per me, non aveva neanche l'intenzione di farmi un semplice augurio ?
mi ricordo negli anni passati, quando ogni mattina del 13 aprile, vedevo spuntare all'alba, la sua chioma dorata che correva a stringermi con forza, ricordandomi scherzosamente che stavo
raggiungendo la vecchiaia. <<Justin non..>> Non gli permisi di terminare la frase <<non fa niente>> risposi precipitosamente.
Mentivo; questo fatto mi aveva turbata. Non era la prima volta che in qualche modo Justin trovava una scusa per non parlarmi, mi chiedevo cosa avessi sbagliato, ma ogni volta concludevo rassicurandomi. Insomma quell'anima innocente, non sarebbe mai stata in grado di ignorarmi di proposito. Nella mia mente avevo l'immagine fissa di quel viso angelico, un
ragazzino quindicenne che scuoteva il suo ciuffo scombinato, metre con voce ancora infantile pronunciava qualche frase simpatica, sempre mantenendo un ampio sorriso bianco sul volto.
Sorrisi al pensiero di poterlo riabbracciare presto, e così con gioia, abbandonai la chiamata con mio padre.
Pochi minuti dopo la figura di nonna Meredith si presentò davanti a me. Mi sorrise e allargando le sue deboli braccia, mi invitò ad abbracciarla. <<Auguri piccola>> sorrisi. <<Assomigli sempre di
più a tua madre>> proseguì. La strinsi più forte a me, fiera di quello che mi aveva appena accennato.

***

Nel pomeriggio avevo stabilito di ritrovarmi al parco con due mie care amiche che desideravano
festeggiare con me.
Ansiosa di dar loro la notizia ricevuta da mio padre, cominciai a prepararmi ben prima del previsto.
Dopo essermi rinfrescata con una doccia tiepida, mi spazzolai i miei lunghi capelli castani e li lasciai cadere sulle spalle causando un leggero solletico sulla mia schiena ancora nuda.
Decisi poi di indossare una semplice maglietta a mezza manica grigia e l'abbinai a dei pantaloncini di jeans. Mi sentivo comoda e pronta per uscire.
Guardai l'orologio e intuii che era ancora troppo presto per incamminarmi verso il parco. Decisi così di scendere in salotto e di accedere la tv. La concentrazione rivolta ad essa però, non
era del tutto adeguata, i miei pensieri erano infatti concentrati sulle parole di mio padre. Mi rimbombavano nella testa creandomi enormi vuoti allo stomaco. Avevo voglia di saltare con gioia e di ritornare bambina per qualche istante. Mi era quindi impossibile rimanere stabile in un punto , così decisi di avviarmi anche se in grosso anticipo, al punto di ritrovo.
<<Io esco!>> Gridai per farmi sentire da nonna Meredith. <<va bene! divertiti!>>concluse lei.
Feci un ampio sorriso e mi incamminai verso il parco che distava un quarto d'ora da casa mia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2015 ⏰

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