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Appena arrivati a destinazione, Harry si svegliò. Con la fronte ancora appoggiata al finestrino sperò di essersi svegliato dall'incubo che aveva appena vissuto. 

Ma molto probabilmente era ancora intontito perché non poteva esserci una ragione plausibile alla scena che c'era dall'altra parte del vetro. Premuto contro il finestrino del passeggero, c'era il muso di un mostro! 

Il mostro aveva un'enorme testa pelata, orecchie mozzate, occhietti maligni e delle smisurate narici. Mentre Harry lo fissava disgustato, cercando di capire cosa fosse, emise un orribile verso stridulo e lasciò una lunga scia di bava sul finestrino mentre si muoveva. 

Harry agì d'istinto quando l'orribile bestia si tese nuovamente in avanti, come se provasse ad entrare nell'abitacolo. Urlò mentre scavalcava la leva del cambio e si arrampicava in grembo a Louis Tomlinson.

La guardia del corpo gli posò un dito sulle labbra e Harry si perse nei suoi occhi.

Louis gli disse qualcosa in una lingua straniera. Nonostante non sapesse che cosa significassero, quelle parole ebbero un effetto calmante su di lui, la paura svanì e Harry restò immobile, a fissarlo incantato mentre il mostro continuava a cercare di entrare in macchina.

Nascose il viso nell'ampio petto di Louis. Sotto la sua guancia, il petto si alzava e si abbassava al ritmo del suo lento respiro. Quando sentì la sua mano accarezzargli i capelli, tutto tranne lui scomparve dalla sua mente. Sentiva che se fosse rimasto così non avrebbe avuto più nulla da temere. 

Poi Louis aprì la portiera della macchina, gli passò un braccio intorno alla vita e senza tante cerimonie lo tirò giù dalle sue ginocchia. Poi con un movimento fluido scese dall'auto, lasciandolo cadere sul sedile. 

«È solo un maiale» spiegò Louis, prima di chiudere la portiera e lasciare il mostro alla sua mercé 

«Solo un maiale?»

Louis girò intorno alla macchina e affrontò il mostro. Quell'orribile bestia portava un collare colorato attorno al collo, come se qualcuno avesse auto la malsana idea di farne un animale domestico. Mentre Louis accarezzava la testa dell'animale, Harry vide una donna anziana vagamente familiare uscire dalla piccola casa bianca e unirsi ai due.

Louis si voltò verso la macchina e fece cenno a Harry di uscire. Incrociò le braccia sul petto e scosse violentemente la testa, facendo scoppiare a ridere l'altro uomo. Quella risata lo trasformò. All'improvviso sembrava un ragazzo affascinante e amichevole, ma mille volte più pericoloso di quanto gli fosse sembrato prima.

Si costrinse a ricordare che stava ridendo di lui e che non era la prima volta. Ricordò anche la rapidità con cui lui l'avesse fatto scendere dalle ginocchia.

Il maiale annusò la mano in cerca di coccole e Louis, che si era dimostrato piuttosto avaro di affetto con Harry, ora stava accarezzando l'orribile bestia con evidente piacere.

Harry Styles non si era mai sentito così insultato in vita sua. Apparentemente, il signor Tomlinson preferiva di gran lunga il tocco di un maiale piuttosto che uno suo!

«Qual è il suo problema?» Alexandra Styles guardò Harry da sopra la spalla di Louis, che sedeva ancora  in macchina con l'espressione di chi sembrava determinato a non muoversi da lì.

«Ha paura del suo maiale» spiegò, meravigliandosi della facilità con cui riusciva a leggere i pensieri del giovane dietro la della sua espressione corrucciata.

«Che razza di persona ha paura dei maiali?» chiese la zia in tono sdegnoso.

Con sua grande sorpresa, il primo istinto di Louis fu quello di difendere Harry. La gente soffriva di strane fobie e i maiali domestici erano decisamente difficili da gestire. Ma si astenne dal dirlo. Un po' perché lo infastidiva l'idea di assumere le difese di quel ragazzo viziato, un po' perché la donna evidentemente era molto affezionata all'animale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 09 ⏰

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