1 settembre 1939

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Da qui inizierà la protagonista a narrare.

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Era il mio 11 compleanno, mi stavano cantando tanti auguri mentre soffiavo sulle candeline, ed ero felicissima.

Eccomi qui, sono sempre io, Audrey, e mi sto divertendo tantissimo alla mia festa, ci sono i regali, la torta ed io sono vestita come una principessa con una bellissima corona.

D'un tratto sentii un tintinnio, era mio padre che voleva fare un annuncio, gli avevo chiesto di non farlo, ma lui non mi ascolta mai, è così imbarazzante.

-Sono ormai passati ben 11 anni dal giorno più importante e bello della mia vita, la nascita, della mia bambina, a Audrey-,

-A Audrey- tutti ripeterono in coro, erano per lo più amici e colleghi dei miei genitori, io avrei voluto invitare anche i miei compagni di classe, ma mi hanno risposto che era meglio di no. 

A quel punto fu mia madre a prendere la parola, -Mio marito ed io abbiamo pensato a lungo quale potesse essere un regalo adatto all'occasione, ma alla fine abbiamo deciso, perciò, vi prego di seguirmi nel giardino per mostrarvi il nostro dono-.

Tutti la seguimmo fuori, dove ad attenderci trovammo ciò che a mio parere, era il miglior regalo di sempre, un PONY!

Ero felicissima, subito corsi da mia madre ad abbracciarla ed a riempirla di ringraziamenti, 

-Non c'è di che cara, ma la persona che dovresti ringraziare è tuo padre, perchè è stata sua l'idea-,         

 -Davvero?, grazie papà, grazie-, 

-Non c'è di che bambina mia- mi rispose con uno dei suoi pochi sorrisi che riservava solo alle occasioni importanti, ed a me.

-Su va dal tuo regalo, credo voglia conoscerti-, subito corsi da Brigitte, come avevo deciso di chiamarla, ma subito il buon'umore di mio padre svanì quando arrivò Marco Bavarese, padre di mio cognato Rodolfo.

-Ciao Ottavio, come stai?-

-Non ora Marco.-

-Ehi, perchè questo caratterino? Gioisci, in fondo oggi tua figlia compie 11 anni, ora mancano solo 4 anni-, a quelle ultime parole mio padre non rispose, ma se ne andò con fare seccato.

-Tu che ci fai qui?-, chiese palesemente arrabbiato Rodolfo, appena arrivato, rivolto a suo padre.

-Bel modo di rivolgersi a tuo padre, complimenti- gli rispose sarcastico lui, 

-Per caso sei così arrabbiato per la questione di Audrey?-

-Quale questione?- mi intromisi, ma non mi riservarono nessuna risposta, perchè si limitarono ad andarsene in silenzio.

La festa continuò tranquillamente finchè, ad un certo punto, non arrivò di corsa mia madre con la faccia di una che ha appena visto un fantasma.

-Mamma, che succede?-

-Una tragedia, siamo in guerra-.

Le vite e gli amori di Audrey JenkinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora