JE VOLE

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Finalmente, dopo un lungo periodo di indecisione, ho preso la MIA decisione...

Parto, lascio tutto e tutti a casa mia, nel mio piccolo paesino sperduto nelle vicinanze di Los Angeles, del quale ancora praticamente nessuno ne conosce l'esistenza.

Potró realizzare il mio sogno, quello di volare a Londra per trovare lavoro, visto che dove sto io giá è tanto se trovi un bagno pulito.

Voglio conoscere nuove persone straniere, poter finalmente tirare fuori e rendere veri tutti questi duri 5 anni di studi linguistici.

Dopo un pó di discussioni e litigi familiari gli ho convinti tutti, ripetendogli circa 10 volte le stesse frasi "Certo, tranquilli, vi aggiorneró ogni giorno (spero) su tutto...andrá tutto bene,sì, tranquilli..." e bla bla blaa, con tanto di singhiozzi da parte dei miei parenti.

Visto che, essendo la prima di 4 fratelli che parte (si trasferisce definitivamente, ma ho cercato di evitare questo termine, o sarebbero svenuti tutti sul posto)

è stato straziante un po per tutti.

Adesso sono le 8:00 del mattino, e visto che l'aereo parte alle 8:30, ho una mezzoretta per fare colazione.

Entro in un bar...

sembra tutto molto carino, avete presente i piccoli negozietti sconosciuti che si trovano nei giochini dei nintendo Ds ,con la musichina di sottofondo, tutto bello abbinato ed in ordine e che manco oltrepassi la porta che ti si piazza davanti un cameriere (ovviamente abbinato a tutto il resto) che ti chiede subito,con una volce molto elegante -"Cosa desidera gentile signorina, dispersa in questo piccolo aereoporto?"??

E io, ancora un po sconvolta da tutta questa "eccessiva eleganza" rispondo: "Emh..vorrei quella pasta alla crema...no..l'altra...quella a fianco...NO!".

Poteva sembrare una persona elegante...ma aveva decisamente pensato troppo all'estetica, e non al suo LAVORO.

Dopo un paio di discussioni, siamo riusciti a prendere la pasta giusta *coro degli angeli*.

Finita quella squisita pasta, guardo l'orario e quasi faccio cadere il piattino della pasta, tiro un sospiro di sollievo eeh..BUM!.

Si, cade il piatto. (ed è così che quel piccolo bar perse tutta la sua eleganza...amen).

Corro dalla fretta, con tutti i miei bagagli (che manco in un film d'azione con tanto di bombardamenti alle tue spalle)

Arrivo all'aereoporto, guardo l'orario...8:28.

Okay, respira ed inspira Catherine...merda.

Riguardo l'orario e,nello stesso momento in cui stavo riflettendo (se così si puó dire) è passato un minuto, sono le 8:29.

Corro piú che posso verso il check-in e giá è tanto se non mi buttano fuori per il mio atteggiamento da "ragazza che è in ritardo per il suo primo viaggio nella quale realizzerà il suo sogno" come fossero degli dei (gli stavo pregando in ginocchio, se non si fosse capito).

Scorrono le mie valige, adrenalina a mille, ma mi sto comunque cagando sotto dall'ansia..."E se fosse partito senza aspettarmi?" mi chiedo, ma poco dopo mi accorgo che l'ho detto ad alta voce...idiota.

Mi chiama un passeggiero che stava aspettando il suo turno anche lui e mi fa...

-"Dai stai tranquilla, ho sentito poco fa che...aspetti, lei che aereo deve prendere??"-

Rispondo, presa dall'emozione e dalle mie aspettative di un qualcosa di buono

-"La Ryanair...perche??"-.

-"Perfetto, prima ho sentito che hanno avuto un piccolo guasto, ma ora è tutto apposto, vada tranquilla"- E a sto punto mi chiedo -oddio, ma se tipo crolla di nuovo quando partiamo?? ma ha detto che ora è tutto apposto...respira.- aggiungie la mia coscienza, che per una volta mi è stata d'aiuto.

-"Oh okay oddio, grazie mille!! davvero!! pensavo che non sarei piu potuta partire...grazie davvero!! io non..."

Non faccio in tempo a continuare il mio interessante discorso che vengo interrotta.

-"Tranquilla, non ce di che!! Adesso vada! o perderá veramente l'aereo!!"-

Lo ringrazio tipo altre 10 volte e a sto punto scappo veramente.

Stanno facendo l'appello per far entrare la gente, okay, è il mio turno.

-"Catherin Smith"-.

Annuisco con un sorrisino, cercando di riprendere fiato dalla corsa stancante appena fatta, e salgo stavolta con un sorriso da ebete decisamente stampato in faccia sull'aereo che mi avrebbe accompagnato verso il mio sogno.

Poco prima di allacciarmi la cintura, sporgo il viso poco fuori dal finestrino e mi ritrovo i miei genitori con mio fratellino (le altre sorelle saranno rimaste a casa dalla poca voglia di andare in aereoporto a salutarmi per la seconda volta...pfh, lo sapevo, non è decisamente da loro) che mi salutano con tanto di bandierine saltando per farsi vedere, io batto i pugni sul finestrino per fare in modo che anche loro capiscano che gli ho visti, e nel preciso momento in cui li saluto sento scivolarmi una gocciolina dalla guancia...diciamo che non sono la tipa che si commuove facilmente.

Li vedo andarsene, in questo momento si staranno chiedendo se tutto il casino che hanno fatto sará stato utile per farsi notare da me...sicuramente gli altri lo avranno fatto.

Poi diventa la stessa domanda che mi pongo io...

Mi giro piano piano e ,come mi sarei aspettata, mi ritrovo tutti girati verso di me a chiedersi se io stia bene o abbia bisogno di qualche calmante.

Mi asciugo la lacrima che ormai stava raggiungendo il mento, e...

-"L'aereo sta per partire, si prega di allacciare le cinture e di spegnere o mettere in modalitá aerea il telefonino, grazie"-. Dice il copilota dal microfono.

Mi allaccio la cintura e osservo l'enorme panorama da quel piccolo aereo, ci sono tantissime nuvole, "sembra il paradiso" mi ripeto fra me e me, da piccola lo pensavo sempre, rimanevo incantata da questo bellissimo panorama, dopo un po sento qualcuno sussurrarmi -"Gia"-.

Volo praticamente dalla sedia presa alla sprovvista, nonostante fosse solo un "sussurro" mi volto e...

-Swoosh-

CHI SARÁ QUESTO MISTERIOSO RAGAZZO? (spoiler).

Questa è la mia prima fanfiction, creata non solo per i lettori ma anche per qualche sfogo personale, e per qualcuno che mi ha praticamente obblicata *tossisce* e non faccio nomi :'D

Spero vi piaccia, l'aspetto fisico della protagonista verrà descritto successivamente, voi non sapete neanche cosa vi aspetterá...muahahaha.

Un'altro avviso e vi lascio i neuroni in pace, quest'anno sono d'esame (3 media) e aggiorneró tipo ogni settimana penso. E vi giuro che non faró spazi autrice di 10000 metri.

Alla prossima! :)

ANXIETY //Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora