CAPITOLO 13

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          La loro conversazione sulla spiaggia portò il gelo sul suo soggiorno nella 'gabbia' di vetro di Gyros. Le due settimane successive passarono in un modo piuttosto strano, piene di giorni e sere avvolte in un freddo quasi artico anche se le temperature erano piuttosto elevate.

Tra Gyros e Salomé s'instaurò una sorta di routine. Lui se ne andava al mattino, subito dopo aver bevuto una tazza di caffè e averle comunicato dove avrebbero cenato quella sera, mentre lei si recava al centro sociale per lavorare.

Due giorni dopo essersi trasferita nella villa di Gyros, quando gli aveva detto che sarebbe andata a lavorare al centro sociale, lui aveva aggrottato un sopracciglio, fissandola un po' perplesso.

"Che genere di lavoro fai lì?" le chiese lui.

"Qualunque cosa mi viene chiesto di fare," aveva risposto lei.

Non aveva voluto essere più specifica, nel caso avesse denigrato i suoi sforzi, considerandoli un passatempo da ragazza ricca, che cerca di riempire il suo tempo tra un party e l'altro. Lui si concentrò di nuovo sulla sua tazza di caffè.

"Quando non sono qui, puoi gestire il tuo tempo come meglio credi. L'importante è che ti trovi alla villa al mio ritorno," aveva ribadito Gyros liquidando il discorso.

Dopo averle ripetuto di non parlare con suo padre di quello che aveva scoperto, Gyros se ne andò via, lasciandola da sola, come al solito. L'uomo che le aveva mostrato la sua sofferenza e il suo dolore, era sparito come se non fosse mai esistito.

L'atteggiamento di lui tra le mura di vetro era freddo e cortese. Tuttavia, mentre si trovavano fuori, cosa che succedeva tutte le sere, si mostrava particolarmente attento, accarezzandola dolcemente, passandole le dita tra i suoi lunghi capelli, guardandola adorante... come se fossero una coppia d'innamorati.

Era stato solo dopo la quinta sera di vita mondana che aveva realizzato che stava assecondando i paparazzi. E infatti, immancabilmente, il giorno successivo, sui giornali comparivano delle foto che li ritraevano in posizioni... compromettenti.

A Gyros non pareva importare molto, sorridendo divertito, mentre lei avrebbe voluto fare un buco nel pavimento e nascondersi lì per tutto il tempo che le era rimasto da passare nella sua compagnia, tanta era la vergogna che sentiva.

I suoi sospetti furono confermati definitivamente il terzo weekend che trascorsero insieme, quando vennero pubblicati i risultati dei sondaggi per la corsa elettorale al posto di sindaco.

Gyros stava nuotando in piscina, il suo corpo tonico e muscoloso tagliando l'acqua come se fosse uno squalo. L'articolo, che spiegava le ragioni che si nascondevano dietro la reazione degli elettori, la fece balzare in piedi e la spinse a raggiungerlo al bordo della piscina.

"È per questo che mi hai portata fuori tutte le sere da quando mi sono trasferita qui? Per essere etichettata come una puttana, figlia di un uomo non adatto a diventare sindaco?" chiese Salomé alzando la voce per essere sentita da lui mentre nuotava.

Lui si fermò a metà bracciata e si scostò indietro i capelli bagnati. Con un paio di piccole bracciate, nuotò fino ad avvicinarsi al punto dove lei stava in piedi, scalza.

"Anjo, tuo padre non è in grado nemmeno di gestire una banda di detenuti in catene, figuriamoci una città," ribatté lentamente, con un tono di condanna. "E quando avrò finito con lui, o forse prima ancora che io abbia finito, tutto il mondo saprà chi è veramente Henrique da Bahia."

Anche se non aveva scordato una sola parola di quello che si erano detti sulla spiaggia, anche se sapeva che suo padre aveva ferito Gyros molto gravemente, quell'implacabile promessa e il modo in cui l'aveva espressa, colpirono Salomé con forza e lei indietreggiò leggermente.

PER AMORE O PER RICATTO (3 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora