Capitolo 3

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Andiamo nelle celle e Nadiza e Silvia mi guardano con uno sguardo assassinò e dire poco le guardai e dissi.
Io: che c'è che mi guardate così ?
Nadiza: veramente te lo dobbiamo dire Emma porca vacca una cosa ti abbiamo detto ti stare lontano dal boss
Io: uuu Maronna siete pesanti, per me non è cattivo anzi, secondo me tutte esagerate a giudicarlo senza conoscerlo
Nadiza: ma sei pazza per caso, quello ha ucciso il suo migliore amico a sangue freddo, che gli lo aveva chiesto il padre di farlo, secondo te può mai essere una persona buona,uno che fa una cosa del genere
Io: ......
Mi andai a mettere sul letto a pensare, non potevo crederci che uno come lui potesse fare una cosa del genere forse mi ero sbagliata veramente su di lui, ma di solito non mi sbaglio mai su certe cose, non lo so forse le ragazze la prendono troppo sul pesante, e se lui non lo voleva fare ed è stato costretto. Non lo so ma una cosa ne sono sicura devo parlare con lui

Giorno dopo:
Stavamo tutti nel cortile nei propri campi, fin quando non sentiamo il cancello aprirsi, dentro alla
mia testa dissi chi sa chi sarà
Ma Nadiza mi fece risvegliare dai miei pensieri
Nadiza: non guardare nessuno chiaro
Io: che non ho capito chi sta entrando scusa ?
Nadiza: stano entrando la famiglia Ricci, alcune volte vengono per far visita a Ciro
Io: Ahh capito
Nadiza e Silvia andavano a giocare a pallone e senza farmi vedere perché non volevo un'altra cazziata da loro mi girai e vidi tutta la famiglia sii padre, suo fratello e sua sorella, loro si giravano e mi guardavano io li guardai negli occhi e lo ricambiavano lo sguardo tutte e tre.

Ciro Ricci
Vidi la mia famiglia entrare nel carcere,alcune volte vengono a farmi visita, non solo a me ma pure ad Edo ormai è della famiglia, e vidi che Emma guardava la mia famiglia e loro la guardavano ma no con cattiveria ma con sorriso e vidi lei che li guardava senza timore li guardava dritti negli occhi senza avere paura.
Arrivarono davanti alla mia panchina e dissi
Io: ciao pà
E lo abbracciai
Don Salvatore: ciao Ciru, tutto apposto
Io: tutto bene pà
Papà voleva parlare ma si intromise Rosa la mia sorellina
Rosa: ciao fratellone ma chi è la ragazzina che ci ha guardato e che ti ha guardato per tutto il tempo ?
Io dentro alla mia testa : ma che cavolo manco a dire come stai fratellone,niente va diretta al punto
Io: una ragazza che è entrata da poco
Rosa: ehm e ti guarda già, non è che ti vuole porta a letto come le altre puttane ?
Io: ma Noo, e poi non chiamarla puttana perché non lo è chiaro.
Rosa: eh va Bhe se lo dici tu
Don Salvatore: cirù e essa?
Io capi quello che voleva dire, perché avevo parlato con Pietro e papà di Emma che era diversa da tutte le altre e soprattutto e l'unica che non mi ha giudicato dal cognome che porto
Io: si pa è essa
Papà e Pietro : ehm capito
Abbiamo continuato a parla del più e del meno di quello che succedeva a casa e tutto, fin quando non vediamo il cancello aprirsi ed entrare una macchina della polizia, tutti si avvicinarono alla rete trane io, Edo e la mia famiglia

Emma
Stavo parlando con Nadiza e Silvia di chi indovinate di Ciro gli ho spiegato tutto quello che è accaduto e loro hanno detto che mi sostengono,però devo stare attenta sono pur sempre Ricci
Fin quando non vediamo il cancello aprirsi, non mi importava più di tanto chi entrava, fin quando non vidi Alex il mio ex ragazzo, ero immobile non potevo crederci a quello che stavo vedendo, le ragazze se ne accorsero e iniziarono a parlare e finalmente riuscì a capire e parlai
Io: ragazze per favore andiamocene ora
Mi scese una lacrima sul viso,le ragazze non capivano il perché della mia reazione ma annuirono e uscimmo dal campetto.
Ma Liz ci fermo e disse
Liz: dove state andando?
Nadiza: Liz per favore non si sente bene Emma la portiamo in cella
Liz mi guardò avevo lo sguardo basso e vide che stavo piangendo
Liz: va bene andate
Andammo nella cella e iniziai a pingere più forte
Le ragazze non riuscivano a calmarmi, parlai anche se con difficoltà
Io: ragaz-ze per fa-vo-re and-ate via, vog-lio star-e sol-a
Nadiza: sicura Emma non ti vogliamo lasciare sola in queste condizioni
Non riuscivo a parlare così presi un foglio e una penna e scrissi: vi prego voglio stare da sola, tranquille andate devo riflettere
Loro mi guardavano e annuivano e se ne andavano io andai in bagno a pingere addirotto senza smettere

Ciro Ricci 🖤👑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora