Siamo sempre a Marsala ma è passato del tempo, molto tempo...ben 4 anni. Combattendo contro tutto e tutti io ed Ignazio siamo ancora qui, siamo ancora insieme. Innamorati e sposati. Oggi è un giorno un po' particolare, perché, sta per succedere qualcosa di magico. Sono al 9° mese di gravidanza e tra poco io ed Ignazio daremo alla luce il nostro/la nostra primogenito/a, volevamo la sorpresa entrambi.
Sono in sala travaglio a fare il monitoraggio, le acque si sono rotte da un bel pezzo. Solo una persona della famiglia può assistere la gestante, c'è mamma. Sì c'è mamma perché il mio amatissimo e bellissimo marito è all'estero. Quando mi sono sentita male aveva appena portato a termine un concerto trionfale, concluso con una standing ovation da parte del pubblico.
Bum bum sento un rumore costante e ripetuto ad intervalli provenire dal monitor, un cinturone avvolge la mia pancia. Le contrazioni sono regolari ma ancora quasi sopportabili.
<< tutto apposto signora, allora chi entrerà in sala parto? >>
<< il marito >> risponde mamma.
<< e se non dovesse arrivare in tempo? >> domanda giustamente l'infermiera.
<< allora credo che dovremmo aspettare >> rispondo. Non vorrei mai che Ignazio perdesse il momento più importante.
<< temo che non sia possibile. Quando arriverà il momento dovrà partorire >>
<< non nascerà mai senza il padre, si rilassi. Le consiglio di andare a prendere un caffè o qualcosa da mangiare >>
Informo l'infermiera. Mi lancia uno sguardo come se fossi pazza, credo stia stabilendo di trasferirmi in reparto neurologia/malati di mente anziché farmi restare in sala travaglio.
Col passare dei minuti le contrazioni sono sempre più frequenti, più lunghe, più dolorose. Troppi tentativi vani dato che a distanza di ore non sono riuscita a trovare una posizione che mi dia sollievo.
Ho sonno perché sono reduce da una notte totalmente insonne. La ginecologa entra per controllare la situazione.
<< allora Gioia, sei pronta?? >>
La guardo malissimo, sto soffrendo.
<< la sala parto è pronta ad accoglierti, la vasca è colpa d'acqua >>
Io ed Ignazio abbiamo scelto il parto in acqua perché lo fece sua madre quando nacque lui mentre Nina la fece naturalmente. Noto differenze tra i 2 parti, soffrì meno in acqua. Per queste ragioni abbiamo preso questa decisione. Ignazio vuol farmi soffrire il meno possibile. Mamma prova a starmi accanto, mi accarezza il volto mentre mi sposta i lunghi capelli poi li lega in una coda acqua.
<< Marghe Igna non è arrivato. Se lui non arriva nessuno farà il suo debutto nel mondo >>
<< sei a quasi 8 centimetri di dilatazione >>
<< chiuderò le gambe >> rispondo per poi gridare più forte. Dolore, solo dolore.
La porta si spalanca, sudato e di corsa entra Ignazio.
<< ho fatto in tempo?>> domanda poi sorride, non ha bisogno di risposte. Ho ancora il pancione. Si avvicina per stringermi.
<< ho sonno >> gli confesso mentre lui mi bacia teneramente le labbra poi la pancia.
<< quanto manca?>> domanda alla dottoressa ma quando sta per rispondere urlo più forte.
<< ok smonti il letto, non facciamo più in tempo a raggiungere la sala parto >> impone ordini la ginecologa.
<< ci vediamo dopo >> si congeda mamma baciandomi la fronte, vuole che io ed Ignazio viviamo da soli questo momento.
<< la vasca, l'acqua >> dichiara agitato mio marito.
<< no deve farlo naturalmente. Compromettiamo il bambino se ci spostiamo >> lo informa la dottoressa.
Il letto è pronto ed anche io...più o meno. Sono sudata, stanca e distrutta dal dolore. Grido, grido con tutto il fiato che ho nel corpo.
<< ok Giò, respira profondamente SPINGI >>
<< cosa? >>
<< il bambino >>
<< ah >>
<< amore come fai a scherzare ora? >> domanda Ignazio. Gli regalo un sorriso. Mi sostiene dalla schiena. Si è seduto alle mie spalle e mi tiene forte.
Spingo, forte. È qualcosa di difficile da descrivere, è strano è paragonabile a quando si tende un elastico fino a farlo spezzare.
<< ok, bravissima. Respira ancora e spingi >>
Lo rifaccio poi mi accascio distrutta.
Ok le cose sono cambiate, c'è stata un'evoluzione.
<< Gioia ascoltami bene. Ho la testa in mano, farò dei movimenti circolari per tirarlo fuori. Ho bisogno del tuo aiuto e della tua lucidità >>
<< sono stanca >> ammetto.
<< non ce la faccio >> aggiungo.
<< ce la fai >> dichiara la dottoressa.
<< no no >> confesso.
Ignazio si protende in avanti col viso mi bacia le labbra.
<< sono con te amore mio. Ci siamo, sta finalmente arrivando. Ce la fai, tu sei forte. Ti amo immensamente >> riposa le sue labbra sulle mie. Ispiro e spingo più forte che posso.
Segue un pianto disperato. Guardo la dottoressa mentre poggio la testa sul petto di Ignazio.
<< è una femminuccia e sta bene >> la pulisce sommariamente ed avvolta in un lenzuolo ce la porge.
<< wow >> ammette Ignazio. Bacia lei in fronte poi me sulle labbra.
<< le mie donne mi hanno aspettato >> ammette con la voce rotta dall'emozione >>
<< perché ti amiamo >> gli faccio notare.
<< io amo voi >>
Sollevo il braccio libero ed accarezzo Ignazio in viso.
<< come la chiamiamo? >> domanda.
<< Ignazia >> dichiaro.
<< ma assolutamente no >> risponde a tono.
<< quanto sei bello quando ti arrabbi >> dichiaro.
Forse mi sbaglio ma la piccola sembra sorridere.
<< è d'accordo anche lei >> faccio notare.
<< s'è già innamorata del papà >> dico.
<< oh piccola mia ti amo immensamente >> le dice lui ribaciandola.
<< che ne dici di Josephine? >>
<< Josephine, direi che è perfetto >>
Lo guardo con un accenno di sorriso disegnato sulla bocca.
<< SE MI GUARDI COSI' MI PRENDE UN COLPO ALL'ANIMA, TI AMO >>
Confessa e mentre accarezza il viso di Josephine l'inquadratura si allarga sempre di più. Spariamo dall'obiettivo come una telecamera che allarga l'obiettivo. Ora è tutto in discesa libera, ora che l'amore ha preso vita.
-fine-
*Nota autrice: siamo giunti alla fine di un'altra storia. Spero vi sia piaciuta. Non so fatemi sapere. Buona giornata. =)
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Se mi guardi così...
RomancePassato e presente potrebbero andare di pari passo?. Chi lo sa?!, forse sì soprattutto se si lasciano persone o situazioni in sospeso. Le persone, però, cambiano e si evolvono...ma i sentimenti???....seguono le persone oppure hanno un loro corso, u...