Quando Harry Styles, grazioso e ingenuo studente americano di ventun anni incontra Louis Tomlinson, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratto irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso.
Convinto però che il loro i...
Stumble out the bathroom, Stumble out your arms, again.
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Harry Styles.
"Cazzo, baciami!" lo imploro, ma non riesco a muovermi.
Sono paralizzato da un bisogno sconosciuto, completamente ammaliato. Sto fissando, ipnotizzato, la bocca perfettamente scolpita di Louis Tomlinson, e lui mi guarda con gli occhi socchiusi, lo sguardo torbido. Ha un respiro più pesante del solito, mentre io ho smesso del tutto di respirare. "Sono tra le tue braccia. Baciami, ti prego."
Lui abbassa le palpebre, respira a fondo, e scuote piano la testa come in risposta alla mia muta richiesta. Quando riapre gli occhi, sembra avere una nuova, incrollabile convinzione.
«Harry, dovresti stare alla larga da me. Non sono l'uomo per te» mormora, passando al tu.
"Cosa? Perché mai dice una cosa del genere?" Semmai, dovrei essere io a giudicare. Lo guardo di traverso, confuso dal suo rifiuto.
«Respira, Harry, respira. Adesso ti aiuto a rimetterti in sesto e ti lascio andare» dice piano, e si stacca con dolcezza.
Una scarica di adrenalina mi ha attraversato il corpo, per lo scontro mancato con il ciclista o per l'inebriante vicinanza di Louis, lasciandomi debole e stordito. "No!" urla la mia vocina interiore quando lui si allontana, lasciandomi a secco. Mi tiene le mani sulle spalle, studiando le mie reazioni. E l'unica cosa a cui riesco a pensare è che volevo essere baciato, mi si leggeva in faccia, e lui non l'ha fatto. "Non mi vuole. Ho mandato a puttane il nostro appuntamento, non c'è dubbio."
«Ho capito» mormoro, recuperando la voce. «Grazie» sussurro umiliato. Come ho potuto fraintendere fino a questo punto quel che c'era tra noi? Devo andarmene subito.
«Per cosa?» chiede, senza togliermi le mani dalle spalle.
«Per avermi salvato» mormoro.
«Quell'idiota stava andando contromano. Meno male che c'ero io. Mi vengono i brividi se penso a cosa poteva succederti. Vuoi entrare un attimo nell'hotel e sederti?» Lascia cadere le braccia lungo i fianchi, e io, in piedi di fronte a lui, mi sento uno stupido.