29 agosto 1998

Mancavano ormai pochi giorni all'inizio della scuola ed io ero così estasiata all'idea di riiniziare a socializzare con qualcuno finalmente.
Ma non per me ovvio.
Io so stare bene anche da sola.
Lo faccio solo per i miei genitori che mi supplicano ogni giorno di socializzare un po' di più e di non chiudermi in me stessa.
Ma intanto gli affari di terreni dei miei genitori andavano avanti e stasera ci sarebbe stato un evento "galante" come vogliono nominarlo loro per concludere questi affari.
Mi obbligarono ad andarci perché dissero che tutti i figli dei loro colleghi/amici ci sarebbero andati e perciò per non passare da maleducata mi obbligarono.
Mi stavo finendo di mettere la collana e una volta tutti pronti partimmo.
In macchina non volò una mosca, soltanto io mi feci avanti chiedondo "fin quando rimarremo lì?"
Mia madre sbuffò.
"Malena, Dio santo non ne ho idea!"
Mia madre mi chiama sempre Malena perché inizialmente voleva chiamarmi Maddalena con soprannome Malena, ma poi mio padre la convinse a nominarmi Monique.
A me andavano bene entrambi.
"ho fatto solo una domanda" risposi io in tutta calma.
"bhe fai delle domande sciocche!" sbottò lei.
"pazienza" s'intromise mio padre mettendo una mano sulla spalla di mamma per consolarla.
Ah giusto era troppo stressata.
Mia madre si poggiò una mano sulla fronte.
"ho la testa che mi sta esplodendo" disse.
"tesoro ho portato delle tachipirine, sono dentro la valigetta" disse e subito dopo ordinò al guidatore di passargliela per poi tirare fuori i medicinali.
Gli porse la medicina che mamma ingoiò subito in polvere.
Dopo quell'accaduto più nessuna parola finché non arrivammo al castello che era stato "affittato" proprio per noi e per quella sera.
Il guidatore ci lasciò lì e noi scendemmo.
Il rumore dei miei tacchi rimbombò sulle pietre incastrate nel pavimento.
Così anche quelli di mia mamma.
Camminammo fino all'entrata dove ci attendeva un gentilissimo signore che ci tolse i cappotti e li appese dove c'erano quelli di tutti gli altri.
Subito dopo si avvicinarono una coppia di due signori che salutarono subito i miei genitori con una stretta di mano e porgedogli la guancia.
Il Signore si sistemò il fiocco sul collo e nel mentre iniziò a parlare.
"io e Hermione volevamo organizzare il tutto sul terreno acquistato stasera da voi ma poi abbiamo avuto dei ripensamenti e..."
Venne interrotto dalla moglie Hermione che finí la frase.
"credevamo che quí sarebbe stato più formale" e tutte e quattro si misero a ridere.
Che falsità.
Girai i tacchi e me ne andai, non sopportavo delle cose del genere.
In mezzo alla folla, che probabilmente sarà stata gente che non c'entrava assolutamente nulla con l'acquisto del terreno, feci un lungo percorso per poi raggiungere il giardino del castello.
Trovai una ragazza che stava fumando appoggiata con i gomiti su una staccionata.
Lei sentì dei rumori e girandosi spense subito la sigheretta in un portacenere.
"tranquilla non sono i tuoi genitori" dissi io alzando gli occhi al cielo in modo sarcastico.
"io non ho i genitori..." rispose lei.
La mia espressione cambiò e subito e mi preparai immediatamente a trovare una scusa da dire.
"Stavo scherzando! Dovevi vedere la tua faccia!" disse iniziando a ridere.
Io incrociai le braccia al petto arrabbiata.
"non è affatto bello scherzare su queste cose!"
"e chi lo dice" provocò lei.
"tutti" risposi io.
Lei tirò fuori un'altra sigheretta e me la porse.
"vuoi?"
"no grazie non fumo" dissi io.
"che santerellina" rispose lei alzando gli occhi al cielo.
Io ancora di più arrabbiata risposi
"non sono una santarellina è solo che voglio una buona salute per i miei polmoni almeno fino ai trent'anni!"
Poi a caso mi venne in mente che io mi stavo scagliando addosso a lei ma in realtà non sapevo nemmeno il suo nome.
Mi calmai alzai un sopracciglio e chiesi.
"come ti chiami?"
"Veronica Lodge" mi porse la mano.
Gliela strinsi.
"Monique Moss, ma mia madre mi chiama Malena"
"ma non c'entra nulla con il tuo nome?" chiese Veronica.
"non farti domande, voleva chiamarmi così ma mio padre ebbe la meglio e ora le fa comodo chiamarmi MALENA" sottolineai io.
"interessante" disse facendo il primo tiro dalla sigheretta.
"perché fumi?" chiesi io ma poi mi resi conto della scortesia nel chiederlo.
"oh no scusami sono cose personali"
"no tranquilla, non ho nulla da nascondere, mi piace e basta, mi fa sentire meglio, ma non dovrebbe" disse lei consapevole.
"Diavolo Malena!"
Mi girai.
"ecco dov'eri!" disse mio padre.
"suppongo questi siano i tuoi genitori" disse Veronica.
Io annui lentamente.
"e questi i tuoi non è vero?" chiesi io.
"si..."rispose.
"Veronica che diavolo stavi facendo?!" urlò in modo sempre "educato" Hermione.
"suppongo nulla di male, solo le nostre care figlie si sono conosciute" disse Hiram.
"mi riferivo a un'altra cosa Hiram!"
I miei genitori sorrisero imbarazzati.
Hiram si avvicinò a me e mi pose la mano.
Io gliela strinsi dicendo il mio nome.
Lui annui e si allontanò.
"prima non abbiamo avuto modo-" disse Hiram.
"Visto che sei scappata!" disse mia madre.
Io alzai gli occhi al cielo ma poi sentii un braccio passarmi sotto il mio.
Mi girai e vidi Veronica.
"non preoccupatevi, parlate dei vostri affari, penso io a Monique, ci stavamo solo conoscendo" disse lei sorridente.
Tutti dopo questa frase sembravano più calmi.
"allora vi lasciamo" disse Hermione che non capisco perché ma nonostante tutto rimase comunque "arrabiata".
Tutti ritornarono dentro il castello mentre noi rimanemmo là fuori.
"bhe non è andata male no?" dissi io.
"no, non credo"
Poi io scoppia a ridere.
Lei mi guardò stranita ma poi inziò spontaneamente a ridere insieme a me.
Io mi fermai e le spiegai perché ridevo.
"Le faccie dei nostri genitori mi facevamo troppo ridere ma mi sono dovuta trattenere"
"non hai tutti i torti in effetti, tutti così preoccupati ma per cosa, insomma, non stavamo facendo nulla di male" ribatté.
"sono adulti, e strani, dobbiamo solo lasciarli perdere, noi godiamoci la nostra vita" dissi
La vidi pensierosa.
"ma tu andrai alla Kimes University?" mi chiese.
"si(?)" risposi.
"Ottimo anche io andrò lì, primo anno, sono così emozionata che potremmo vederci ogni giorno!" disse lei euforica.
Non capivo cosa c'era in lei ma sapevo solo che saremmo diventate grandi amiche.

RICH WORLD//FANFICTION//VERONICA LODGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora