Aubrey Hall

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Agatha leggeva un libro appoggiata al ramo di un albero della dimora di Aubrey Hall dove stava trascorrendo le vacanze con i suoi genitori e tutta la sua grande famiglia.
Non aveva potuto vederli molto essendo appena tornata da Parigi, era riuscita a convincere sua madre ad andare a Parigi per due settimane ma essendo che aveva solo diciassette anni ed era una ragazza l'aveva accompagnata suo padre e si era divertita tantissimo a scoprire il mondo insieme a lui.
Stava leggendo l'ultimo capitolo di un romanzo rosa quando dei passi colsero la sua attenzione

<Oliver.. siete arrivati>

La ragazza con un grande sorriso gli corre incontro. Oliver era uno dei figli adottivi di sua zia Eloise ma lei non era mai riuscita a vederlo come un cugino, sopratutto dopo lo scorso anno.
Tutto iniziò la vigilia di Natale quando Oliver le regalo un libro con dentro delle frasi sottolineate per mandarle un messaggio romantico, e Agatha nonostante sapesse che la famiglia in futuro non avrebbe accettato forse quel matrimonio inizio a trovare libri per Oliver con frasi da sottolineare, era il loro modo di scambiarsi messaggi d amore senza che nessuno lo sapesse o almeno qualcuno lo sapeva , sua sorella Penelope, nonché migliore amica di Agatha, ma la sua migliore amica non avrebbe mai detto nulla a sua madre, da cui prendeva il nome o a sua zia, madre di Oliver.

<Non sapevo arrivaste così presto.. mio padre aveva detto che sareste arrivati tra una settimana>

<cambio di programma, Penelope ha deciso di prendere lezioni extra di pittura da zio Benedict quindi eccoci qui .. ma siamo solo noi i miei genitori avevano da fare qualcosa con la serra.. valli a capire.. i tuoi sono in casa?>

<Si credo, o meglio non lo so, forse mio padre è andato a caccia con zio Anthony ma mia madre dovrebbe essere in casa con nonna Violet. >

Agatha sorrise mentre Oliver  le prese la mano e appoggiata contro un albero la bacio dolcemente

<Oliver ma che fai>

sussurro la ragazza spingendolo via appena.

<Sei matto? C e tutta la nostra famiglia qui.. se ci scoprissero uscirebbe uno scandalo, ci costringerebbero a sposarci.>

<E allora? Voglio già sposarti cosa cambia come avviene>

<Voglio una dichiarazione vera, per cominciare e vorrei essere io a dirlo ai miei genitori di noi e non vorrei che glielo dicesse il giardiniere o qualcun altro. Non voglio deluderli.. loro hanno sempre fatto tanto per me ed io..>

<va bene..stai calma, scusami io non volevo farti allarmare hai ragione.. come mai eri qui tutta sola a leggere?>

Agatha sorrise alzando lo sguardo guardando la tomba di suo nonno

< Quando veniamo ad Aubrey Hall mi piace venire qui e leggere un libro insieme a lui. Papà dice che lui ci avrebbe amato moltissimo, e che io gli somiglio molto, non lo so è come fare qualcosa insieme. Insomma ho solo nonna Violet >

< Ti manca? Tua nonna Portia intendo... insomma il fatto che sia scappata con un tizio che nessuno conosce, ti senti abbandonata? Per questo pensi di confortarti con tuo nonno, o l'anima di tuo nonno se crediamo in queste cose >

Agatha rise appena < Sentirmi abbandonata? Mia nonna non è mai stata una vera nonna era gentile con noi solo perchè cosi mio padre riempiva le sue tasche. Sono felice che sia scappata. No e che penso che se io mi avvicino a mio nonno in qualche modo magari mio padre parlerà di lui un giorno.. E' cosi strano non ne parla MAI. Zia Eloise ti ha mai detto nulla?>

< No, ed io sono abbastanza intelligente da non fare domande a mia madre che la facciano infuriare. Magari non hanno superato il lutto, neanche io parlo mai di mia madre >

< Ti manca mai? > Olive sorrise appena < Ti può mancare qualcuno che non c'è mai stato? Ho solo vaghi ricordi di Marina, non la considero mia madre. Insomma Eloise è mia madre, c'è stata al mio primo libro che ho letto, alla prima parola scritta, c'è stata alla prima vera passeggiata, al primo giorno ad Eaton. Non mi manca, solo parlare di lei mi fa soffrire, quale persona egoista si toglie la vita senza pensare ai suoi due figli. Mi fa rabbia pensare a lei. > 

Agatha annuii stringendogli la mano < Sai che a Parigi ho partecipato a un ballo? E' stato pessimo..insomma quei lord non sapevano tenere una conversazione ed erano già ubriachi appena la festa era cominciata > Oliver la guardò per un lungo istante < Sei stata ad un ballo? Perchè? Credevo fossi per "niente stagioni sociali"> Agatha rise < Sei geloso? Mio padre doveva vedere un suo amico per affari rilassati> < Scusa..comunque mi sei mancata che ne dici se vieni da me questa sera>

<Ci provo.. ma come fai con Jackson? Dormite insieme ricordi?>

<Jackson non c e arriverà domani da Eaton. Piuttosto tu come farai.. di solito Thomas ti controlla >

Agatha sorrise < Nessun allarme Thomas stasera non c'è... va con degli amici in un bordello e speriamo che i miei non lo scoprono o mio padre lo chiude in una torre e getta la chiave. >

<Bene.. allora ti aspetto questa sera >

< Io non ho ancora detto di si però > < che fai ti tiri indietro Bridgerton?> 

Agatha sorrise < Lo sai che sono nata per te, non mi tirerei mai indietro>

Le diede un piccolo bacio sul naso e sorridendole la lascio di nuovo al suo libro tornando verso casa e trascorrendo la giornata con tutta la famiglia giocando anche un pò a Pallmal anche se era sempre piu difficile rimanere integri durante quel gioco, tutti eravamo molto competitivi e piu che un gioco dove vincere era un gioco per rendere la giornata un inferno agli altri. 

Quella sera quando tutti furono andati a letto Agatha entrò nella stanza di Oliver con solo la sottoveste di colore celeste ghiaccio. < Voglio sposarti ma non so se la mia famiglia potrebbe accettare quindi... che ne dici se gli diamo un motivo per accettare per forza?> La voce suadente di Agatha fece andare completamente in tilt il cervello di Oliver che non aveva mai visto un corpo cosi bello, con delle forme cosi pronunciate. La prese tirandola verso il suo letto e tra i sorrisi e le coccole, fu un attimo che si ritrovarono nel vortice della passione. Oliver era inebriato dal suo profumo, dal suo corpo, dai suoni che uscivano suadenti dalla sua dolce bocca, ed Agatha si sentiva totalmente completa, totalmente amata e forse la sua famiglia non avrebbe comunque approvato il loro amore ma in quel momento Agatha si sentiva viva e felice, e questo per lei era quello che realmente contava, il sapere che comunque sarebbe andata l'anima sua e quella di Oliver battevano all'unisono, forse era questo il significato dell'amore, trovare un'altra anima incasinata come te e diventare insieme l'anima giusta per vivere. 

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