Capitolo - Tredici

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E così anche per oggi ho finito, ed ora mi posso rilassare e raggiungere i miei cari a casa. Così chiudo l'ambulatorio a chiave, accostando invece tra loro le due porte scorrevoli di legno della stalla.

Tutte le sere quando chiudo tutto, alla fine di una giornata lunga ed estenuante, ringrazio di avere la fortuna di abitare appena a due passi dall'abitazione .

Questo terreno di circa due ettari lo abbiamo comprato chiedendo un mutuo appena un paio di mesi dopo che Sean era stato assunto nello staff del signor Parker. Questa tenuta si trova fuori dal mondo, per me questo non è un problema perché esco di casa e sono già sul mio posto di lavoro, mentre Sean deve fare una mezz'ora di strada tutte le mattine per raggiungere il suo, e alle volte ci mette anche di più a causa del traffico.

Il fatto che sia così fuori da tutto e da tutti, ci crea non pochi disagi, rendendoci la vita decisamente un po' complicata, perché per ogni cosa devi tirare su la macchina. Come per esempio dover accompagnare Sharon a scuola tutte le mattine in quanto non c'è nessun servizio pullman, o se devi andare a fare la spesa, oppure se ti accorgi all'ultimo minuto di essere rimasto in casa senza il sale o lo zucchero è un disastro, in quanto non c'è nessun vicino a cui poter chiedere in prestito ciò che ti serve.

E difatti è capitato di doverci bere il caffè amaro qualche volta la mattina prima di uscire di casa, proprio perché mi ero dimenticata di comprare lo zucchero il giorno prima quando ero andata a comprare ciò che mancava.

Il bello è che compilo sempre una minuziosa lista della spesa con tutto il necessario mancante, per poi rendermi conto tutte le volte quando ormai sono già giunta al supermercato di non averla appresso, ma di averla lasciata appoggiata in cucina.

E così è capitato non poche volte che Sean sia dovuto andare al lavoro senza poter bere il suo caffè.

Di tutto questo mi accorgo solo dopo che mi alzo e vado in cucina per preparare la mia colazione, così quando vedo la tazzina ancora piena di Sean appoggiata dentro nel lavello, capisco che probabilmente ha dovuto rinunciare a berlo, perché lui odia le cose amare. A quel punto mi rendo conto che anche io dovrò aspettare e attendere prima di poter bere il mio espresso, solo dopo essere uscita di casa e non prima di aver accompagnato Sharon a scuola, e solo allora potrò godere di ciò, infilandomi dentro al primo bar che trovo.

Questi sono gli inconvenienti che dobbiamo affrontare per aver preso questa scelta, ma poi ci sono un sacco di lati positivi, ed alla fine sono stati proprio questi ad averci spinto a scegliere questo posto al confine col nulla, come luogo in cui stabilirsi, piuttosto di un altro più comodo situato magari in città.

La prima cosa è che il casale anche se vecchio, si trova immerso nel verde ed è circondato da boschi, ci troviamo anche molto vicini ad un lago raggiungibile a piedi, e tutto questo ci permette di poter passare come famiglia tante ore insieme in mezzo alla natura, godendo di essa.

La seconda è che avendo a disposizione tanto verde, col tempo potrò coronare il mio sogno, e cioè quello di avere una fattoria con tanti animali, per ora abbiamo già preso tre cavalli, ma più avanti vorrei aggiungere animali da cortile, ed anche un paio di caprette.

Chissà, questo è il mio sogno, per ora siamo a metà dell'opera, ma è questo il bello, costruirsi i propri sogni senza fretta, con tempo, e con sacrificio, tassello dopo tassello, e poi alla fine di tutto, godere dei risultati del proprio duro lavoro con la consapevolezza e la soddisfazione di sapere che tutto ciò che hai costruito alla fine che sia tanto oppure poco lo hai fatto tu, tutto da solo, con la forza delle tue sole mani ed il sudore della propria fronte, senza dover ringraziare nessuno.

Questa è sempre stata la filosofia di Sean fin da ragazzo, ed ora è anche la mia.

Ed è per questo suo modo di pensare che Sean ha sempre rifiutato l'aiuto di suo padre. Lui ha sempre cercato di darci una mano, ma il suo aiuto è sempre stato rimandato al mittente da parte di Sean.

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