capitolo 2

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--Com'era Osaka?--
Mentre il biondo chiude a chiave la porta alle sue spalle, Hyunjin si toglie il cappotto di lana, inspirando profondamente il profumo di quel piccolo appartamento che condividono da ormai un anno, aroma di caffè e dolci in tazza preparati in casa. --Avendola visitata sempre in autunno, non posso dire che sia più bella che in altre stagioni...--
Si toglie le scarpe e le allinea accanto a quelle più piccole del suo ragazzo; gli erano mancati quei particolari nella sua routine quotidiana.
--Vorrei portartici un giorno-- Felix appoggia la valigia contro il muro e raggiunge il moro seduto sul letto.

--Sarai stanco, che ne dici di fare una doccia? Potremmo anche...-- si blocca e arrossisce al solo pensiero di quell'idea. --Potremmo anche cosa?-- Hyunjin lo incalza scherzosamente; non ama vedere il più piccolo in difficoltà, ma allo stesso tempo adora il suo essere impacciato ed imbarazzato in certe situazioni. --Ecco pensavo che potremmo... insomma... potremmoanchefarlainsieme!-- Le sue guance arrossiscono violentemente mentre esprime quel desiderio tutto in un fiato. È così tenero quando fa così. --Certo, mi farebbe piacere fare la doccia con te-- Il maggiore si dirige verso il loro piccolo bagno, socchiudendo la porta.
--Allora non vieni?-- Felix non se lo fa ripetere due volte.

L'acqua calda scorre sulle spalle stanche del moro, rilassando i muscoli doloranti dopo il lungo viaggio in aereo. Le sue dite magre stanno insaponando i capelli biondi del suo ragazzo, di spalle, con movimenti ritmici e circolari come a massaggiare la cute. Il biondo si volta all'improvviso; ha lo sguardo triste, abbassato a fissare il pavimento di piastrelle bianche della doccia. Piccole e lucenti lacrime gli scendono lungo gli zigomi. --Ehi, ehi piccolo... va tutto bene-- il corpo piccolo e delicato dell'australiano è scosso da profondi singhiozzi, il viso nascosto nel petto del moro, le mani aggrappate alle sue spalle. Questa scena non può che spezzare il cuore di Hyunjin, mentre cerca di consolare il suo ragazzo. Conosce il perché di quella sofferenza che si propaga ormai da tempo nella loro relazione, lasciando pesanti pensieri mai espressi in sospeso. —M-mi dispiace... davvero mi dispiace, è tutta colpa mia-- Felix alza il viso verso il suo hyung, cercando di comprendere il significato di quelle parole. Le lacrime che il moro ha cercato tanto di trattenere a lungo si fanno lentamente strada lungo la sua mandibola affilata. --Sei un ragazzo così buono, bello e gentile Felix, meriti qualcuno che ti stia sempre accanto... io vorrei poterti essere sempre accanto--

--Cosa stai dicendo...-

--Non sai quanto io soffra a vederti in aeroporto... non che mi dispiaccia! Però all'idea che tu sia rimasto ad aspettarmi tutto il tempo mi si spezza il cuore... ed è solo colpa mia-- Il silenzio sembra prolungarsi per interi minuti, forse ore mentre il getto tiepido della doccia continua a scorrere fra loro.

--Meriti qualcuno meglio di me...-- Felix si sente in colpa, le sue debolezze stanno influenzando il suo ragazzo nel modo peggiore.

--Non permetterti di dire certe cose!-- Prende il viso del moro tra le mani, cercando un contatto visivo.

--Non potrei mai chiedere qualcuno migliore di te! Ti aspetterei anche per giorni... non mi importa-- Deve trovare le parole giuste, ma è più difficile di quel che sembra.

--Io ti amo!--

Giura di averlo urlato; sì, l'ha urlato sicuramente, tutti lo avranno sentito e questa è la cosa che conta. Tutti devono sapere che lui, Lee Felix, ama alla follia Hwang Hyunjin, e lo seguirebbe anche in capo al mondo.

Dopo essersi sciacquati dal sapone al melograno, i due escono dalla cabina della doccia con ancora gli occhi rossi per il pianto. Senza proferire parola, si asciugano i capelli e il corpo; si mettono il pigiama e si infilano al caldo sotto le coperte. Il minore spegne al luce e nella stanza cala il buio. L'unico bagliore è quello dei lampioni e degli altri palazzi che entra da dietro le persiane; le figure delle auto che passano in strada sono proiettate sul soffitto. Nel silenzio della notte, gli unici rumori sono quelli del traffico notturno e delle poche persone ancora sveglie che si affrettano a tornare a casa.

I due ragazzi giacciono fermi immobili, stesi sul materasso come due rette parallele, a guardare il soffitto; le loro mani si sfiorano, la distanza è minima. Ed è proprio quella distanza che Felix azzera abbracciando Hyunjin senza esitare, un gesto che ormai gli viene spontaneo. --Quello che hai detto prima... non è vero, non è colpa tua... non provare a rovinare i tuoi sogni per me, se dovessi farlo sappi che ti odierei per sempre-- Il maggiore non può non sorridere a quelle parole, anche se il suo cuore ha paura, paura di poter ferire il ragazzo che ama. Volta il viso, in modo da poterlo guardare. Le sue labbra si avvicinano a quelle del biondo, un gesto così semplice come altrettanto complesso. Le labbra dell'australiano sono dolci e sanno di ciliegia, come il burro cacao che ama tanto mettere. --Ti amo-- sussurra una volta staccato dal piccolo —E voglio che tutto il mondo lo sappia-- Felix si abbandona completamente contro il petto del suo ragazzo; riesce a sentire il suo cuore battere all'impazzata. --Anch'io ti amo, ti amo tantissimo--

Detto questo si lascia scivolare nel mondo dei sogni, cullato dal dolce respiro del suo hyung.

𝙒𝙖𝙞𝙩𝙞𝙣𝙜 𝙛𝙤𝙧 𝙮𝙤𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora