Mi sveglio. Non capisco perché l'ho fatto. Sarà che questi lettini sono duri come la pietra. Sarà che si gela da morire. Ma non capisco veramente perché ho aperto gli occhi. Non vedevo niente, c'è voluto un po' di tempo prima che riuscissi ha distinguere gli oggetti visto il buio pesto che c'è in questa stanza. Mi tiro a sedere e affidandomi al tatto cerco su quello che dovrebbe essere un comodino notato la sera prima la mia amata bacchetta. Quando la trovo mi rendo immediatamente conto che non posso usarla essendo minorenne. Ma un'idea inizia a formarsi nel mio cervello. La legge inglese dice che i minorenni non possono usare la magia ma in caso di emergenza si può fare un eccezione. E visto che sono stata portata di forza (lo so, lo so, ero svenuta ma io non avevo comunque voglia di venirci in questo posto) in America e non so neanche dove mi trovo e tutte queste persone potrebbero essere dei pluriomicida penso che l'eccezione possa valere. Quindi, dopo attimi di esitazione, mi alzo rabbrividendo al contato dei mie piedi nudi con il pavimento freddo. Sussurro Lumus e inizio a dirigermi verso l'uscita dell'infermeria. Quando metto la mano sulla maniglia d'ottone sento una specie di mugolio così esco velocemente dall'infermeria per evitare di svegliare qualcuno con la luce prodotta dalla mia bacchetta. Devo dire che camminare a piedi nudi sopra l'erba piena di rugiada e nel cuore della notte mi è mancato. Solitamente quando ero ad Hogwarts Draco, Blaise ed io durante l'inverno andavamo fuori a gironzolare nel cortile principale a piedi nudi per rilassarci dopo lunghe e faticose giornate scolastiche oppure solo per goderci il silenzio della notte.
Al flebile bagliore della bacchetta inizio a girovagare un po' ovunque. Qualche volta rischio anche di farmi beccare dalle creature che sorvegliavano il campo di notte di cui Percy mi aveva parlato.
Dopo qualche minuto avvisto quello che sembrava un lago e decido di andare a controllare. E' un bellissimo lago del quale le onde e le varie increspature vengono illuminate dalla luce lunare. Dopo aver passato una manciata di minuti ad osservare quel incantevole lago decido che sono stufa di stare in piedi e allora vano verso un molo e mi ci siedo sopra mettendo i piedi a pelo sopra l'acqua scura.
Il silenzio completo mi avvolge. Chiudo gli occhi. Sono talmente rilassata che non mi accorgo che qualcuno si è seduto di fianco a me fino a quando non comincia a tirare sassolini sulla superficie dell'acqua. Decido di aprire gli occhi per vedere chi ho vicino. Non si vede molto bene ma sembrerebbe Percy. Quando inizia a parlare ho la certezza che sia lui. "Così anche a te non piace rispettare le regole. Io vengo qui quando faccio degli incubi che mi rimangono talmente impressi nella mente che non riesco a liberarmene e sinceramente giocare con l'acqua mi aiuta molto a rilassarmi." Mentre parla guarda fisso davanti a se e dopo qualche secondo una bolla d'acqua si solleva dalla superficie del lago venendo verso di me. Osservo la bolla e poi mi volto verso il mio interlocutore che adesso mi sta guardando sorridendo. "Comunque adesso non voglio parlare di me" dice riprendendo il discorso " prima hai detto due cose che mi hanno lasciato sorpreso. La prima è quella strana parola il quid-qualcosa" "Il quidditch intendi? E' un gioco famoso dove vivo io. Allora per prima cosa devi sapere che io vengo da un mondo di". Non faccio in tempo a finire la frase che sentiamo uno schiocco e ci giriamo entrambi verso la fonte del rumore.
Una donna dai capelli bruni sciolti fino alle spalle e degli occhi dorati mi osserva attentamente. Riconosco una bacchetta nella sua mano destra e solo per quel dettaglio riconosco che lei è la dea Ecate. Percy si è inchinato mentre io sto osservando la più grande strega del mondo che ci sia mai stata. "Non mi sorprende che tu non ti stia inchinando Jennifer dopotutto sei l'incarnazione vivente della casata a cui appartieni. Comunque sono qui per un altro motivo. Devo ricordarti per caso che non puoi urlare ai quattro venti tutto sul nostro mondo? Questa è una mini eccezione perché qui tutti sono a conoscenza del nostro ma i maghi non vengono quasi mai qui per il solo motivo che devono ricevere un'istruzione proprio come la tua e quella di tuo fratello. I pochi che arrivano qui ci giungono perché hanno qualcosa di speciale. E tu non sei un caso speciale ma sei un caso più unico che raro. Quando saprai la verità basta che evochi il tuo patronus, so che hai avuto lezioni private dal professor Lupin insieme ad Harry, e me lo mandi, basta che pronunci il mio nome. Ci vediamo piccola strega, Percy."
ANGOLO PER ME
Ciao a tutti ragazzi, inizio nel dire che mi dispiace per il capitolo più corto del solito ma non avevo idee. Comunque ho deciso che questo capitolo è dedicato a...
@lasa_gne che mi ha chiesto il parere sulle sue storie. Vi consiglio di andare a leggerle e perché sono bellissime.
Domandina del giorno: QUALL'E' IL VOSTRO LIBRO DI HARRY POTTER?
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Tutto dipende da me
FanfictionJennifer Ice è una serpeverde che frequenta il terzo anno ad Hogwarts, è sorella di Harry Potter. Il suo migliore amico è Draco Malfoy. Quel estate doveva passarla a casa dei Weasley ma quando esce dalla stazione sviene inspiegabilmente. Quando si s...