Izuku non stava più nella pelle.
Finalmente, avrebbe iniziato a studiare nell'Academia delle belle arti più famoso del Giappone.
Salutò suo figlio lasciandogli un bacio tra i capelli e lui sorrise dolcemente augurandogli buona fortuna.
"Mi raccomando Yuu, fai il bravo ok? E ascolta le maestre" il bimbo annuì energicamente e dopo avergli dato l'ennesimo abbraccio corse all'interno della scuola.
Izuku sospirò e poi si diresse verso la fermata dell'autobus e successivamente si sarebbe diretto all'Accademia delle belle arti.
Quando Izuku arrivò a destinazione si sentì improvvisamente fuori posto e a disagio, ma cacciò via i brutti pensieri e si incamminò verso l'ingresso a passo deciso.
"Lo devo a Yuu e a me stesso"
Pensò non appena mise piede all'interno della scuola.Era enorme e pullulava di studenti di tutte le età e di insegnati; all'inizio fece un po' fatica a trovare la sua aula ma poco dopo riuscì ad orientarsi e la raggiunse.
Non appena vi mise piede tutti si girarono a guardarlo incuriositi, questo perché aveva perso un anno (quindi per i presenti la sua faccia gli era nuova) per stare insieme a Yuuki e non era riuscito a fare gli esami di ammissione.
Tuttavia la cosa che un po' lo sollevava era il fatto che l'accademia avesse classi miste, quindi in quella nella quale eracapitato non era l'unico a essere più grande rispetto agli altri.L'insegnate si voltò verso di lui e gli fece cenno di entrare e lui titubante entrò per poi chiudersi la porta alle spalle.
"Ragazzi lui è un nuovo alunno e resterà con noi per i prossimi due anni, trattatelo bene mi raccomando" Izuku fece un sorriso debole "Presentati pure alla classe" Il verdino respirò a pieni polmoni e dopo attimi di incertezze parlò.
"Mi chiamo Midoriya Izuku e ho 17 anni, spero andremo d'accordo" gli alunni presenti applaudirono e il verdino continuò a mantenere il sorriso.
"Puoi sederti a quel banco lì infondo" Izuku annuì e senza troppe cerimonie si andò a sedere al suo nuovo banco, voltò lo sguardo al posto accanto al suo e annusò l'aria percependo qualche residuo dell'odore del suo compagno o compagna di banco.
Quella mattinata passò molto velocemente, nessuno dei suoi compagni lo aveva degnato di uno sguardo o avevano provato ad avvicinarsi a lui.
La campanella di fine lezioni suonò e si affrettò a raggiungere la scuola del figlio.
Non appena lo vide, Yuuki gli corse incontro urlando dalla felicità.
"Mamma! Oggi abbiamo fatto tantissimi lavoretti! Dopo vuoi vederli?" Izuku sorrise e annuì energicamente "Certo! Sono sicuro che tu sia stato il più bravo tra tutti!" Il bimbo annuì felice e prese per mano il verdino trascinandolo via.Camminarono mano nella mano, mentre Yuuki gli raccontava qualsiasi cosa gli passasse per la mente e Izuku ascoltava con l'attenzione di una madre.
Una volta a casa il verdino preparò il pranzo e una volta aver mangiato aspettarono Inko.
Il campanello suonò e come al solito il piccolo omega corse alla porta per aprire alla nonna che felicemente lo prese in braccio riempiendolo di carezze e baci."Io vado, sono in ritardo per il lavoro" Inko lo salutò con un tenero abbraccio e subito dopo il verdino corse via.
"Sei un completo disastro! Dovevi solo arrivare puntuale! Ritieniti fortunato che ho bisogno di dipendenti sennò ti avrei già licenziato da un pezzo. E ora va a fare il tuo lavoro, sgualdrina" Izuku incassò tutto senza proferire parola: era sempre stato così, la sua vita era un dannato disastro e lui non poteva fare niente per cambiarla.
Tornò al lavoro e iniziò a sistemare i prodotti sugli scaffali.
Improvvisamente qualcuno gli andò a sbattere contro facendogli cadere alcune cose a terra."Ragazzino sta più attento! Guarda cosa hai fatto? Mi hai fatto rovesciare le buste del latte a terra!" Izuku abbassò il capo stringendo i pugni e serrando la mascella.
"Tuo padre non ti ha mai insegnato l'educazione?! Si risponde quando qualcuno ti parla, chiedimi scusa, o mi toccherà fare un reclamo al suo capo" Izuku sussultò a quella frase, per lui sarebbero stati davvero grossi guai, così alzò il capo di scatto e si piegò in segno di scuse.
"Mi dispiace signore, non era mia intenzione!" Quest'ultimo rimase in silenzio stampandosi sul volto un ghigno soddisfatto.
"Tsk, spostati, stai intralciando la strada" Il signore venne spostato da una spallata e iniziò a imprecare dietro allo sconosciuto che lo aveva urtato.
L'Omega notò che l'uomo se ne era andato e ne approfittò per tornare a fare quello che stava facendo.Il mattino seguente fu più brutto del primo, poichè non appena mise piede nell'aula qualcuno iniziò a lanciargli delle palline di carta e a fare commenti di pessimo gusto sul fatto che fosse un omega.
Izuku non degnò di uno sguardo nessuno, quando arrivò al suo banco notò la presenza di qualcuno e quindi alzò lo sguardo su quest'ultimo.
Aveva gli occhi rossi come il fuoco e i capelli biondo cenere, le spalle erano larghe e robuste, sembrava un modello.
"Oi, ma tu sei il commesso di ieri" Il verdino sussultò... come faceva a saperlo? E perché non si ricordava di lui? Il biondo lo squadrò da capo a piedi e Izuku fece per parlare ma venne sovrastato dalla voce di qualcun altro.
"Katsuki sta attento è un omega, ha sicuramente venduto il suo corpo per entrare in accademia!" Katsuki lo ignorò e voltò lo sguardo fuori dalla finestra. Izuku ribolliva dalla rabbia, ma per l'ennesima volta si limitò a incassare i colpi senza far nulla.
"Dovresti cambiare posto Izuku, non puoi permetterti il lusso di stare vicino a lui" Il verdino sospirò esasperato e raccolse la sua roba, poi si voltò e notò un banchetto più distante dal biondo, così si diresse verso esso e si sedette lì ignorando il resto della classe che continuava a lanciargli frecciatine e insulti.
Katsuki voltò di nuovo verso il verdino e lo osservò da lontano: aveva qualcosa di strano, la sola presenza di quel ragazzino in cinque minuti lo aveva mandato in confusione.
Per tutta la giornata Izuku aveva continuato a ricevere quei commenti e di tanto in tanto piccoli dispetti.
Gli facevano cadere il materiale scolastico, gli prendevano a calci la sedia o gli lanciavano lo zaino e così via...Katsuki era stato sempre un tipo silenzioso e menefreghista, la gente attorno a lui era solo immondizia e non gliene fregava niente di nessuno, eppure, quel giorno a scuola era stato costantemente distratto. Continuava a pensare al verdino e al perché la sola presenza lo aveva mandato in tilt per un paio di secondi. Si risvegliò dai suoi pensieri quando vide proprio Izuku camminare mano nella mano assieme un bimbino, sembravano così felici, eppure, i suoi occhi erano così spenti e tristi.
Imprecò sotto voce e tornò a camminare per la sua strada ignorandolo.
"Quel ragazzino è dannatamente strano"
Buona sera!
A quanto pare Izuku non ha vita facile nemmeno nell'ambito scolastico...
Mi si stringe il cuore ma lo scopo principale era proprio quella di farla piena di angst!
Quindi ci tocca soffrire assieme ancora un po'.
Un bacio
Noemi S.
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Karada no geijutsu - il piacere dell'arte
FanficIzuku ama l'arte e desidera con tutto se stesso fare carriera nel mondo artistico. Ma la sua vita in serbo ha molte difficoltà. Izuku riuscirà a trovare la felicità?