04. Nuove conoscenze

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"Allora ragazzi oggi ci sarà una lezione differente, basata su un ritratto dal vivo. Katsuki ci farà da modello." Izuku osservò il biondino arrivare a petto nudo e posizionarsi al centro della stanza e alla vista della parte superiore del corpo scoperta il verdino ne rimase imbarazzato e, inconsciamente, rilasciò qualche goccia dei suoi feromoni.

"Izuku sei proprio volgare, lo sappiamo che sei una cagna, ma non pensavamo che avresti aperto le gambe anche a Bakugou! Ti basta un petto nudo per palesare la tua natura da troia?" Il professore batté il pugno sul tavolo facendo calare il silenzio.

"Smettetela, è una persona come tutti voi qui presenti! E poi non è l'unico omega in questa scuola, perché vi accanite così tanto su di lui? Vi diverte?" Hitoshi Shinso, professore specializzato in pittura e scultura, si mise affianco al verdino e gli diede una pacca sulla spalla per dargli conforto.

"Andrà tutto bene, puoi farcela" Izuku annuì titubante e poi gli sorrise timidamente.
Non appena il biondo si sistemò a cavalcioni sulla sedia iniziò a disegnare e come rapito dal corpo di Bakugou iniziò a ritrarlo senza mai staccargli gli occhi di dosso.
La vista che gli si era parata davanti era paradisiaca e Izuku si chiese come fosse possibile essere così belli e attraenti. Una volta concluso il suo lavoro si scostò i capelli dalla fronte e chiese il permesso per andare al bagno, il quale gli fu accordato senza problemi.
Ma non appena rientrò in aula quasi svenne, alcuni dei suoi compagni avevano pasticciato sul suo disegno rendendolo irriconoscibile. Sospirò sconfitto mentre gli occhi si fecero lucidi per la frustrazione e l'umiliazione, ma decise comunque di prendere una tela pulita e iniziò a rifare il disegno da capo.

Katsuki nel mentre lo osservava da lontano, con gli occhi infuocati, rimanendo ancora in posa.
Aveva assistito allo scempio che avevano creato i suoi compagni ma lì per lì aveva deciso di non intervenire, anche perché aveva l'ordine di rimanere fermo e farsi ritrarre.
Nonostante questo, in quel momento avrebbe potuto spaccare qualsiasi cosa.
Non aveva mai provato così tanto fastidio verso i suoi compagni di classe come in quel momento e soprattutto non aveva mai provato un particolare interesse verso nessuno in tutta la sua vita.

Ma con Izuku era diverso, sentiva come un senso di protezione nei suoi confronti che non si sapeva spiegare, anche se alla fine neanche si conoscevano, di conseguenza si limitava a scacciare quei pensieri e sensazioni tornando a farsi gli affari suoi.

All'uscita di scuola il povero omega fu spintonato e cadde per terra, sul cemento, sbucciandosi un ginocchio.
Da lontano una persona assistette alla scena e corse da lui inginocchiandosi di fronte a lui, che ormai aveva iniziato a piangere più per esasperazione che per il bruciore in sé.

"Hey, perché ti fai mettere i piedi in testa così?" Izuku scosse il capo e poi alzò lo sguardo verso lo sconosciuto. Aveva gli occhi gialli e i capelli sul biondo con una ciocca nera che spiccava sul chiaro dei capelli.

"Come ti chiami?" Izuku si morse il labbro e poi si alzò da terra dolorante.

"Izuku Mydoria, tu?" il biondo lo guardò e sorrise poi gli porse una mano e Izuku la afferrò stringendola.

"Kaminari Denki. Il mio ragazzo è andato a prendere la macchina, ti diamo un passaggio noi ok? Hai bisogno di disinfettare quegli graffi" Izuku sussultò e lo guardò con gli occhini spalancati: nessuno lo aveva trattato così bene prima d'ora e ne era rimasto stupito.

"Grazie..." Denki lo guardò con i suoi occhioni ambrati e dopo attimi di silenzio tirò fuori dalla tasca il suo cellulare, digitò qualcosa e dopodiché lo porse al verdino.
Izuku alzò un sopracciglio e posò lo sguardo sul telefono.

"Il tuo numero" L'omega batté un paio di volte gli occhi scioccato.
Insomma, lo conosceva si e no da 5 minuti e già voleva il suo numero? C'era qualcosa sotto?

Karada no geijutsu - il piacere dell'arteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora