Capitolo V
Mi scrutava, si aspettava una qualsiasi espressione azzardata. Quei due diamanti brillavano famelici, le lunghe dita diafane e magre sbattevano impazienti sulla superficie del piccolo tavolo. Avrei dovuto dire la verità, che l'aspetto non era dei migliori, che i suoi pancake con la faccia da coniglio erano davvero disgustosi ma le possibilità di essere ucciso erano abbastanza alte, sicuro le boccette di soporiferi poste in fila nel bagno sarebbero state usate per avvelenarmi. Già immaginavo i titoli dei giornali: "Harry Potter morto nel sonno, la causa: aveva osato dire che i bunnycake del compagno erano disgustosi". E avrebbe capeggiato questo enorme titolo sopra una foto di Draco Malfoy che sorrideva beffardo mentre veniva trascinato ad Azkaban. Ma se mentivo li avrebbe proposti a dritto come il porridge che aveva tirato avanti per un mese intero e ogni volta dovevo farlo sparire con un colpo di bacchetta, nascosta rigorosamente sotto al tavolo. Ma la mia bacchetta quella maledetta volta, per il giorno dei bunnycake come ormai si ostinava a chiamarli, era stata sequestrata da quella malefica serpe.
« Allora? » chiese guardandomi, studiando ogni mia mimica facciale, ogni muscolo fuori posto avrebbe valso un punto a favore per la mia salvezza o per la condanna . Tanto valeva affondare la forchetta da dolce, prendere tutto il boccone e masticare fingendo di mangiare una prelibatezza. Se non fosse che dovevamo vederci con Teddy, avrei anche rischiato l'omicidio, ma il piccolo aveva la suprema priorità e la promessa ad Andromeda l'avrei mantenuta. Ingogliai a fatica, le gote di Draco si imporporarono e con la bocca spalancata, gli occhi che brillavano e pieno di gioia, chiese nuovamente in un semi squittio « Allora!? ».
Erano di una consistenza molliccia, amara e sembrava più di masticare un chewing gum che aveva perso il suo sapore. Ma i suoi occhi brillanti, la sua espressione piena di gioia non potevo deluderla. Oltre ciò il coltello da dolce, anche se poco affilato, era vicino alla sua mano sinistra, un abile ambidestro come lui mi avrebbe infilato volentieri il coltello in gola senza tanti inviti. La bacchetta alla mano destra l'avrebbe sicuramente usata per cavarmi gli occhi, perché immeritevole di subire qualche maltrattamento magico.
« Dannatamente ottimi » da mentitore abile sorrisi e lo baciai sulle labbra e lui rispose con foga, prendendo il volto tra le mani. Era felice, perché aveva imparato a cucinare pensava e invece era un abile avvelenatore di palati.
Promemoria: mai fare avvicinare Draco ai fornelli.
…
Per l'incontro con Andromeda e Teddy che si sarebbe dovuto tenere a breve, Draco si era vestito di tutto punto. Una camicia bianca e un panciotto nero a stringergli la vita e infine una giacca elegante leggera, ma faceva terribilmente caldo e lo guardavo sudando anche per lui.
Arrivati davanti la porta di casa, Andromeda ci aprì e rimase quasi stupita alla nostra vista, sorrisi e la salutai e Draco con voce flebile fece lo stesso e lei, senza rispondere, ci invitò ad entrare. Ci guidò verso la cucina, sedendosi poi intorno al tavolo. Draco era teso, le mani in grembo e lo sguardo basso, non lo avevo visto così timoroso neanche durante le prove d'orchestra, lì era spavaldo e capace di fare intimorire i suoi colleghi e lo stesso direttore che, spesso, si ritrova a supplicare Latifah che potesse farlo smettere di sbraitare.
Qui era in silenzio, consapevole forse che sarebbe bastato poco per distruggere tutto, cercai di prendere la parola ma Draco mi precedette « So di non meritare nulla, né il perdono né la sua comprensione, ma le posso giurare che per quanto mi sia trovato in quella situazione io non volevo uccidere nessuno, e così ho fatto. Non ho mai fatto del male a nessuno » le parole uscirono come un fiume impetuoso, Draco aveva ancora la voce bassa e tremante, ma lo sguardo era puntato su quelli della zia che lo guardava senza battere ciglio, con un piccolo Teddy che era da poco spuntato salutandomi calorosamente.
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Il lento decadimento dei sentimenti - Drarry
FanficNon avevamo molto da dirci, passeggiavamo in silenzio e se solo qualcuno mi avesse detto che in futuro mi sarei ritrovato a passeggiare lungo le vie babbane con Malfoy, gli avrei consigliato di farsi ricoverare al San Mungo. Eppure eccoci qui, nonos...