Capitolo I "Un vestito audace" ANNUNCIO IMPORTANTE

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CAPITOLO I
"UN VESTITO AUDACE"

La stanza era tutta in disordine, abiti ovunque, tutto per scegliere il vestito perfetto.
Valeri guardó la sua immagine riflessa, le piaceva il suo aspetto. Aveva i capelli castani con dei boccoli alla fine, come una principessa, un fisico snello, le labbra carnose e quando sorrideva aveva una fossetta sulla guancia, le piaceva pensare che quello era il dono di un angelo che l'aveva baciata prima di venire al mondo.
Spesso si era immaginata di trovare la sua anima gemella con la stessa fossetta sull'altra guancia come per completarla.
Gli occhi di Valeri luccicarono al pensiero dell'amore, aveva due occhi grandi che cambiavano colore alla luce del sole. Cervoni li chiamava lei, erano castani, ma a seconda della luce diventavano dorati o verdi. Le lunghe ciglia nere e le sopracciglia castane come i capelli mettevano ancora più in risalto il suo sguardo, indubbiamente molto espressivo. L'unica cosa che a Valeri non piaceva era il suo naso, troppo pronunciato su quei lineamenti dolci e aggraziati, il viso tondo contribuiva a darle quell'aspetto dolce e da bambina. Sì, a Valeri non piacevano nè le sue guance troppo paffute nè il suo naso con quella gobba, che per fortuna si vedeva solo di lato. Nonostante tutto si piaceva e sapeva che tra i suoi pregi e i suoi difetti la cosa più importante erano il carattere, il portamento e l'eleganza. Anche la donna più bella del mondo sarebbe stata insignificante se non avesse avuto personalità e Valeri andava fiera della sua. Non sapeva bene come definirsi, ma le piaceva vedersi come una ragazza solare, la gentilezza per lei era una virtù fondamentale, ma la cosa più

importante era avere un'opinione sulle cose. Valeri non accettava che nel 1803 le donne non potessero esprimersi o addirittura pensare, a lei piaceva farsi delle idee su tutto e discuterne con chi la circondava. Amava leggere e scoprire cose nuove e nonostante volesse cercare di essere il più matura possibile non poteva fare a meno di fantasticare sulla vita e sull'amore.
Desiderava e spesso immaginava scene in cui incontrava l'amore della sua vita, si chiedeva come sarebbe stato e se l'avrebbe mai trovato.
Era nata in una famiglia fortunata, quindi non aveva bisogno di sposarsi per ragioni economiche come molte ragazze della sua età. Lei voleva l'amore e avrebbe fatto di tutto per realizzare il suo sogno. Amare ed essere amata.
A breve si sarebbe tenuto un ballo ecco perché non vedeva l'ora di scegliere un vestito adatto. L'idea di attirare l'attenzione di qualche gentiluomo non le dispiaceva, sapeva che la prima impressione era importante. In passato aveva avuto il piacere di conversare con diverse persone, eppure con nessuno si era mai trovata davvero bene. A stento l'ascoltavano e quando cercava di affrontare un argomento diverso dalla mondanità i suoi sforzi si rivelavano sempre vani.
In ogni caso, per quanto lei desiderasse trovare l'amore, non sarebbe andata alla sua ricerca. Era fermamente convinta che certe cose dovessero accadere in maniera naturale. Lei doveva solo dare una piccola spinta al tutto cercando di rendersi il più presentabile possibile, ecco perché si buttó nuovamente a capofitto nell'armadio nella speranza di trovare qualcosa che le piacesse. Odiava i vestiti scomodi, ma amava sentirsi bella e sicura di sè. Avrebbe indossato solo ció che le piaceva e la faceva sentire a suo agio, non avrebbe mai indossato qualcosa semplicemente perché "era alla moda".
Rise al pensiero di vedersi vestita come un confetto rosa ricca di fiocchi, non avrebbe mai ceduto a uno scenario del genere.
Alla fine, dopo un tempo che le sembró interminabile ed esausta per la ricerca vana, si arrese.

Dopo aver messo a posto la stanza per non disturbare i domestici decise di ricorrere alla sua ultima risorsa: sua madre.
Sander entró nella stanza di Valeri con gli occhi che le luccicavano all'idea di agghindare la figlia per la serata che l'aspettava. Era una delle più importanti della stagione e sicuramente non voleva farla sfigurare.
Ecco perché una volta entrata nella stanza disse alla figlia di prepararsi per uscire, sarebbero andate dalla sarta.
Valeri a quelle parole fece una smorfia, sperava di sbrigarsela il più in fretta possibile e andare in biblioteca. Col tempo, dopo le numerose insistenze di sua madre, era riuscita a farsi piacere i vestiti e trovava anche divertente vestirsi bene, ma non se ciò le toglieva del tempo libero che poteva dedicare alla lettura.
"Che bello!"
Valeri si destó dai suoi pensieri, era la voce di sua sorella quella che aveva appena sentito. Eve era entrata insieme alla madre nella stanza di Valeri, sperava di poterle dare una mano nella scelta dell'abito, ma quando sentì che sarebbero andate a cercare dei vestiti nuovi non poté trattenere un'esultanza.
Eve incarnava tutto ciò che Valeri non era, aveva dei bellissimi capelli biondi e grandi occhi castani, così scuri da essere irresistibilmente intensi, delle belle labbra carnose, quelle erano di famiglia, e un naso perfetto.
Eve non era persona a cui piaceva dare baci o abbracci, a differenza di Valeri che era molto espansiva, ma era una ragazza molto sensibile e dolce. Spesso non esprimeva ciò che pensava, preferiva nascondere le proprie emozioni anche se ciò significava soffrire, piuttosto che esternarle e togliersi i pesi dal cuore, tutto pur di non creare conflitti.
Valeri, che invece non si teneva niente di quello che pensava per sè, aveva cercato di convincere la sorella a farsi valere, odiava vederla soffrire. Anche se erano gli opposti si volevano un bene dell'anima.

Entrambe erano gentili, intelligenti e sapevano usare la testa. Persino ciò che studiavano era diverso, Eve si appassionava molto alle materie scientifiche, mentre Valeri amava apprendere quelle umanistiche.
l'una completava l'altra.
Grazie al loro padre, Maurice, avevano avuto un'educazione completa e niente fu trascurato per il loro apprendimento. I loro genitori le avevano cresciute circondandole d'amore e con la consapevolezza che ciò che importava era l'intelligenza. Una donna poteva essere bella, ma era nulla se non possedeva cultura e conoscenza.
All'epoca era inusuale che le donne studiassero in maniera approfondita, ma in quella famiglia ciò era motivo di fierezza.
Eve desiderava diventare un medico e Valeri invece si dedicava allo studio della legge perché credeva fortemente nella giustizia, sperando un giorno di diventare procuratore. Spesso le sorelle parlavano del loro futuro e per quanto fosse impossibile l'una credeva nel sogno dell'altra, oltre che nel proprio. Anche i genitori davano il loro contributo per alimentare la fiducia in loro stesse.
In ogni caso i piaceri mondani non erano esclusi ecco perché alla fine le tre donne di casa si prepararono ad uscire.
Arrivati al negozio più ambito della città in fatto di stoffe, Valeri notó una seta verde brillante che subito catturó la sua attenzione. La madre invece si interessò a un velluto lilla, mentre Eve a un raso del suo colore preferito, il rosa.
A turno si fecero prendere le misure e scelsero il modello, dopotutto era piacevole condividere quel momento tutte insieme.
Valeri, tra le molte storie che aveva letto, aveva spesso in mente immagini di vestiti appartenenti a luoghi e culture lontane. Odiava le solite gonne ampie e ingombranti tipiche dei vestiti da donna e desiderava farsi un vestito diverso dal solito. Certo, non avrebbe potuto metterlo al ballo, ma avrebbe soddisfatto il suo desiderio anche solo indossandolo a casa.

Così si decise "mamma".
Sander si voltò "sì amore?"
"Pensavo... di fare un vestito diverso dal solito. Non per il ballo di stasera, ma desideravo qualcosa di diverso. Per stasera puoi decidere tu per me cosa indossare" Valeri si fidava del gusto della madre e scegliere due vestiti in un giorno solo era davvero troppo per lei, ecco perché aveva pensato con piacere di lasciarle carta bianca.

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