canto 1: Baita e Orlando

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Davide , oh mio caro Orlando
per le strane vie della città si diresse
senza vergogna, per Venezia vagando
portando con te, senza interesse
la spada che ricevesti dal caro Rinaldo
ti aggiri per la città, cercando le dottoresse
che la tua donna curarono da quel malanno
durato purtroppo, quasi più di un anno

Orlando conobbe Baita per le strade di città
la sua spada notò, rivolgendo l'attenzione
al giovane pazzo d'amore, volle volgere carità
riuscì a cogliere bene la sua attenzione
portando sulla sua donna inaspettate novità
oh che gioia, felicità, che fortuna
finché a loro non si avvicinò un pelle bruna.

"negro, negro!" urlava un'anziana
con la paura in corpo per quel felice uomo
che si aggirava vestito interamente in lana
si volse all'indietro indicando il duomo
la fronte sudava, per la bandana
ma vedendolo direi che fu un gentiluomo
tutti guardarono l'anziana  di malocchio
finché non si mise per la vergogna in ginocchio.

elemosina chiedeva, la vecchia dalla Liguria
vestiti stracciati senza il minimo tatto
volse allo straniero elemosina dopo l'ingiuria
dopo aver notato l'antico artefatto
che portava al collo, sopra la peluria
provò la vecchia a rubare, con uno scatto
Orlando si mosse velocemente
più di quanto fa umana mente.

Baita vedendo la vecchia morente e ferita
non si riguardò nel dire parole provocatorie
la vecchia, la qual prima era accanita
era a terra con in bocca parole adulatorie
la guardò il pelle scura, con faccia attonita
mentre lei rimembrava i sogni e le glorie.
Baita si mise a sedere godendo
della sua bevanda, di un'amicizia gioendo.

Baita seguì Orlando nel suo cammino
senza proferir parola lo guardò nel ghigno
per tutto il viaggio, come un bambino
che sfugge al dialogo col padre maligno
il loro ego era così piccolino
come la città di Camilla, Torino
a Torino vanno, senza fermarsi
e di uccider qualcuno, non sapranno riguardarsi.

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