canto 2: Giulia

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correva Giulia, piena di fretta sperando
verso Torino, città della felicità terrena
secondo le parole, ascoltate da Orlando
sperava di incontrarmi, senza alcuna pena
mi immaginava ubriaco, mentre cantando
speravo in lei, che raggiungesse l'altalena
altalena del fato, dove sedevo in attesa
in attesa del sentimento, che spinge alla resa.

come emerse dalle lodi, io fui un grande esponente
di cos'è l'affetto, e delle forme che tiene
forse sono io a chiedere alla mia mente
di scrivere per voi, ciò che non si trattiene
non riesco a capire più cosa sia esistente
la mia donna amata, dal furor non si contiene
oh Giulia, adesso che dormi col sottoscritto
lascia che racconti di noi per iscritto

Giulia, arrivata nella città infamata da molti
non parlava, anzi con curiosità osservava
persone in protesta, che i vestiti si eran tolti
all'occhio divertimento la scena suscitava
una protesta allo stato rivolgevano gli stolti
ma per quanto potessero, esso non cambiava
un uomo di nero vestito guardandola rise
lei non capendo, accanto al folle si mise

"cerchi Lorenzo, da Firenze, di proprietà nostra
sappi che non avrai felice risposta
l'han portato via, e messo in mostra
nelle carceri, per aver parola posta
contro la città, ora egli si prostra
alla violenta gogna, la quale sa esser tosta."
L'uomo corse, verso il corpo di una vecchia
morta, uccisa e messe le ossa in una secchia.

lei non indugiò e corse verso l'antro
l'antro dove per molto scrissi di loro
oh, Giulia, non pensare ad altro
che ad incontrare me, di pregare costoro
soprattutto colui, affetto dal cancro
per pagarsi la cura, di Orlando cercò l'oro
ma adesso mia cara, non indugiare
sei già a Torino, devi solo cercare.

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