canto 5: la piaga

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arrivo così all'ultima citazione
di questa ingiustizia funesta
vista da un dio, passato all'azione
Apollo, il dio greco si desta
a colpire della donna l'abitazione
per farci saltare tutti in testa
e per un'infinità di minuti
fece rimanere i sudditi muti

la sua rabbia ho evocato
so tuttavia ciò che ho fatto
la sua potenza ho richiamato
per lui è gioia prendere atto
della preghiera che ho attuato
ma... come fu la forza dell'impatto?
rovinosa fu, ma non uccise innocenti
ma prese solo lei, con segni apparenti.

e fatta così tanta giustizia, a me il divino:
"giustizia è fatta, la tua orazione può calmarsi
ho liberato dalle catene il tuo agnellino
adesso la tua rabbia può colmarsi
hai una storia da raccontare, caro arlecchino
ora guardala, a riposo ritirarsi."
disse così, e scomparve nella luce
chi se non lui delle mie idee poté esser duce?


la donna morbosa, non proferì parola
decise di accettare la conseguenza
io da lontano, in mezzo ad aria campagnola
immaginavo lei, attaccata ad una lenza
cosa si fa per fermar sangue che cola?
felice in volto, ma era solo apparenza
la donna si dirige a pentirsi a diacere
ma neanche Dante può salvarla con dispiacere.

tornerò da molto presto da Orlando
adesso che ho risolto questa questione
gli dei mi aiuteranno, cantando
per le gesta di egli, senza esitazione.
I sudditi, il cadavere della donna trasportando
la additarono come una simile di Pigmaione
il dado è tratto, apollo montò in sella
nessun malvagio sotto di me farà fine bella.

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