18. chat

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POV'S ASLEY

<<Voglio cercare i miei genitori biologici.>> dissi all'improvviso e Sebastian sputò l'acqua che aveva in bocca.
<<Cosa c'è?>> chiesi notando le facce sconvolte di Marcus,Grace e Sebastian.
<<Nulla.>> mormorò Sebastian e ricominciai a mangiare.
Tutti smisero di mangiare e Marcus cominciò a tossire.
Smisi di mangiare, calò uno strano silenzio e iniziai a sentirmi stupida.
<<Vado in bagno.>> dissi e salì in camera di Nora.
<<Dormi?>> chiesi.
<<No>> disse la bambina e mi sedetti sul suo letto.
<<Non ti piace stare a casa mia?>> chiese.
<<Preferisco quando ci sono i tuoi genitori>> risposi.
<<È stato Sebastian?>> domandò e risi.
<<Ti ho detto che sono stata adottata, vero?>> chiesi e annuì.
<<Voglio cercare i miei genitori biologici e nessuno approva>> continuai.
<<Se vuoi posso aiutarti io>> disse e sorrisi.
<<Non saprei da dove iniziare>> ammisi.
<<Prova a vedere nelle vecchie cose dei tuoi genitori>> disse.
<<In cantina>> mormorai.
<<Sei un genio!>> urlai e mi abbracciò.
<<Posso aiutarti?>> domandò.
<<Certo, domani pomeriggio passo a prenderti>> dissi felice.
<<Ora dormi>> continuai e gli diedi la buonanotte.
Uscì dalla camera e scesi in cucina.

<<Ci abbiamo pensato>> disse Grace e la guardai confusa.
<<Sapete cosa?>> chiesi e mi guardarono.
<<Ci riuscirò da sola>> dissi arrabbiata.
<<Vaffanculo>> dissi e in quel momento entrarono Lily e Mattia.
<<Arrivederci>> dissi varcando la porta.
<<Ti accompagno io?>> chiese Marcus e iniziò a piovere.
<<No>> dissi mentre tutti mi guardavano.

La pioggia iniziò a cadere molto velocemente, il ticchettio delle gocce mi fece sentire meglio.
Mi sedetti sul marciapiede e Grace fece lo stesso.

<<Cosa stai facendo?>> chiesi sapendo che odiasse bagnarsi.
<<Migliori amiche, no?>> disse e sorrisi.
<<Vuoi andare?>> domandò e annuì.
<<Tieni>> mi passò una giacca e la misi sopra la testa.
Lei fece lo stesso e iniziò a correre.
La seguì sorridendo fin quando arrivammo a casa mia ed entrammo zuppe d'acqua.
Iniziammo a ridere come matte e ci sedemmo a terra.

<<Prenderemo la febbre>> dissi.
<<Meglio, domani comincia la scuola>> rispose e ridacchiai.
<<Come biasimarti>> sussurrai.
<<Ci diamo una ripulita?>> domandò e annuì.
Salimmo verso il bagno.
<<Lavati prima tu>> dissi mentre entrò in bagno.
<<Ti porto i vestiti puliti dopo>> continuai.
<<Okay, dormo da te?>> chiese.
<<Certo>> risposi e andai in camera mia.

<<Non ci credo>> mormorai trovando un bigliettino verde.

"Ashley,ho il tuo numero di telefono.
Ti arriverà un messaggio tra poco.
L.S.C."

In quel momento mi arrivò un messaggio.
Rimasi ferma, il telefono cominciò a vibrare ripetutamente e tornai alla realtà.
Presi il telefono e guardai il nome.
"Il vendicatore."

Il vendicatore
Ciao, Ashley.
Non rispondi?

Asley
Cosa vuoi?

Il vendicatore
Come ti senti?

Asley
Bene.

Il vendicatore
Ucciderò qualcuno,
sei felice?

Asley
Muoio dalla gioia.

Il vendicatore
Vuoi sapere come?

Asley
No.

Il vendicatore
Colpo al quore.

Asley
Cuore*

Il vendicatore
Ti tormentero

Asley
Tormenterò*
Sei dislessico?

Il vendicatore
Fanculo.

Spensi il telefono e mi distesi sul letto.

-L'ha fatto apposta a sbagliare? Il mio nome si scrive Asley non Ashley- mi chiesi.

<<I vestiti!>> urlò Grace dal bagno.
Mi alzai di scatto e andai verso l'armadio.
Presi una maglietta a caso e un pantalone della tuta nero.

<<Tieni>> dissi passandogli i vestiti.
<<Grazie>> rispose e richiuse la porta.

Dopo pochi minuti uscì dal bagno ed entrai io.
<<Tutto okay?>> chiese.
<<Ti devo raccontare una cosa>> dissi e chiusi la porta.
Mi tolsi i vestiti bagnati e realizzai di aver bagnato le coperte del mio letto.
Entrai dentro la doccia e mi rilassai mentre il getto d'acqua bagnava il mio corpo.
Chiusi gli occhi e mi feci bagnare il viso dall'acqua calda.

Dopo una decina di minuti uscì dalla doccia e chiamai Grace.
<<I vestiti?>> chiesi mentre mettevo l'accappatoio.
<<Tieni>> disse, aprì la porta e presi i vestiti.
<<Grazie>> mormorai e richiusi la porta.
Iniziai a vestirmi e andai in camera mia.
<<Seriamente?>> chiesi indicando i miei vestiti.
<<Sono belli>> disse.
<<I colori!>> esclamai guardando i pantaloni verdi, la maglietta blu e la felpa gialla.
<<Dove li hai trovati?>> chiesi.
<<Erano nascosti dentro il tuo armadio>> spiegò e presi una coperta pulita.
<<Arrivo>> dissi andando a mettere in lavatrice la coperta bagnata.
<<Racconta!>> urlò Grace.
<<Vedi tu stessa>> dissi e gli passai il bigliettino.
Lo lesse e gli passai il mio telefono.

<<Il vendicatore?>> chiese ridendo.
Mi misi una mano in fronte e ricominciò a leggere i messaggi.

<<Non ci credo!>> esclamò ridendo.
<<Come ha scritto?>> domandò ridendo ancora più forte.
Contagiò anche me e risi anch'io.

Sentimmo suonare e scesi di sotto.
<<Si può sapere che ti prende?>> chiese Marcus quando aprì la porta.
<<Non volete aiutarmi a trovare i miei veri genitori, cosa pensi che abbia?>> chiesi alzando la voce.
<<Se un giorno avrai un ragazzo>>, prese una pausa e mi guardò <<Lascia stare>>.
<<Cosa c'entra avere un ragazzo?>> domandai arrabbiata.
<<E poi, grazie a te, non ne avrò mai!>> esclamai.
<<E quindi?>> chiese.
<<Sei il mio migliore amico>> dissi.
<<Non la mia guardia del corpo!>> urlai ed entrò in casa.
<<Non voglio essere il tuo migliore amico>> mormorò.
<<Voglio soltanto baciarti>> disse con tono basso.
<<Tu stai impazzendo>> mormorai.
<<Non sto impazzendo>> disse e mi baciò.
Non era un bacio d'amore, si stava solo sfogando.
Mi staccai dalle sue labbra e lo guardai.
<<Marcus>> dissi e mi bloccò.
<<Che cazzo ho fatto?>> chiese uscendo fuori mentre la pioggia cadeva sul suo volto.

<<È successo tutto così in fretta>> disse Grace scendendo le scale.
Mi morsi il labbro e i miei occhi diventarono lucidi.
<<Saremo lo stesso migliori amici?>> chiesi e mi guardò confusa.
<<Io e Marcus>> specificai.
<<Certo>> disse sorridendo.

<<Secondo te mi odia?>> chiesi salendo le scale.
<<Certo che no>> esclamò.
<<Loagan mi deve venti euro>> mormorò.
<<Avete scommesso?>> domandai guardandola.
<<Forse>> rispose e mi buttai a letto.
<<Come va con Logan?>> chiesi.
<<Benissimo>> disse con aria sognante.
<<È dolcissimo>> si stese sul letto affianco a me.
<<Mi regala sempre una rosa gialla>> continuò e sentì odore di cannella.

<<Amo queste pareti>> sussurrò e guardai le pareti bianche piene di schizzi di pittura, fiori e altre cose fatte a caso.
<<Le abbiamo fatte insieme>> dissi ridendo.
<<Tua mamma->> disse e la bloccai.
<<Asia>> la corressi.
<<Non ti ha detto niente?>> chiese e risi.
<<Non è mai entrata in questa stanza>> ammisi.
<<Mai?>> domandò sgranando gli occhi.
<<L'ultima volta che entrò qui dentro avevo nove anni>> dissi.

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