Una volta sceso giù in salotto, Harry non poteva credere ai suoi occhi.
«Fred» mormorò, e sentì il fiato venir meno mentre pronunciava quel nome. Ebbe voglia di darsi un pizzico sul braccio, di prendersi a schiaffi, di svegliarsi, dannazione, perché non era possibile.
Eppure erano lì. Seduti sul divano, Ron piangeva, rosso in viso, accanto a George, che teneva stretto a sé Fred. Lui non era cambiato. Indossava gli stessi vestiti, aveva gli stessi capelli e lo stesso viso di quando Harry lo vide ridere l'ultima volta.
George invece era vecchio, con un orecchio in meno, ma vedendoli in quel momento, abbracciati, con le lacrime che rigavano le guance di entrambi, Harry riuscì a ricacciare indietro un singhiozzo per poco.
«Fred!» esclamò finalmente, e il ragazzo si voltò.
«Harry!» Fred gli balzò addosso, stringendolo in uno stretto abbraccio, e solo allora Harry si riuscì a muovere, e finalmente a prendere un respiro. Ginny ed Hermione erano l'una accanto all'altra, con le mani sul viso per coprire i copiosi pianti di gioia.
«C-com'è possibile, Fred?» farfugliò George, balzando in piedi. «L'abbiamo trovato che vagava come un fantasma nei pressi della Tana.»
«Lui è lo zio Fred?» farfugliò Lily sull'uscio della porta, alle spalle di Teddy, stringeva la mano del fratello James come se fosse il suo unico appiglio.
«Sì, tesoro.» Ginny tirò su col naso e si alzò, dirigendosi verso i figli. «Ora potete conoscerlo.»
Fred sobbalzò. «Zio Fred?»
Come un flash, Harry ricordò l'incontro con l'uomo di poco prima. L'angelo, Castiel.
«Fred.» lo afferrò per le spalle, guardandolo dritto negli occhi. «Ora ho assolutamente bisogno di te.»
«Harry...» lo chiamò Ron, con gli occhi sgranati e colmi di lacrime.
«Lo so.» disse Harry. «Ma io devo... solo chiedergli una cosa, dopo devo andare a sbrigare una faccenda. Ti spiegherò dopo, Ron.»
Trascinò Fred in cucina prima che gli altri potessero dire qualsiasi cosa. Il ragazzo lo guardò confuso, con gli occhi ancora lucidi e sulle guance ancora i segni delle lacrime scorse. «Fred,» disse Harry poi, e si accorse di avere il fiato corto. Dopotutto l'angelo glielo aveva detto. Ma ritrovarsi un suo vecchio amico davanti, morto venti anni prima, non cambiato di una virgola, non era cosa di tutti i giorni. «Fred, ho bisogno di sapere tutto quello che sai. Come ti sei ritrovato qui, quando, qual è l'ultima cosa che ricordi.»
Fred annuì e si inumidì le labbra. «Io...» farfugliò, facendo schizzare il suo sguardo rapidamente per la stanza, confuso. «Io non ricordo, Harry, io...»
«L'ultima cosa che ricordi.» insistette Harry, posandogli le mani sulle spalle. «Ti prego.»
Gli dispiaceva essere così maledettamente insistente, ma non aveva scelta.
«Okay» Fred si inumidì le labbra, e finalmente guardò Harry negli occhi.
Dio, era così strano. Harry ebbe l'impressione che il suo cuore si bloccasse.
«Ricordo che stavo ridendo... durante la battaglia... ad Hogwarts. Poi sentii un'esplosione e tutto si è fatto bianco.» Harry sentì Fred tremare. «Ero morto, Harry!» esclamò con gli occhi lucidi e sgranati, ed Harry non poté fare a meno di abbracciarlo.
Quante volte aveva desiderato poter riabbracciarlo? Quante volte aveva desiderato potergli parlare di nuovo? Ora che ci riusciva, però, Fred era terrorizzato da impazzire, terrorizzato dalla sua stessa morte. Era strano.
STAI LEGGENDO
Fear is the Key
FanfictionI confini tra i loro mondi si stanno indebolendo grazie a un nuovo pericolo oscuro che incombe. I personaggi che abbiamo visto solo in libri, film, serie tv, fumetti, e che credevamo solo frutto della fantasia si rivelano più veri che mai, e ora do...