Scars open.

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Mi svegliai , e mi ritrovai addormentato sul tavolo, guardai di sfuggita l'orologio appeso alla parete ed erano le 6:34, 'cazzo è tardi' dissi fra me e me.
Mi voltai, e: avevo dormito sul tavolo.
CON LOUIS?
Arricciai le sopracciglia, e ripensai alla serata prima.
Ah, si. Quel tizio si era sentito male così lo avevo fatto entrare, e parlando, parlando, ci eravamo addormentati sul tavolo.
Urtai la sua spalla per svegliarlo,Alzó velocemente la testa e con gli occhi ancora semi chiusi corrugó anche lui le sopracciglia.
"Io devo andare a scuola , quindi puoi andartene adesso?"
Mi guardó qualche secondo prima di rispondere.
Poi afferró il telefono e fece una chiamata.
"El, El amore. Buongiorno. Scusa se ti ho svegliato ma.. Scusati con tua madre se non sono tornato stanotte e..
No non vengo a fare colazione li , torno a pranzo, a dopo."
Perché si era scusato con la mamma della sua ragazza?
Quel Louis aveva qualche mistero di troppo e mi piacerebbe sapere di cosa si trattava almeno capivo il perché sei suoi atteggiamenti.
"Scusa il disturbo. Ciao."
Disse senza neanche guardarmi negli occhi, uscì a testa bassa.
Mi sentii in colpa per averlo cacciato via come un ladro.
"Ehi." Aggiunsi, mettendo da parte l'orgoglio.
"Si?" Disse, si giró verso di me ma poi si specchió col cellulare e si abbassó i ciuffi ribelli.
"Vuoi fare colazione?" Chiesi a voce bassa mentre mi torturavo le mani.
"No, grazie. Ora vado, ciao."
Rispose secco e se ne andó immediatamente.
Almeno aveva detto 'grazie' pensai.
Corsi su a farmi una doccia veloce e intanto pensavo a tutto ciò che era successo da quando eravamo arrivati qui.
Prima di andare al bagno notai la porta di camera di mia madre semichiusa, mi affacciai e il letto era rifatto e vuoto.
Corrugai le sopracciglia e passai in camera di Gem, lei però dormiva.
Cercai di pensare a dove potesse essere mia madre ma, corsi prima a prepararmi e farmi la doccia , non volevo fare brutta impressione a scuola già da subito.
L'acqua era tiepida e scorreva lenta su tutto il mio corpo. Insaponai velocemente i ricci e il resto del corpo e dopo 20 minuti ero lavato, asciugato è vestito.
Erano quindi le 7:10, presi il motorino e mi diressi verso la Starbucks per fare colazione.
Parcheggiai davanti al locale, ed entrai, non c'era per niente fila per fortuna.
"Buongiorno." Dissi salutando Eleanor, che stamattina era ancora più bella del giorno prima.
"Ciao. Cosa ti do?" Chiese tutta sorridente.
Sorrisi anch'io e poi lessi il menù.
"Cappuccino con panna e una ciambella con gli smartis."
Risposi indicando la ciambella che volevo. Lei sorrise e mi guardó come io fossi un bambino che stava per ricevere le caramelle, ma non ero un bambino.
Notai il suo sguardo ed era fin troppo intenso, non era fidanzata con quel tipo, Louis?
Dio, Louis. Ripensai alla serata precedente, era troppo strano; io e quel tipo ci eravamo scannati un paio di volte e dopo? Lui aveva dormito a casa mia? Lo avevo fatto entrare? Gli avevo preparato una tazza calda di the, e dato una medicina? Mi ero preso cura di lui? Avevamo dormito insieme sul tavolo, eravamo ad un cm di distanza, quei momenti infondo non avevano senso, ero solamente stato gentile , cosa che lui non era, e involontariamente ci eravamo addormentati ma poi lui è andato via e adesso la mia vita proseguirà normalmente senza più piccole follie.
In un certo senso mi sentivo in colpa nei confronti di Eleanor.
E se Louis glielo dirà lei non mi avrebbe più parlato?
Mi sentivo così idiota in quel momento.
Venni trafitto da ventimila pensieri, senza accorgermi che la mia colazione era pronta ed El mi stava chiamando.
"Ehi che ti prende?"
Disse lei uscendo dal bancone e venendo accanto a me scuotendomi delicatamente.
Mi girai verso di lei e i nostri occhi rimasero a fissarsi per qualche secondo.
Mi piaceva guardarla.
"Tutto bene." Dissi, e senza distogliere lo sguardo afferrai il vassoio sedendomi al tavolo più vicino.
"Non sembrava, ti faccio compagnia, mi siedo con te. Comunque scusami ancora per ieri ma, il mio ragazzo è così geloso di me e fra l'altro le cose fra di noi non vanno neanche molto bene.." Rispose. Era seduta di fronte a me, aveva le mani poggiate sul tavolo e stava giocherellando con le dita.
Io la ascoltai e la osservai mentre sorseggiavo il mio cappuccino.
"Non preoccuparti, lo avevo capito. Vorrá dire che non potrò più frequentare questo posto. Peccato perché era il mio preferito."
Dissi, leggermente ironico.
"Oh ma non dire cavolate puoi venire quando vuoi, questo posto non è suo." Rispose e per un attimo rimasi sorpreso, stava parlando del suo ragazzo insomma ,e sembrava avercela con lui per qualcosa.
"Ero ironico , ovvio che qui ci verrò quanto voglio. Non mi faccio sicuramente comandare da un ragazzo, pure più basso di me."
Lei scoppió in una risata , e mi guardó.
Risi anch'io ma dopo finii in fretta la colazione perché era tardi e dovevo andare a scuola.
"Devo andare. Faccio tardi a scuola."
"Oh. No, fammi compagnia per un'altra ora, sono da sola non c'è mai nessuno a quest'ora." Disse lei facendomi gli occhi dolci.
"Mm allora apri alle 9." Risposi.
"Ma dopo tu non potrai più fare colazione, vieni alle 7 e mezza."
"La farò a casa."
Il tutto era una conversione ironica.
"Comunque io sono Eleanor se non si era capito." Disse facendomi un occhiolino e ponendomi la mano.
"Harry." Ricambiai con un sorriso.
"Ti farò compagnia oggi a pranzo,adesso devo scappare. Ciao."
Dissi uscendo di fretta dal locale, avevo 15 minuti per arrivare a scuola e solitamente c'è ne mettevo 20.
Mi affrettai col motorino, andando anche fin troppo veloce per le strade poco affollate di Oxford.
Dopo 15 minuti arrivai a scuola, stranamente avevo fatto in tempo; mi divorai le scale, ed entrai in classe col fiatone.
"buongiorno." Dissi salutando il professore.
"Buongiorno." Rispose squadrandomi dall'alto al basso.
Mi sedetti affianco a Georgia visto che era l'unico banco libero, la degnai di un piccolo sguardo e lei mi guardó altrettanto con aria dispiaciuta.
"Harry.." Mi chiamó a bassa voce, accarezzandomi un braccio e mi girai lentamente verso di lei.
"Dimmi."
"Mi dispiace per quello che è successo. Non voglio che tu pensi che ti abbia usato solo per fare sesso."
"Lo hai detto tu." Risposi guardando verso la lavagna.
"Ma tu hai accettato."
"Ho solo voluto farti un favore e mi sono pentito."
Ci fu qualche secondo di silenzio.
"Anch'io.. Pentita perché ti ho fatto capire che volevo solo usarti , per questo sono qui a chiederti scusa. E comunque, mi sono lasciata con la mia ragazza. E.. Un'altra cosa.. Mi è piaciuto farlo con te."
Rispose e , si distacco un po' da me.
Io non risposi, la guardai solamente e continuai a seguire la lezione di filosofia.
Suonó la campanella alle 13:30, presi il motorino e mi affrettai per andare allo Starbucks da Eleanor, avendo promesso che sarei tornato da lei.
Entrai, e vidi lei che discuteva con Louis.
Attesi al bancone di venire servito ma nel frattempo osservavo la scena.
"Scusami Harry." Disse Eleanor, e aveva un viso piuttosto arrabbiato. Louis se ne stava appoggiato al muro a fulminarmi con lo sguardo.
"Harry scusami ho avuto una discussione con Louis. Cosa posso darti?"
"Sono qui per farti compagnia ricordi? Me lo avevi chiesto tu. Comunque, un pancake allo sciroppo d'acero e .. Cappuccio con ginseng e panna."
Dopo avergli detto cosa volevo, chiamai mia madre per chiederle dove si trovasse.
"Mamma dove sei?"
"Tesoro sono impegnata con il nuovo lavoro ci sentiamo stasera."
Disse e riattaccó.
Solitamente avevo un bel rapporto con mia mamma ma ultimamente la sentivo sfuggente e questo mi faceva molto male.
Io, mia mamma e mia sorella eravamo sempre stati molto uniti.
"Vediamo cosa avete di così importante da dirvi." Sbottó Louis e si sedette sullo sgabello affianco al mio, alternandosi nel guardare me ed Eleanor che era molto tesa.
"Niente che ti riguarda." Risposi, poggiando un gomito sul bancone, mettendomi comodo ad osservarlo.
"Mi prendi in giro? Guarda che lei è la mia ragazza." Rispose, cercando di assumere un tono aggressivo ma poco ci riusciva.
"Mmh mi fa piacere. El, dicevamo?" Risposi con tutto indifferente , e disinteressato a ciò che quel nano mi stava dicendo.
Lei mi servì ma poi mi guardó e stette zitta.
"Tolgo il disturbo." Disse Louis,si alzó e andó via.
El non fece neanche la mossa di seguirlo, e ne rimasi sconvolto.
"Non vai da lui?" Chiesi.
"No, mi sono stancata di corrergli dietro."
"Mi dispiace di avervi creato problemi."
"Oh Harry tu non centri niente , lui fa sempre cosi, è così scorbutico con tutti, a volte anche con me."
"Ah ecco, pensavo lo fosse solo con me."
"No tranquillo."
Ci fu qualche secondo di silenzio fin quando entrarono un gruppo di 3 ragazzi , e si sedettero ad un tavolo attendendo l'ordinazione.
Io presi un telefono e vidi un messaggio da Georgia.
"Ehi Harry ti va di fare un giro oggi?"
Riflettei per qualche secondo prima di rispondergli.
"Oggi non posso, facciamo stasera."
"Chi è la tua ragazza?" Chiese Eleanor fingendo di sbirciare il mio telefono.
"Nono.. Non sono fidanzato, era una mia compagna di classe."
"Capisco."
Che mi prendeva? Prima avevo attrazione per Georgia, improvvisamente conosco Eleanor e mi suscitarono delle piccole cose per lei nonostante fosse fidanzata con quel ragazzo che tanto odiavo.
L'interesse verso Georgia sparì velocemente da quando conobbi Eleanor, ma essendo che con lei non avrei avuto speranze era meglio lasciar perdere, e magari riprovarci con Georgia.
"Posso sapere che succede con Louis?"
Lei rimase un po' così perché non si aspettava questa domanda.
"Harry, adesso sto lavorando ti va di fare due passi questa sera?"
"Oh. Ma si certo, vengo alle 9."
Diventai rosso per l'imbarazzo.
"Ti lascio lavorare allora, a dopo."
Mi salutò con un sorriso ed un cenno di mano poi si mise a lavorare perché i clienti cominciarono ad essere tanti.
A Georgia:
"Piccolo imprevisto, stasera non posso più uscire ci vediamo domani a scuola."
Da Georgia 3 minuti dopo:
Peccato.

19:34
Mia mamma mi chiamó ripetutamente per la cena, ma, molto probabilmente io ed El avremmo cenato insieme, quindi, la ignorai e mi misi alla ricerca della camicia più bella, e dei miei skinny neri.
Diedi un'occhiata al balcone e notai che proprio i miei due capi preferiti erano ad asciugare.
Mi disperai mentalmente ma nel frattempo trovai qualcos'altro da indossare.
Ore 21:03
Alla fine indossai la tuta nera, una t-shirt bianca con una felpa, e le converse.
Mi spruzzai mezza boccia di profumo poi uscii di casa.
Salii sul motorino e mi diressi verso lo starbuks.
Vidi El, seduta su una panchina di fronte, che fumava una sigaretta, sembrava molto pensierosa.
Misi anch'io una sigaretta in bocca , e non appena fui seduta affianco a lei, la accesi.
"Ti va una compagnia?"
Lei sorrise , e annuì.
"Stanca?"
"Si abbastanza."
"Il nano?"
Scoppió a ridere, e io insieme a lei.
"Louis? Non lo so, da quando abbiamo litigato non si è fatto più sentire, starà discutendo con mia madre."
"Tua madre? Perché?"
"Io e lui ci siamo conosciuti perché mia mamma lo adottó qualche anno fa. Louis ha 19 anni io ne ho 24.
Lui non ha avuto una bella infanzia , era entrato nel mondo della droga , cosi, mia madre, un giorno, vedendolo a terra in una via, lo soccorse e lo portó a casa, da lì, vive con noi e dopo tanti sforzi ci siamo messi insieme, lui è innamorato di me e io mi ero innamorata di lui."
"Che storia triste. Ma lui non ha una famiglia?"
"È stato abbandonato in un collegio qui, e tre anni fa quando uscì di nascosto, andò a far casini come ti ho già detto e ora vive con noi. Diciamo che per Louis più che fidanzata sono una mamma, senza me sarebbe perso, gli ho dovuto insegnare molte cose, ma seppur non lo amo più , ho comunque il dovere di prendermi cura di lui. Ci continuo a stare per volere di mia madre."
Io rimasi un po' sconvolto ma, continuai ad ascoltarla.
"Dev'essere dura a sopportare un tipo cosi."
No okay mi stavo prendendo troppa confidenza.
"Sto scherzando El. Mi dispiace , beh, ma tuo papà cosa pensa di tutto ció?"
Avevo la strana sensazione di aver fatto una domanda inappropriata.
"Mio padre è morto due anni fa, lui voleva che seguissi il mio cuore, lui adorava Louis, sapeva prenderlo , e Louis adorava lui. Mia madre invece ha sempre voluto avere il comando, ed io fin quando sono sotto quel tetto dovrò obbedire ai suoi ordini."
Ecco appunto, dovevo farmi i cazzi miei.
"Scusami non volevo essere invadente è solo che, sembra che tu abbia l'aria di una persona che ha bisogno di sfogarsi, di qualcuno accanto, so che ci consociamo appena ma, io ci sono."
Mi sentivo ridicolo.
Lei sorrise, poi mi diede una pacca sulla spalla.
"Oh Harry."
La guardai con un sopracciglio corrugato.
"È così difficile la vita ma devi sapertela cavare da solo." Disse, si alzó e cominció a passeggiare avanti e dietro.
La osservai meglio, aveva un bellissimo corpo, forse troppo magra, ma era splendida.
"Perché mi fissi,Harry?"
"Sei bella. Mi piace guardare voi persone belle."
"Perché tu cosa sei?" Disse avvicinandosi al mio viso, poi riprese a passeggiare nervosamente.
"Io,non lo sono,credo."
"Come sei ingenuo Harry."
Mi accarezzó i ricci, stando in piedi dietro di me mentre io ero seduto sulla panchina.
Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi.
Poi, portai la mia mano sulla sua, appoggiata ora alla mia spalla.,strinse un po'.
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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 26, 2015 ⏰

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