Serve un Dottore?

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L'aria era diventata densa, difficile da respirare, la gola rovente e gonfia. Gli occhi bruciavano di lacrime e non solo a causa della tossina che era stata diffusa nella stanza.

- Ianto...- Jack sentì il mondo sgretolarsi attorno a lui nello stringere il suo compagno morente.

Non si accorse subito del suono dissonante che aveva cominciato a crescere in distanza, lentamente, oltre il raspare della creatura dentro la teca di vetro. L'orrore venuto da un altro mondo a rubare i bambini della Terra.

Il suono crebbe oltre le grida che giungevano ovattate dai corridoi.

Un respiro metallico. Una vibrazione.

La pelle di Jack su percorsa da un brivido. Ebbe un lampo di riconoscimento.

Quella era una vibrazione dello spazio-tempo...

Le luci tremarono. La telecamera che spiava l'evolversi degli eventi ebbe un malfunzionamento mentre una nuova sagoma inspiegabilmente prendeva forma all'interno della sala, proprio dietro il Capitano Harkness e il suo collega prostrato a terra.

A distanza di sicurezza, nella sala del consiglio, gli eminenti esponenti militari e di governo si sporsero sul tavolo increduli. Fra le scariche elettrostatiche del monitor distinsero una nuova ombra rettangolare proiettarsi sui due uomini di Torchwood. L'ombra si squarciò in una porta di luce e ne emerse una persona.

Jack si lasciò cadere seduto.

Fissò il TARDIS.

Si, era il TARDIS, quello. Una vecchia cabina blu della polizia.

La stretta che provava al petto si fece straziante.

Assurdamente riflettè che era la prima volta che moriva avendo una visione di quel genere. Di solito il mondo si limitava a diventare tutto nero, a far cessare il dolore. Nessuna luce in fondo al tunnel, tanto meno una luce emanata dal Vortice del Tempo.

Poi dalla porta della cabina blu uscì un uomo che non riconobbe. Alto, magro, un lungo ciuffo di capelli tirato in parte sulla fronte, il mento deciso e una... era una cannuccia fucsia quella che teneva in bocca?!!

-Salve!- Esclamò il nuovo arrivato, con la cannuccia fra i denti, come se si fosse appena presentato ad un compleanno. I suoi occhi grigi abbracciarono in un secondo tutta la sala e poi si posarono, luminosi, magnetici, su Jack.

-Serve un Dottore?-

Jack provò un moto di sollievo e rabbia così intenso da non riuscire a muoversi. Rimase lì a bocca aperta fino a che Ianto non tossì e la realtà gli ripiombò addosso pesantemente. Il Dottore gli porse altre due cannucce dai colori fluorescenti.

-Respiratori Soborani.- spiegò. -Si, Soboriani, gli stessi che fanno i Sali Soboriani, ma questi non sono illegali. Per ora. Credo... ehm, comunque mi sono rimasti solo al gusto menta e limone.-

-Tu...- Il tono di Jack aveva un che di accusatorio che il Dottore accolse con un sorriso disarmante.

-Respiratore che serve per respirare.- Sottolineò cortesemente il Signore del Tempo guardando enfaticamente verso Ianto e il Capitano si affrettò a portare la cannuccia verde acido sulle labbra del suo compagno. Quella gialla toccò a lui.

L'aria pura fu una stilettata piacevole alla mente. Sollevò la testa di Ianto per farlo respirare meglio. Il suo colorito passò rapidamente dal blu a un beige pallido cadaverico, ma lo considerò comunque un buon segno.

-Sei... diverso. Di nuovo.- Jack non riuscì a trattenersi, sorpreso. Poi si accigliò. -E' un farfallino quello?-

-Forte, vero?- Confermò il Dottore, poi alzò un dito come ricordandosi improvvisamente qualcosa. Estrasse da una tasca una tastiera quadrata simile a uno di quei giochini puzzle in cui si deve ricomporre una figura. La lanciò a Jack. -Grimaldello entropico a base empatica, leggermente modificato dal sottoscritto. Dovrei chiamarlo G.E.a.B.E.... Ah... Nah... Grimaldello multiuso andrà bene.- Scambiò uno sguardo di intesa col Capitano.

-Vai. Apri le porte di questo palazzo prima che il veleno uccida tutti.-

Jack annuì. Adagiò delicatamente Ianto a terra. Tentò di dire qualcosa, ma troppe domande si presentarono in un colpo solo nella sua mente e ne uscirono solo due parole. -Ben tornato.-

Poi corse verso i terminali delle porte di uscita e del sistema di areazione del palazzo.

Il Dottore si sistemò i risvolti della giacca lunga che indossava e quando si voltò verso la teca non c'era più traccia di cordialità sul suo viso.

Children of Earth - Un Finale AlternativoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora