Vecchi amici

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Jack poteva percepire il disagio del Primo Ministro e dei suoi due collaboratori seduti dietro il lucido tavolo di mogano. Paradossalmente lui, solo e in piedi davanti a loro, sotto esame, si sentiva sicuro e a proprio agio. Non era stato lui ad essere ripreso mentre decideva freddamente quali categorie di bambini dovevano vivere e quali morire e non era stato lui a dare l'ordine di distruggere Torchwood. Dopo tutto quello che era successo, comunque, la soddisfazione provata ora era di ben magra consolazione. Nonostante tutto sul suo cuore aleggiava l'amara sensazione della sconfitta per come i governi avevano reagito alla minaccia.

-Quindi cosa ci può dire di questo... Dottore?- Ripetè il Primo Ministro.

-Stavo morendo avvelenato, signore, non ricordo particolarmente bene cosa è successo.- Jack non cambiò la propria versione.

Il ministro sbuffò irritato. -Lo abbiamo visto tutti, Capitano. La telecamera militare ha trasmesso chiaramente l'arrivo di questo... personaggio. Sembrava conoscere i 4.5.6. Chi era?-

Questa volta fu Jack a dover controllare il tono della voce. -Con tutto il rispetto, signore, mi pare che qualsiasi cosa sia successa ieri abbia scongiurato una enorme crisi planetaria, abbia salvato vite ed evitato ai governi di dover fronteggiare una guerra civile e decisioni che non dovrebbero mai essere prese.- Cercò di rilassare la dita delle mani chiuse a pugno. -Torchwood ha ricevuto un aiuto. Questo deve bastare. E credo che la UNIT concorderà con me.-

Silenzio teso per un lungo istante. Il Primo Ministro picchiettò i polpastrelli sul tavolo. -Per ora può andare, Capitano Harkness, ma non abbiamo finito.-

Jack sorrise gelidamente. -Oh, invece abbiamo finito eccome.- Disse. -Vi ricordo che ci sono cose che anche voi preferireste non venissero rese pubbliche. - Sibilò con rabbia. -Detto questo,Signori. Buona giornata.- Si voltò ed uscì dall'ufficio con passo deciso, il cappotto lungo che gli svolazzava alle spalle. Gli ci volle tutto il percorso fin fuori il palazzo per rallentare il battito del proprio cuore.

Quando raggiunse il cancello del parco riuscì a sorridere sinceramente alle due persone che lo stavano aspettando.

-Frappuccino.- Martha gli porse un bicchiere di Starbucks.

-Meglio una camomilla, Martha.- Scherzò lui, accettando però volentieri l'offerta. -E' bello rivederti, ragazza. Ehi, Micky Micky Mouse, come va?- Scambiò poi un saluto cameratesco con il giovane di colore che pareva aver messo su qualche muscolo dall'ultima volta che lo aveva visto.

-Tutto sommato bene, se consideriamo che gli alieni hanno deciso di invadere la terra proprio durante il nostro viaggio di nozze!- rispose Micky.

Si avviarono tranquilli lungo il viale ombreggiato del parco. Era piacevole ascoltare in sottofondo i bambini giocare sapendoli al sicuro. Quale rischio immenso avevano corso tutti. Jack scacciò con decisione dalla mente l'immagine delle porte dell'inferno aprirsi. -Sarete riusciti lo stesso a consumare, spero...-

Micky rise. -Ci puoi scommettere, fratello.- e ricevette una gomitata poco gentile da Martha. -Ehi!-

Passeggiarono un po' in silenzio, godendo della compagnia reciproca. Martha prese a braccetto Jack, col suo fare deciso e gentile. -Cosa succederà ora?- chiese.

Il Capitano ci pensò su. -Molte cose, credo. Cambieranno un po' di volti al governo. Cambieranno dei nomi. Cadranno delle teste, letteralmente. Tutto in modo molto composto e segreto.-

-Tu cosa farai, Jack?-

Lui sospirò. Si fermò e guardò i luminosi occhi scuri di Martha. -Credo che me ne andrò.-

-Come, te ne andrai?-

Jack scosse la testa. -Le persone che amo sono state prese in ostaggio e hanno rischiato la vita. Ho perso colleghi, tanti amici. Sono stanco, Martha. Ho vissuto tante vite, è tempo che ne cominci una nuova, lontano da qui.-

La ragazza lo fissò come se potesse leggergli dentro tutto il dolore che provava. Annuì comprensiva. -E che ne sarà di Torchwood?-

-Oh!- Jack sorrise. -Un cambiamento al vertice non sarebbe male. Conosco due splendide donne che saprebbero rendere Torchwood migliore.- E ovviamente pensava a Martha e Gwen.

-Ehi, com'è che io non vengo mai considerato?- Protestò Micky. -Comincio a pensare che non fosse solo una mania del Dottore...-

-Quindi lo hai rivisto, il Dottore, intendo.- Intervenne Martha.

-Oh, si. E' arrivato. All'ultimo momento... come fa lui, come se niente fosse e poi è sparito di nuovo.- Sul volto di Jack passò un'ombra cupa. -Prima o poi non ci sarà per aiutarci e allora sì, daremo il peggio di noi.-

Martha gli strinse il braccio. -Daremo il meglio, Jack. Sempre.-

Cara Martha, così ottimista, pensò mestamente il Capitano.

Lei sorrise. -Però mi sarebbe piaciuto rivederlo.-

Micky fece una smorfia. -Considerando che ha la tendenza a rubarmi la ragazza a me non tanto.- Scherzò.

Jack scosse la testa divertito. -Bhe, ha cambiato faccia di nuovo. Sembra più giovane, se non lo guardi dritto negli occhi. E adesso indossa un ridicolo farfallino.- Poi si ricordò della cosa che portava in tasca e si fermò. -Aspetta. Ho un regalo da parte sua per te.- E porse a Martha un nuovo cellulare. -Non è un I-Phone, c'era troppa gente all'Apple Store, così siamo entrati nel negozio vicino, ma ha...-

-Il roaming universale.- rise Marta all'idea del Dottore che andava a fare acquisti all'Apple Store. -Grazie. Gli manderò un sms. Così lo informo del matrimonio.-

Micky si accigliò. -Hai detto che adesso indossa un farfallino e sembra più giovane? Martha, non c'era quel tipo che ballava strano al nostro matrimonio... ciuffo lungo, giacca e gilè? Il cugino della tua matrigna?-

-Cosa? Quello col ciuffo e il farfallino? Non era il cugino di Annalise, pensavo fosse un tuo collega dell'officina...-

Martha e Micky si scambiarono una occhiata sbalordita.

Poi Micky proseguì con cautela. -E' quello che ci ha regalato la macchina del caffè che...-

-... non funziona.- Terminò Martha e si portò una mano alla bocca. -Oh cielo! Potrebbe non essere una macchina del caffè! L'hai lasciata accesa?-

-Non mi ricordo, si, l'ho lasciata a scaldarsi un po' per vedere se si sbloccava...-

-C'era un biglietto?-

-Non so...-

-Jack, non osare andartene senza salutarci prima.- Esclamò Martha. -Ci vediamo presto, ma adesso...-

Jack alzò le mani. -Correte a casa. Posso fronteggiare solo un evento catastrofico a settimana.-

Martha lo baciò sulla guancia e corse via con suo marito.

Jack li guardò con affetto allontanarsi. Poi riprese a sorseggiare il frappuccino e si avviò con calma lungo il viale del parco.

Children of Earth - Un Finale AlternativoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora