🔸capitolo 1🔸

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🔹 Ottobre 1996 - Neverland- 🔹
- Los Angeles -

🔸Una giornata pensierosa...

Era una fresca giornata d'autunno, e nell'aria fluttuava un odore di muschio e foglie bagnate, da una fine pioggerellina.
Michael, se n'è stava immobile, appoggiato al davanzale interno della finestra, mentre accarezzava il suo morbido gatto rosso chiaro, dagli occhi verde smeraldo.
Si mise ad osservare in silenzio, il panorama, dal momento che amava il suono armonioso e ritmato della pioggia, che batteva sulle foglie.

Improvvisamente il telefono di casa squillò e in pochi secondi egli rispose.

« Pronto chi è? »

« Sono Casciooo »
- articolava  l'amico.

«Sei in vena di giocare Frank?! Guarda che stamattina non ho voglia di scherzare, ho dormito poco e male! Comunque sei sparito da non só quanti giorni. Cosa combini apple head!? Comunque stasera spero che sarai libero, per venire a cena da me! Ti devo parlare! »
-Concluse velocemente.

« Spero che non sia nulla di grave,
ma sì, stai tranquillo certo che vengo a cena anche perché non ho impegni, vuoi che ti porto qualcosa? »

-Chiese seriamente il suo amico.

« No! Non voglio niente, ma vedi di non fare tardi stasera come al tuo solito, faccia da schiaffi! »

-Sospirò, guardando il soffitto della   stanza, immaginando di vedere il cielo.

-Sbottò l'amico con una risata.

«ahahah... dai Michael stai tranquillo arriverò presto, così mi racconti tutto ok?! Ciaoo. »

-Chiusero la comunicazione.

Michael afferrò la sua tazza in cucina, mentre scuoteva la testa, in senso di negazione era ancora assonnato e sbadigliando di tanto in tanto, mise il bollitore sul fuoco.
Restava immobile a fissare la fiamma e con un gesto appoggiò le sue mani sul bordo del piano cottura, cosicché le sue dita iniziarono a danzare in un dolce ticchettio.
Il suono assordante del bricco, risvegliò di colpo Michael, dal suo stato di trance, riportandolo così alla realtà.
Spalancava la bocca ad ogni minuto, ma non ne fece un dramma, sebbene la giornata precedente egli rincasò presto dal lavoro, ma più stanco del previsto.
Tuttavia, si assopì quanto prima lasciandosi coccolare dalle lenzuola morbide che profumavano di bucato appena steso.
Nonostante fosse esausto, il temporale della notte lo lasciò molto irrequieto fino alle prime luci dell'alba.

Soffiava di tanto in tanto la sua tazza calda e fumante, mentre un rumore e il miagolio forte del suo gatto, attirò la sua attenzione. Alzò gli occhi, vide la finestra spalancarsi e la corrente
d' aria fresca pervadere nella cucina, lasciando cadere per terra qua e là alcuni bigliettini.
Michael sorpreso corse subito verso la finestra e con uno scatto serrò la maniglia, scompigliandoli così i suoi capelli neri.
Il suo gatto di nome Totò, riprese a miagolare dolcemente e a strusciare la testa sulle sue braccia facendogli le fusa.

Il vento  iniziò a soffiare più forte fuori dalla finestra e i rami che oscillavano nell’aria, incominciarono a denudarsi delle proprie foglie, danzavano nell' aria raggiungendo quasi il suolo.
Ma inavvertitamente, un' altro colpo di vento lo fece entrare dentro a un vortice, disegnando all'unisono in forme diverse.
Attirato da quella sensazione magica, rimase incantato e continuando ad accarezzare il suo gatto, rimase lì a fissare per qualche minuto quella scena.
A chiamarlo insistentemente fu il suo beniamino che aveva fame.

« Ok ok Totò ho capito vuoi le coccole ma vuoi anche mangiare non è vero?! Ma quanto sei ruffiano! »

-Puntualizzò il suo amico.

🔸OLODUM🔸Michael Jackson🔸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora