🔸capitolo 3🔸

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L'orologio a pendolo situato in fondo alle scale, oscillava silenziosamente quando ad un tratto rintoccò le venti.
Il suo rumore si propagò per tutta la casa, e quando Michael, si accorse, tra mille pensieri, che ora fossero, andò in camera a cambiarsi d'abito.
Scelse uno stile "casual", indossava pantaloni neri,camicia rossa e i suoi soliti mocassini neri; lasciando i capelli sciolti, che gli cadevano sulle spalle.
Michael comparve di fronte alle scale ansioso, e allungando un braccio si appoggiò sul corrimano.
Osservò, oltre le vetrate, il crepuscolo serale, scendendo lentamente come se fosse un bradipo.

Amava quel momento, quando, in quelle ore della sera, si accendevano le lanterne, creando così, un atmosfera quasi fiabesca

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Amava quel momento, quando, in quelle ore della sera, si accendevano le lanterne, creando così, un atmosfera quasi fiabesca.
Come se fossero, delle piccole fatine, ad illuminare tutto il giardino.

« Din-don » suonò il campanello di casa.
Comparve all'improvviso la domestica, di nome Marhaia, una donna alta, giovane e afroamericana.
Corse ad aprire il portone.

« Buonasera Signor Cascio. » pronunciò la donna con il sorriso.

« Michael è in casa? » domandò il ragazzo, regalandogli lo stesso sorriso.
« Sì vado a ... »
Il ragazzo, la bloccò all'istante, protestando.

« Chiamami Frank! Lo sai che non mi piace molto, tutta questa formalità,
ci conosciamo oramai da qualche anno! »
La donna annuì con un timido sorriso.
I due si accorsero, la presenza del moro sulle scale e Frank, guardò in alto, chiamando il suo amico.

« Michael! Che fai non scendi? »

Il cantante, vedendo quella scena si intenerì, ma quando sentì il suo
nome, riprese a scendere le scale, velocemente, dimenticando il bradipo appeso sul corrimano, e la giovane domestica dall'imbarazzo scomparve all'improvviso.
I due si abbracciarono amichevolmente, manifestando la loro allegria, ma Frank era impaziente, e così disse velocemente.

« Stasera a cena siamo in tre, ti ho portato un amico e sicuramente sarai
felice di vederlo! »

Michael, sorpreso,sgranò gli occhi e udendo quelle parole lasciò la presa.

« Chi è ? » domandò il moro, con un espressione fanciullesco.

« Vai fuori a scoprire chi è! » Ordinò Frank con entusiasmo.
Michael amava le sorprese, e il suo amico lo sapeva bene.

Non se lo fece dire due volte! Come un fulmine aprì il portone e sì fermó sotto al portico, emozionato e incuriosito.
Ma si accorse di aver lasciato gli occhiali da vista in ufficio.
Poiché Michael era astigmatico, non ci vedeva proprio bene, né da lontano, né tantomeno quando doveva leggere o scrivere.
Il cantante, stava lì fermo ad osservare, quando incominciò a picchiettare con le dita sul mento.
Vide un uomo, aprire il bagagliaio della sua autovettura per cercare qualcosa.
Estrasse una bottiglia, come se fosse un coniglio dal cilindro.
Mano a mano, che l' uomo misterioso si avvicinava al vialetto di casa, la sua figura incominciò a essergli famigliare.
Quando ebbe la certezza chi fosse, esclamò ad alta voce.

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