Mi è piaciuto da morire

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"Alla buon'ora Massimo!"
"Scusami, avevo un discorso in sospeso con mia moglie ed era molto importante"
"Non potevate anticiparlo a ieri o posticiparlo a stasera questo discorso?"
"L'abbiamo iniziato ieri, stavamo chiarendo questa mattina e spero che lo riprenderemo anche questa sera..."
"Qualcosa mi dice che in questo discorso, le parole c entrano ben poco. Vai a sistemarti i pantaloni in bagno prima che i nostri clienti pensino che proponiamo loro altri tipi di prestazioni"
" Li ho già sistemati più volte ma non c è rimedio.Oggi è così."
"Mettiti una giacca allora, non è che possiamo rischiare il nostro affare perchè sei nel pieno di una crisi ormonale!Non vendiamo testosterone tra i nostri prodotti"

La riunione con i nostri soci dura un' eternità. Io sento solo una parte della conversazione. La mia testa è occupata a pensare ad altro: Sara.
Come ha fatto a pensare di avermi deluso stanotte?
"Massimo lei che ne pensa?"
"Che mi è piaciuto da morire!"
"Cosa le è piaciuto?"
Cazzo ero sovrapensiero... e adesso cosa dico. Edoardo è allibito e non sa più che facce fare.
"Mi è piaciuto il suo discorso sulla responsabilità imprenditoriale" che è l' unica parte che ho sentito.
" E della nostra proposta per le vostre prestazioni, che ne pensa?"
" Lascio rispondere il mio socio. Il mio pensiero è anche il suo."

Dopo circa un'ora torniamo in ufficio. L affare si è concluso e Edoardo sta morendo dal ridere.
" Sei sotto un treno amico mio! Chi l' avrebbe mai detto? Questa mogliettina ha delle ottime carte da giocare su di te. Dai raccontami... cosa è successo per essere ridotto in questo modo?"
" Non ti racconto un bel niente, sono cose solo nostre!"
" Davvero? Tu che facevi ore a intrattenerci al bar con le tue performance da scapolo, adesso fai il riservato?Non ci credo!"

"Adesso non sono più scapolo, sono sposato e mia moglie non farà mai parte delle mie chiacchiere da idiota. Sono troppo geloso di lei e di quello che siamo insieme per permettere a qualcuno di entrarci".
" Ho capito. Ma se ti è piaciuto da morire, qualche cosa di speciale, questa ragazza ce l ha!"
" Si è capito tanto che stavo pensando ad altro?"
"Io che tenevo d'occhio le tue reazioni nei piani bassi, l ho capito subito ma loro non sapevano questo retroscena e se la sono bevuta. Sono quasi le nove di sera, se avete un discorso lungo da fare tu e Sara, forse è meglio che torni a casa."
" Eh, in effetti credo che sarà abbastanza impegnativo, cose che non si risolvono in dieci minuti!"

" Sono proprio contento di vederti felice. Vai, non farla più aspettare e dai sollievo a quei pantaloni che stanno esplodendo".

" Non è solo questo per me, lei è il mio tutto, è diventata una cazzo di ossessione."

" Stai attento con le ossessioni ...si perde il controllo e non ti ci vedo con la casa piena di bambini!"

"Io invece comincio a vedermi bene anche con quelli."

Percorro la strada per tornare a casa con un sorriso stampato in faccia da un orecchio all' altro. Sono agitato, impaziente, felice. Ho il cuore che ormai ha preso un ritmo tutto suo e mi taglia il respiro. Mi sento la gola secca e lo stomaco chiuso. Non so cosa dire, sono impacciato. Mi sento un ebete completo.
Salgo le scale a tre alla volta, giro la chiave nella toppa ed entro.

" Ciao, sono tornato" -dico.

Sara sentendo la mia voce si avvicina all' ingresso. Ha una maglietta rosa larga e lunga fino al ginocchio con i leggings neri. È senza trucco e ha i capelli raccolti con un mollettone che le lascia cadere una ciocca sul viso. È semplicemente una visione.
Si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia.
" Bentornato."
Si volta per tornare in cucina e ne approfitto per squadrarla dalla testa ai piedi e ritorno.
Non so quanto resisterò dal saltarle addosso.
Si avvicina ai fornelli e mi avvicino anche io.
Mi dice cosa ha cucinato ma non sento neanche una parola. Vedo solo le sue labbra morbide e mi ci fiondo sopra. Lei subito è sorpresa ma poi ricambia il mio slancio e io ripenso alla vicinanza di questa mattina.
La afferro da sotto le natiche e la sistemo seduta sul piano. Mi infilo nel mio posto, tra le sue gambe, appoggiò le mani al lato del suo corpo e inizio a baciarla sul serio.
Alzo la maglietta e infilo i miei palmi freddi sotto per sentire la pelle nuda dei fianchi. La afferro con più decisione e mi appoggio su di lei. Quando sente però in che condizioni di eccitazione sono, si scosta e mi guarda piena di timore e di vergogna.

" Non faremo niente se non vuoi...dimmi non voglio e io accetto tutto..."

Lei mi prende le mani, se le porta vicino al viso e bacia la fede che porto sul dito.

Io sono in panico. Se adesso mi dice che preferisce un matrimonio bianco muoio. "Vuoi pensarci? Non dovevo avventarmi su di te in questo modo. Non fraintendere le mie intenzioni... mi va bene qualunque risposta..."

"Io voglio..."
" Se vuoi del tempo io mi sposto, mangiamo ... guardiamo un film... "

"Io ti voglio"

Dieci lettere che ci metto più di due minuti a capire e poi la nebbia totale.

"Ti arrabbi se ti dico che non ho fame?"

Sara sorride sulle mie dita... poi si sporge e mi sussurra all' orecchio un no che mi manca completamente in tilt.

Il cervello non mi ascolta, il cuore è pronto a fare un salto nel vuoto e le mani non riescono più a stare ferme.
Prendo mia moglie in braccio e la porto nella nostra stanza.. spengo tutte le luci e poi mi avvento su di lei provando a tirare fuori tutta quella dolcezza che prima di incontrarla non sapevo neanche di avere.
Ed è così che mi sforzo di fare più lento che posso. Le levo i vestiti uno alla volta e non smetto mai di guardarla e di baciare ogni punto in cui appoggio le mie mani. Lei nasconde il viso con le sue e mi sbircia da sotto il palmo, con un sorriso pieno di vergogna. Se sapesse che effetto che mi fa questo comportamento non lo farebbe. Se dessi retta alla mia eccitazione, la sbranerei in questo momento ma non voglio rovinare tutto. Non ci posso credere di essere io l' unico uomo da cui si è lasciata spogliare e toccare. Questa cosa mi manda ai pazzi perchè dà ancora più valore a tutto questo. È bellissima e non se ne rende conto.
Quando mi avvicino al suo corpo inarca la schiena verso di me e io aspetto.
"Hai paura? Le chiedo."
Silenzio.
"Ti ho fatto male ieri?"
Silenzio.
"Sara rispondimi, voglio saperlo."
Le torce la testa verso il cuscino e senza guardarmi mi risponde un po'.

Sento che sto per esplodere ma voglio aspettare ancora.
" Dimmi tu come fare, io resto fermo."
Lei spalanca gli occhi e mi guarda sbigottita.
" Io non so niente"
"Non so niente neanche io e quello che sapevo l'ho dimenticato. Voglio che mi aiuti a capire come fare con te."

La guardo e le chiedo il permesso di congiungermi con lei un' altra volta. Basta un suo cenno del capo, per afferrare il suo labbro inferiore con i miei denti e affondare piano dentro di lei. Mollo tutti gli armeggi. Voglio annegare con lei, in questo mare di sentimenti che è nuovo per entrambi. Voglio che sappia quanto è speciale per me e che anche lei rappresenta la mia prima volta. La prima volta che mi sposo, la prima volta che mi innamoro, la prima volta che tremo tra le braccia di una donna e mi preoccupo di sapere che il suo piacere sia uguale al mio. La prima volta che mi lascio guidare da mani incerte sulla mia schiena per prendere un ritmo che non è il mio ma che mi piace più di quanto potessi mai immaginare.

I nostri "discorsi" come previsto vanno molto per le lunghe e quando suona la sveglia, il mattino dopo, devo ancora finire di spiegarle a modo mio quando la amo e quanta voglia ho di lei anche dopo una notte intera passata a fare dei nostri corpi uno solo.

Ho sposato Hello KittyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora