4. favori e monasteri

126 10 1
                                    

Malfoy mi trascina per il polso fino al fondo del corridoio e quando finalmente mi lascia andare lo sguardo che gli rivolgo sarebbe in grado di far tremare anche Voldemort in persona. Oh, ma adesso mi sta a sentire per bene questo ragazzino arrogante.

«Sei impazzita?! Batterti contro Lorcan davanti a tutto il settimo anno? Ringrazia che la McGrannitt non ti abbia visto o nessuno ti avrebbe risparmiato una bella punizione!»

Strattono il polso imprigionato tra le sue dita sottile liberandomi dalla sua presa. «Ma si può sapere cosa te ne frega? Chi ti credi di essere per intrometterti in questo modo in una questione che non ti guarda affatto? Per tua informazione me la stavo cavando benissimo da sola!»

«Oh, l'ho visto. Ti avevano accerchiato, se avessi alzato la bacchetta non avrebbero esitato a schiantarti» replica, le gote leggermente arrossate dall'irritazione e una mano tra i capelli biondi.

«Che vuoi che me ne importi? Sono più forte di tutti loro, li avrei storditi tutti. Non ho bisogno di essere difesa, me la cavo benissimo da sola.» sibilo puntandogli gli occhi addosso con rabbia nonostante sia molto più alto di me.
«Non ho bisogno di nessuno.» ripeto, sia mai che un concetto così basilare come fatti i cazzi tuoi non riesca a giungere al suo cervello da rampollo del Medioevo. 

Malfoy indietreggia per mettere un po' di distanza tra di noi, come se volesse mettere fine alla discussione tirandosi semplicemente indietro. «Non ne dubito. Dico soltanto che le conseguenze per te non sarebbero di certo state piacevoli. Se ci fosse stato un Prefetto saresti finita nei guai, sai bene quanto i professori adorino Lorcan.» proferisce prendendo un respiro profondo e  riacquistando la calma che da sempre lo contraddistingue.

«Menomale che c'eri tu allora» commento sarcastica alludendo con una smorfia alla spilla dorata che brilla sulla sua uniforme, proprio accanto alla cravatta di Serpeverde. Se pensa che lo ringrazierò per avermi evitato una punizione si sbaglia di grosso, non sarebbe stata di certo la prima né l'ultima. 

«In ogni caso forse hai ragione.» se ne esce tranquillo mentre io mi ritrovo a guardarlo confusa «Non avevo nessuno diritto di immettermi in quel modo soprattutto perché non siamo amici né niente e credo di aver oltrepassato alcuni limiti. Ti chiedo scusa per questo.»  

Cerco di dissimulare la mia sorpresa con scarsi risultati. «N-nessun problema...credo.» vorrei prendermi a sberle da sola, ma la sua presa di coscienza mi ha colta in contropiede e mi ritrovo a balbettare per la prima volta da... anni. Non mi piace come il mio cervello sta reagendo alla sua presenza, questa non sono io. Rose è testarda e sicura di sé, questo abominio timido che balbetta deve sparire il più presto possibile. Tipo ora. 

Cala un silenzio imbarazzato in cui nessuno dei due sa che cosa dire, non mi è mai capitato di parlarci aldilà dei convenevoli nemmeno alla Tana per il pranzo di Natale. Non che effettivamente mi sia interessato farlo. Uno si aspetterebbe che, volente o nolente, da tutte le vacanze passate a casa nostra io abbia imparato almeno qualcosa su di lui, ma la verità è che mi è sempre risultato troppo comodo chiudermi in camera mia e ignorare tutti piuttosto che rimanere in salotto e sorbirmi i commenti di mia madre e dei miei cugini. 

Sono marci dentro, tutti. Dal primo all'ultimo, nessuno escluso. 

«Beh allora... io vado.» sentenzio insicura. Il suo modo di fare mi confonde e non mi piace non essere in grado di capire di che tipo di persona si tratta come con tutti gli altri. Mi sembra di essere vulnerabile perché è talmente imprevedibile che non sono in grado di programmare come reagire davanti a lui. 

Io osservo le persone e le studio, so esattamente che cosa dire e cosa fare per farle incazzare o per compiacerle, non fingerò di essere qualcosa che non sono, se conosco il tuo punto debole stai pur certo che andrò a colpirlo per prima. Non mi piace mentire, oltre agli innumerevoli aggettivi che la popolazione di questa scuola ci tiene ad affibbiarmi l'unico che davvero mi ha sempre realmente ferita è calcolatrice. C'è poco da dire in realtà: ti ferisce solo ciò che è vero e anche in questo caso è così. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 27 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The Good and The Bad | ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora