Capitolo 19

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Dietro mi continua a rincorrere il comandante 
Corro,corro,
Senza girarmi mai indietro.
-EDOARDO- sento urlare dietro di me.
Quella voce... sua sorella...
Mi giro di scatto e lei mi ha raggiunto.
-che succede- dice preoccupata.
-calmati. Ne a te ne al bambino fa bene-
-zitto. Dimmi perchè correvi?-Dice
-Azzurra è in ospedale- dico tutto d'un fiato.
-allora che aspettiamo!?- dice e iniziamo a correre.
Arriviamo in ospedale e subito chiediamo di lei.
-Eccola. Non potete entrare ma potete accomodarvi qui- Dice e appena mi giro trovo il comandante e la direttrice.
- O sapev che veniv ca- dice il comandante.
-non l'avresti lasciata da sola- dice la direttrice.
-mai- dico e mi siedo.
-che ne dici di parlare di noi?- dice Carmela dopo vari minuti di silenzio.
- di noi? Ch c' sta succrenn?-
-Nun m mentì-
-S ver ca t piac Azzurr.- Dice lei con le lacrime agli occhi.
-Ma ch staj ricenn?- Dico ridendo ironicamente.
-Nun m mentì-
-vabbuò si m piac- dico io dispiaciuto.
-non fartene una colpa. Non si comanda all'amore- Dice lei sorridendo.
-Ci lasciamo- diciamo insieme.

Sono passati 7 mesi da quel giorno. Oggi vogliono staccare le spine, non posso permetterlo. Non voglio perderla. Oggi come sette mesi fa siamo qui di nuovo cercando di non convincerli a staccare le spine per sempre.
- Nun o putit fa-. Urla il comandante.
-abbiamo aspettato abbastanza- dice un dottore.
-Un'altra ora la prego- dice Totò. (Oggi ci hanno fatto venire tutti)
-Un'ora- Dice il dottore per poi andarsene.
-Non sono pronto a perderla- dico mentre piango e Totò mi abbraccia.
-Nessuno è pronto- dice Ciro.

Il mio principe tigre/Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora