potevo sentirlo imprecare dal bagno e il che mi fece soltanto sorridere, se credevano di avere come coinquilina una ragazza facile si sbagliavano.
Girai fiera per i corridoi con l'accappatoio addosso, guardavo i vari quadri che erano appesi nel corridoio , quasi tutti i quadri erano basati sul colore nero ma i protagonisti erano molto colorati, sembravano felici e tranquilli. C'era una donna bellissima, bionda con gli occhi verdi accesi e due bambini, uno con i capelli neri e gli occhi verdi un'altro invece con i capelli biondi e gli occhi azzurri, erano Ares e Zeus.
Ridevano e la mamma li abbracciava come se la sua felicità si trovasse soltanto negli occhi dei due bambini.
Restai ferma a fissare un quadro per un po' di tempo, ti rapiva.
Continuai a fissarlo fin quando non sentii delle mani posarsi sui miei fianchi.
<<principessa, non avevamo neanche iniziato e già sei scappata>> era Zeus.
<<cosa non avevamo iniziato Zeus?La doccia io l'ho fatta,è solo quello dovevo fare. >> risposi decisa e mi girai verso di lui , lo guardai ferma negli occhi e spostai lo sguardo sulle sue labbra, notai un piccolo segno sul labbro inferiore, non un graffio,ma una sfregatura, come quando sgretoli troppo, era consumata.
<<tu l'avevi fatta, si tratta di educazione piccola, dovevi aspettarmi >> iniziò ad addolcire la presa sui fianchi e ne approfittai per svignarmela ma lui mi afferrò il polso.
<<tanto ci riuscirò, è una promessa>> mi riavvicinai e mi misi davanti a lui con il fare di sfida nonostante la sua possente figura mi sovrastasse completamente.
<<se ci riuscirai Zeus>> avvicinai una mano alla sua guancia e l'accarezzai.
<< è solo perchè io te lo permetterò.>> Abbassai la mano sul suo collo e lo accarezzai.
<<Se riuscirai ad avermi sarà solo perchè lo voglio io>>Avvicinai il viso al suo collo poggiandoci le mie labbra umide.
<<Se riuscirai a farmi cedere probabilmente sarà solo perchè ho voluto cedere io e non perchè sono illusa o perchè muoio alla visione dei tuoi occhioni verdi>> Arrivai con le labbra al suo orecchio.
<<Se mi porterai a letto e lo dirai ai tuoi amici, probabilmente sbaglierai i tempo verbale>>
Sorrisi e gli morsi il lobo dell'orecchio .
<< sono io che ti avrò portato a letto, solo perchè avevo voglia di fare sesso.>>
Conclusi e mi staccai del tutto da lui andandomene senza dargli l'opportunità di parlare.
Ritornata in camera mi misi dei vestiti puliti, una felpa e dei pantaloni di tuta e scesi in cucina.
Trovai entrambi attorno alla penisola, seduti e impegnati a parlare di qualcosa, li ignorai.
<Anthea, stasera siamo una festa di benvenuto per te >disse Ares.
<<non la voglio, grazie>>risposi senza guardali e aprì il frigo per prendere un bicchiere d'acqua.
<<non era una domanda anthea, non ti abbiamo chiesto il permesso, infondo questa festa è solo una scusa per bere e fare festa>> questa volta a parlare era Zeus.
<<chi inviterete a questa festa>>mi rivolgo ad Ares e prendo un bicchiere dal cassetto per poi versarmi l'acqua.
<<Tutto il campus, tanto lo spazio non è un problema>>
<<va bene allora accetto, ma solo perchè ho voglia di conoscere persone nuove e Zeus.>>
Sposta lo sguardo verso di me.
<<Fai meno il prepotente, con me non funziona, non mi intimorisci>>sbottai e me ne andai di sopra sentendo le urla di Ares che mi avvisava che la festa era alle 21.//Scusate eventuali errori grammaticali

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L'artefice.
RomanceAnthea é una ragazza di 19 anni che, dopo la morte della mamma ,perse anche il padre a soli 12 anni.Dopo la morte del padre, Anthea, si trasferì dalla zia paterna in una piccola città del Texas dove visse per 4 anni,arrivati ai 19 anni Anthea inizia...