Mi incamminai verso casa di Luke e poco distante da casa sua vidi una strana figura fissarmi. Man mano che mi avvicinavo, sembrava dissolversi. Non vi diedi peso.
Quando arrivai davanti a casa sua, bussai.
"Luke..." lo abbracciai prima che lui potesse dire qualcosa.
"Hey, che succede?" disse ricambiando l'abbraccio.
"Nulla, volevo semplicemente abbracciarti."
"Non è da te però" mi staccai giusto per guardarlo negli occhi.
"Lo so, semplicemente mi dispiace per Jack. Però meglio lasciare da parte il discorso."
"Sì, meglio. Sai invece cosa potremmo fare?"
"No, cosa?"
"Fidati di me e seguimi." mi prese per mano e mi condusse fuori casa verso la sua macchina. Appena l'aprì, fece salire prima me e poi salì lui.
Accese la macchina, dopodiché partimmo. Non so dove volesse portarmi, ma non feci domande e mi limitai ad appoggiare la testa sul sedile e a guardare il paesaggio fuori dal finestrino che scorreva sotto i miei occhi. Era una delle poche cose che mi facevano stare tranquilla. Pensavo...pensavo a mio padre, a colui che mi mancava davvero tanto.
Mentre ero assorta nei i miei pensieri, vidi una sagoma nera fuori dal finestrino. Era vicina, più la guardavo e più sembrava dissolversi. Mi sembrava strano, ma un'altra volta non ci diedi peso. Inutile stare a rimuginare su ciò che succede nella mia testa, nemmeno io riesco a capirci qualcosa.
"Anne, dormi?"
"Hey, no. Dimmi."
"Niente, siamo arrivati. Aspetta"
"Di già? Uh, okay. Aspetto"
Scese dalla macchina e mi aprì subito la portiera. Tirò fuori una benda e fece per allacciarmela ma lo fermai.
"Che fai?"
"Ti fidi di me?"
"Certo."
"Bene. Allora fatti guidare da me, sai che non potrei mai farti del male"
"N-no, lo so." mi mise la benda e mi disse di appoggiarmi a lui. Eseguii e mi lasciai portare.
Dopo qualche minuto di camminata sentii che mi stava slacciando la benda, finalmente tornai a vedere. L'immagine che mi si parò davanti mi sembrava surreale. Una collinetta con vicino un bellissimo lago cristallino, contornato da alberi. Davanti a noi, sulla collinetta, c'era una tovaglietta da pic-nic con un sacco di buonissime cibarie, uno spumante eed alcune candele accese che formavano un grande cuore. Aspettava solo noi, mi piacque tutto davvero tanto!
"Grazie Luke! Ti amo davvero" gli diedi un bacio a stampo e poi lo abbracciai forte, lui ricambiò.
"Non c'è di che!" mi staccai e gli sorrisi.
"Quindi mangiamo?" chiese lui.
"Certo!"
Ci sedemmo entrambi vicino alla tovaglietta e lui aprì la bottiglia di spumante per poi riempire i due calici. Mi diede il mio, li alzammo in aria ed esclamò: "A noi!"
"A noi!" dissi a mia volta. Bevemmo il primo sorso ed entrambi addentammo poi il nostro sandwich pomodoro e mozzarella di bufala, il mio preferito. Lui se lo ricordava. Mi era mancato davvero molto, non smetterò mai di dirlo.
Cominciammo a parlare del più e del meno fino a che il cielo cominciò a scurirsi. Cominciai a sentirmi strana, quindi gli chiesi se lui notasse qualcosa.
"In realtà no, non percepisco niente di strano. Che hai?"
"Non lo so, mi sento strana. Avrò preso un po' di freddo, non lo so."
"Può essere."
Mi guardai un po' in torno e ad un certo punto, sulla riva del lago di fianco a noi, vidi una barchetta illuminata da una piccola lanterna. Dentro ad essa feci in tempo a notare un'altra sagoma nera, come le due di prima. Nel giro di qualche minuto la luce si spense e la barchetta si dissolse nel nulla.
Dovetti essere sbiancata perché lui mi chiese se stavo bene, un'altra volta.
"Sì sì, tutto bene. Mi sembrava di aver visto una barca, ma mi sono sbagliata evidentemente."
"In realtà no. È ancora là, sulla terraferma. La vedi?"
"Ah... sì, la vedo." passò qualche minuto e sparì ancora. "Sbaglio o è sparita?"
"Sì, sbagli. Che ti succede? Sei pallidissima. Vuoi tornare a casa?"
"S-sì..." feci per alzarmi e davanti a me vidi la sagoma nera delle altre tre volte. Mi si avvicinò ed io, spaventata e cercando di allontanarmi, caddi e vidi tutto nero. Ancora.
"Anne! Anne, stai bene?" Luke cercò di svegliarmi, invano.
Qualche secondo dopo non sentii più nulla, se non il mio respiro.
"Anne!"
"Papà!" gli corsi in contro per abbracciarlo. "Perché non ci sei più?"
"Mi hai ucciso tu." non feci in tempo a rispondergli che sparì dalla mia vista. Rimasi sola, ancora. In quell'immensità nera. Nell'inquietudine più grande. Non vedevo l'ora che tutto questo finisse.
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Dear Crush...
ParanormalQuesto libro narra di una ragazza diciottenne che è nata e vive a Dodge City in Kansas. Da piccola ha perso il padre a causa di un incidente d'auto di cui lei pensa esserne la responsabile. Da quel giorno, lei vede una demone, Regan Black, che la pe...