Dicono che la notte porti consiglio, ma chi lo ha detto sicuramente non ha avuto problemi di cuore fino a quel momento.
Nella vita di Luois, da quel fatidico giorno, tutte le notti portavano tormento e pensieri che nessuno dovrebbe mai fare riguardo alla propria vita.Ci sono diversi passaggi fondamentali dopo aver trovato il proprio cuore spezzato.
l primo è il dolore che porta con se il rimpianto e vergogna; il secondo è l'accettazione dello stesso e per ultimo abbiamo la guarigione.
Louis era nel mezzo tra la prima e la seconda.
Non puoi definire accettato il tuo dolore e la guarigione è ben lontana.
Essere nel mezzo è la cosa peggiore di tutte: non sei nè la prima, né la seconda scelta, sei semplicemente lì perchè magari ci sei capitato per sbaglio, oppure hai scelto di capitarci.
Nel suo caso altri avevano scelto per lui di metterlo in quella pozione e lui aveva scelto di restarci.Era ormai tarda notte mentre il corpo di Louis continuava a rigirarsi nel letto pensando al suo chiodo fisso.
Cosa c'era di così importante da dirsi davanti ad un caffè?
L'umiliazione di quel giorni ancora gli pizzicava la pelle del collo mentre l'ansia gli accarezzava il petto.
A volte certe cose diventano troppo pesanti quando te le porti dentro per troppo tempo.
Tenere un bicchiere in mano è un gioco da ragazzi, finchè non cominciano a cederti le braccia e in quel momento comincia a pesare quanto una valaga.
Succede la stessa cosa con i sentimenti, soprattutto quelli brutti: se non li lasci andare subito, finiranno per pesarti sulle spalle e, a volte, hanno il potere di condizionarti incitandoti al pregiudizio.
Questa era esattamente una di quelle volte.
La vergogna di quel giorno, ancora indelebile come un tatuaggio; il pensiero di poter soffrire un'altra volta; di innamorarsi ancora della persona sbagliata, l'ennesima.
Questa volta, questo cuore, non sarebbe riuscito a regere un altro sentimento andato a male.Giornate come questa a Doncaster non se ne vedevano da tempo.
I raggi del sole avrebbero bruciato il viso di chiunque, soprattutto quello pallido del moro che con un paio di occhiali da sole completamente neri camminava per inserzia verso la meta suggerita dal riccio il giorno prima.
Il viso fisso sui piedi, labbra rosse per il freddo, vestiti pesanti e calzini spaiati testimoni oculari della notte non proprio serena passata a sperare in un finale diverso.
Passo dopo passo il profumo di panificati e dolciumi appena cotti facevano camminare tutti con il naso all'insù.
Quel profumo ti ricorda casa in una strada piena zeppa di gente che ci passa per andare a svolgere un lavoro che rende infelici e che purtroppo è necessario per vivere.
I pensieri del moro vennero interrotti da una scritta sul marciapiede ''Da Leo''. Così alzò lo sguardo e vide Harry di spalle sistemarsi la giacca freneticamente, come se stesse cercando di ricomporsi. Si guardava intorno cercando di incrociare lo sguardo di Louis che decise così di avvicinarsi.
Quando gli si piazzò davanti, Harry si alzò in piedi e si sporse in avanti per salutarlo.
Ma lui, in silenzio, allontanò la sedia dal tavolo e si accomodò senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Così il riccio alzò le mani e sussurrò: ''d'accordo''Minuti che sembravano interminabili passavano tra i due come macigni. Il silenzio punitivo di Louis non passò inosservato nemmeno alla cameriera che alla domanda ''cosa vi porto?''non aveva ottenuto considerazione alcuna da parte sua.
Aveva risposto Harry con ''anche per lui un cappuccino andrà più che bene''.
Il problema, però, non erano gli istanti di silenzio assoluto che oltrepassva Louis, ma lo sguardo della gente giudicante. Doncaster è una piccola cittadina in cui una tua parola può farti apprezzare dal mondo o farti detestare da tutti.''non mi aspettavo che saresti venuto''- sussurrò il riccio dopo aver schiarito a voce.
Louis alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi, poi con tono di sfida disse:''come mai? eravamo così intimi io e te!''
Quel suo modo passivo aggressivo di dire le cose quando era arrabbiato o infastidito ha sempre fatto saltare i nervi al riccio.
''non cominciare a fare lo stupido, sai bene perché sono qui''- cercò di allungare la mano verso l'avambraccio di Lou che lo tirò indietro senza nemmeno pensarci.
Nel frattempo arrivò la cameriera con la loro ordinazione ed Harry cercò subito di ricomporsi sfoggiando un sorriso smagliante sul volto. Fece cenno per ringraziare e poi face ritorno con lo sguardo sul ragazzo davanti a lui.
Louis continuava a guardarlo, poi si soffermò sulla mano del riccio intenta ad aggrappare il bicchere e in quel momento i ricordi comincarono a farsi strada tra la delusone facendogli rivedere quelle mani che toccavano la sua pelle bianca in cerca delle sue spalle in una stanza scura.
Erano candide e curate, senza gli anelli che metteva spesso.''chissà che fine hanno fatto'' pensò.
Tutti avevano un opinione diversa su Styles. per alcuni era uno stronzo, lui compreso; per altri un viziatello come un altro, ma su una cosa erano tutti d'accordo: aveva l'apparenza di un angelo.
''Harry, dimmi per cosa mi hai fatto venire e facciamola finita'', disse bruscamente il moro.
Harry così lo guardò e improvvisamente si fece serio
''volevo chiederti scusa per- sai, quello''-sembrava sincero, ma ancora non era abbastanza per il moro davanti a lui.
''quello cosa?''- lo provocò-''dillo se hai il coraggio''.
il tono di voce cominciò a farsi più alto senza nemmeno rendersene conto
''non farmelo dire..''- sussurrò Harry.-''ti prego non farlo.''
Si strinse nelle spalle e lasciò intrvedere la sua insicurezza per più di qualche secondo facendo indietreggiare Louis sui suoi pensieri.
Lo aveva sempre odiato per il potere che aveva su di lui.''tu mi hai baciato, Harry. E questo lo sappiamo entrambi. Potresti almeno ammetterlo davanti a me?''
Harry lo guardò e sorrise maliziosamente-''non so di cosa tu stia parlando''
Eccolo, eccolo il vero Harry. Sempre pronto a negare l'evidenza anche a costo di prendersi una pallottola nel petto.
Sentendo questo, Louis si alzò in piedi e arrabbiato si rivolse a tutta la sala che li stava guarando ''scusatemi''-esclamò mentre il riccio si faceva scuro in viso-''vedete questo ragazzo di fronte a me?'' silenzio.
''Non innamoratevi mai di lui, vi spezzerà il cuore.''-
In quel momento arrivò la cameriera per cercare di mandaro via con tanto di ''sta disturbando i clienti, si sieda''''stia tranquilla, vado via subito.''- rispose Louis spostandola per farsi spazio.
Il riccio abbassò lo sguardo e Louis cminciò a camminare verso casa senza nemmeno aver assaggiato il caffè.
Ci sono volte in cui la verità farebbe male all'ego di chiunque, soprattutto a chi l'ha sempre riempito con il pensiero errato di essere migliore degli altri.
il concetto che non è mai considerato, però, è che questa potrebbe fare bene alla persona che si ha di fronte, come in questo caso.''L'amore fa veramente schifo'', questo fu il pensiero che lo riaccompagnò a casa, con la promessa di non credere più alle parole di nessuno che non fosse lui.
La promessa di non innamorarsi mai più e di non soffrire per un'idiota che non riesce ad accettare la propria natura.
In quel momento si rese conto di essere lui l'autore del proprio destino.
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Same Love.|| Larry Stylinson
Fanfiction'ormai fai parte di me, Harry'-sussurrò Louis tra i singhiozzi Una lacrima rigò il viso del riccio che asciugandola cercò di camminare. 'non andare via,ti prego'-singhiozzò ancora. Harry si voltò correndo verso il moro. Dopo averlo raggiunto, poggiò...