C'era sempre stato qualcosa in quegli occhi verdi che non avevano mai smesso di far prendere consapevolezza a Louis di avere un cuore.
La notte era lunga e le coperte non erano abbastanza fitte da allontanare pensieri ben radicati di un amore definito dagli altri ''contro natura''.
Per quanto sbagliato possa sembrare, la strada giusta si trova sempre oltre l'orizzonte del pregiudizio.Si sa che la libertà non ha confini e che a volte ci si sente liberi anche con delle catene alle caviglie dopo aver vissuto tutta la vita in una gabbia.
Gabbia che a volte ci creiamo da soli per proteggerci vestendoci di scomode menzogne che nessuno riesce mai a scovare, tranne chi vede il mondo nello stesso modo in cui lo vedi tu.Quella mattina fu diversa: sveglia presto, colazione con un caffè amaro e vestiti pesanti che sperava facessero scivolare addosso il freddo di Doncaster.
Non aveva voglia di restare a letto e lasciarsi tormentare da pensieri di cui non era ancora il momento di preoccuparsi.''buongiorno, mamma ''- disse avvicinandosi alla cucina.
La donna si voltò per guardarlo e aggrottò la fronte notando le occhiaie violacee sul viso del ragazzo.
''Hai passato la notte in bianco per caso?''- come se non si vedesse, pensò.
accarezzava una tazza bianca mentre cercava di scaldarsi le mani. Aveva ancora tra le dita l'anello che sua madre le lasciò prima che suo padre andasse via per sempre.
Il ragazzo fece spallucce, per poi tentare di deviare i discorso su un fronte ben diverso rispetto alla sua stabilità mentale.''tu invece, dormito bene?''
Johannah fece un cenno con la testa mentre sorseggiava il caffè che continuava a rigirarsi nelle mani.
Il ragazzo a quel punto smise di darle ascolto e decise di controllare le mail sul telefono per aggiornare la sua agenda.
Un improvviso suono del campanello interruppe la ricerca dei giorni nel calendario per lasciare spazio a passi disinteressati verso la porta d'entrata.Ancora lui.
Lo guardava immerso in un cappotto di lana 3 volte più grande della sua esile figura con una sciarpa che gli copriva le labbra e risaltava i suoi occhi verdi un po' arrossati.
con lui aveva un sacchetto in cui quasi sicuramente c'era qualcosa da mangiare.''Buongiorno''-disse-''scusate il disturbo, ma credo di aver dimenticato qui il portafoglio''
Louis non riusciva a muoversi dalla porta e sgranò gli occhi al primo sguardo.
I suoi piedi erano letteralmente attaccati al pavimento e molto probabilmente per farli muovere, avrebbero dovuto staccare anche la parte di mochette sottostante.
Sua madre lasciò subito la tazza calda accanto al lavello andando in contro ad Harry.''Buongiorno Harry! Scusa le condizioni, ma non ci aspettavamo visite.''- il riccio sorrise distogliendo lo sguardo da Louis che cercava di chiarire la voce per cercare di ricomporre il suo orgoglio ormai perso chissà dove.
''stia tranquilla signora Tomlinson, ho fatto solo una piccola sosta prima di andare a lavoro.''- cercava di riscaldarsi le mani sfregandole tra di loro mentre la donna lo invitava ad entrare chiudendo la porta dietro di se.
Harry porse il sacchetto a Johannah che si illuminò con tanto di ''per me?'' come fosse una ragazzina innamorata.Nulla di nuovo, pensò Louis mentre li ammirava dall'altra parte della stanza.
Il barlume che quella potesse diventare la sua nuova famiglia gli balzò in testa velocemente, quasi quanto fu veloce a spazzarlo via.
Il primo amore non si scorda mai, nonostante il dolore e i tentativi di ritagliare i ricordi per manipolarli immaginandosi da soli. Che per quanto possa sembrare triste e patetico, era sempre meno doloroso della consapevolezza di averlo lasciato andare.''Louis ti aiuterà a cercare il tuo portafoglio, io vado a cambiarmi.''- no no no, pensò.
Inevitabilmente Harry si tolse la sciarpa e il cappotto per poggiarli sul divano grigio scuro che occupava gran parte del salotto.
Una giacca sartoriale di colore blu gli copriva le spalle definendone le estremità.
Le mani adornate di anelli pesanti facevano contrasto con la camicia bianca messa nei pantaloni ed il suo viso pulito.Si misero a cercare in tutti i posti possibili, ma del portafoglio del signor Stylesproprio non c'era traccia.
''sei sicuro di non averlo lasciato in cucina mentre asciugavi i piatti?''-chiese Louis.
Effettivamente non c'erano molti altri posti da controllare.
''e se invece fosse in camera tua?''- lo incalzò il riccio- ''dai, andiamo acontrollare''
Prese il polso di Louis e lo strinse nella mano facendo combaciare i suoianelli freddi con la pelle bianca.
Louis tirò indietro la mano scivolando lontano dalla morsa fredda del ragazzo. Lo guardò negli occhi e si avvicinò di un passo.''non fare lo stupido, Styles. Non voglio darti soddisfazioni che non meritidopo quello che mi hai fatto.''
Ricordava bene la sensazione di vergogna che gli fecero provare quelle parole. Ma era consapevole di non aver avuto la peggio: chi ha paura di essere se stesso, non ha mai cominciato a vivere davvero.Distolse gli occhi da lui per un attimo e guardare dietro il riccio.
Si allungò verso la mensola e afferrò il portafoglio in cuoio apparso magicamente.
''chissàcom'è finito lì.''- Harry lo guardò dubbioso e prese l'oggetto dalle mani del ragazzo.
Si ricompose rimettendo il cappotto e avviandosi verso la porta mentre si sistemava la sciarpa al collo dietro Louis che gli aprì la porta fermandosi vicino all'uscio.
Harry così si voltò a guardarlo e disse ''grazie per l' aiuto ''- Louis lo salutò con un cenno e chiuse la porta in definitiva.Rimase lì a fissarla per qualche secondo, facendo attenzione ad ascoltare ogni passo che si allontanava dal sentiero di casa.
Quando sentì il rombo derivante dall'accensione dell'auto, decise che era arrivato il momento di tornare alle sue mail.Nemmeno il tempo di sedersi, che scorse un bigliettino appoggiato sul telefono:
''18:00, 4 E Laith Gate
-H''
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Same Love.|| Larry Stylinson
Fanfiction'ormai fai parte di me, Harry'-sussurrò Louis tra i singhiozzi Una lacrima rigò il viso del riccio che asciugandola cercò di camminare. 'non andare via,ti prego'-singhiozzò ancora. Harry si voltò correndo verso il moro. Dopo averlo raggiunto, poggiò...