Capitolo 25

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"Ottimo lavoro, Mirae." 

Mirae fece un salto dallo shock, quando entrò nella sua stanza buia, andò ad accendere la luce e vide Mark seduto sul suo letto. 

"Gesù, mi hai spaventata." La ragazza disse, con una mano sul petto. 

"Eh, ormai dovresti aspettartelo." Mark scrollò le spalle. "Ad ogni modo scusami." 

"Va tutto bene." Mirae rispose sorridendo e andò a sedersi accanto a lui. "Come ho già detto, mi piace la tua compagnia." 

"Tieni." Mark si alzò, prese delicatamente la mano della ragazza e la condusse sul divano. "Ho portato della cioccolata calda." 

"Aw sei il migliore." La ragazza disse, afferrando felicemente la tazza per berne un po'.

Mark le stava tenendo ancora la mano. Non avevano mai avuto nessun altro contatto fisico a parte quello di tenersi per mano. Mirae sapeva che gli abbracci e cose del genere lo avrebbero messo a disagio, ma tenersi per mano per qualche strana ragione riusciva a calmarlo, perciò non si oppose. 

"È buona?" Mark chiese, poggiando la sua tazza per poi guardare Mirae. 

"Mmhmm è fantastica!" Lei disse, voltandosi verso di lui. 

Mark sorrise a trentadue denti quando vide che sul naso della ragazza c'era un po' di panna montata

"Cosa c'è?"

"Niente, niente." Disse ridendo, per poi prendere un fazzoletto. "Hai qualcosa proprio qui." Le pulì delicatamente il naso, facendola arrossire leggermente. 

"Ugh, sono un disastro." Mirae si mise a ridere. 

"Sei carina." Mark continuò a fissarla con un sorriso sul volto. 

"Sai." La ragazza disse poggiando la tazza per guardarlo in faccia. "Ultimamente stai sorridendo spesso, cioè non quando sei con i ragazzi, però... È bello." 

"Me lo hai detto tu, ricordi?"

Mirae inclinò la testa con un'espressione confusa, proprio come un cucciolo, facendolo ridere. 

"Quando ti sei fatta male alla caviglia. Mi hai detto di sorridere per farmi perdonare e che ti sarebbe piaciuto vedermi sorridere più spesso." 

"Beh sì, ma non sentirti costretto. Non stavo cercando di obbligarti a sorridere." Mirae ridacchiò. 

"A malapena so sorridere naturalmente, figurati se so fingere di farlo." Mark scherzò. "Non preoccuparti, i miei sorrisi sono veri. Solo tu sai farmi sorridere in questo modo." 

Di fronte alle sue parole, le guance della ragazza si tinsero di un rosso fuoco. 

"Aish sei troppo sdolcinato, ma ti ringrazio." 

Mark annuì e Mirae tornò a bere la sua cioccolata. 

"Allora come ti è sembrato il tuo primo giorno con in mano una pistola?" Mark disse cambiando argomento. "Sembravi un talento naturale." 

"Ne dubito." Mirae scherzò, storcendo gli occhi. "Non riuscivo neanche a restare in piedi fino a quando non mi hai aiutata tu. A proposito, grazie." 

"Di niente." 

Tra i due si instaurò un silenzio confortevole non appena Mirae si ricordò dei compiti sulla sua scrivania. 

A Mark invece tornò in mente quello che era successo poco pima e si perse nei suoi pensieri. Riusciva ancora a sentire il battito del cuore di Mirae che aveva percepito quando aveva appoggiato il petto contro la sua schiena. I suoi muscoli irrigidirsi quando le aveva sussurrato all'orecchio e il calore che le sue guance avevano irradiato quando le si era avvicinato. 

Limitless || Mark LeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora