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Beanstalk

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Beanstalk

You:
Ciao Beanstalk

Beanstalk:
Oh Seri
Ciao

You:
Non sembrare troppo deluso
Comunque come va la vita paterna

Beanstalk
Va

You:
Sembri davvero convincente, Cosa stai facendo adesso?

Beanstalk
Adesso? Uh, sono con mia madre

You
Salutala da parte mia, E i miei amici mi dicevano che mi stavo comportando da puttana

Beanstalk
Oh

You:
MI DISPIACE :( per favore perdonami gentile signore
hai già mangiato?

Beanstalk
Non ancora perché?

You
Andiamo a mangiare fuori
Devi essere.pronto tra 20 minuti

Seri  si fermò fuori dalla casa di Jisung, tamburellando con le dita sul volante mentre guardava il cielo diventare  scuro.

Jisung sbirciò fuori dalla finestra, sospirando pesantemente mentre gettava l'ultimo pezzo di spazzatura nel cestino e guardava in colpa sua madre che giaceva sul divano con gli occhi che fissavano la TV anche se non la stava davvero guardando.

"Chi c'è?" Gracchiò, lanciando un'occhiata a suo Figlio che si agitava nervosamente.

"Seri." borbottò, sentendosi in colpa per averla lasciata.

Sua madre lo guardò e poi tornò a guardare la bambola che aveva in grembo. "Oh, la tua partner, dove stai andando?"

"Da nessuna parte. Le dirò di andare..." "Zitto e vai." borbottò, scuotendo la testa alla sua risposta.

"Mamma-"

"Vai a essere un adolescente Jisung, per favore."

Il clacson dell'auto all'esterno lo fece sospirare pesantemente, le labbra che si contraevano in un cipiglio.

"Se non te ne vai ti spingerò fuori a calci."

Ci fu un silenzio prima che lui sospirasse, afferrando Seji e avvicinandosi a sua madre, chinandosi per darle un bacio sulla fronte calda.

"Torno presto."

"Aspetta, vieni qui." Lei parlò e lui si avvicinò, le sue mani tremanti si allungarono per appiattire i suoi capelli e fissarne l'aspetto; sorrise.

"Divertiti tesoro."

Dopo averla salutata , lasciò la casa esitante, portando la bambola tra le braccia mentre raggiungeva la macchina con il cuore pesante.

Il suo viso si illuminò al suo aspetto dopo aver aspettato un po' e abbassò il finestrino prima che lui aprisse la porta.

"Ehi, puoi metterla sul sedile dell'auto?" chiese imbarazzata e le sue labbra si schiusero leggermente in consapevolezza prima di dirigersi verso il sedile posteriore.

Seri osservò pazientemente mentre armeggiava con il passeggino, le dita che non si abituavano del tutto alle complicazioni delle fibbie e dei cinturini.

Un piccolo sorriso le sfiorò le labbra per la sua goffaggine e un leggero rossore si formò sulle sue guance per l'imbarazzo, non osando guardarla.

Senza parole, si slacciò la cintura ed uscì dall'auto girando in tondo finché non si fermò accanto a lui spingendolo gentilmente, togliendosi di mezzo.

Si schiarì la gola, facendo un passo indietro e strofinandosi la nuca. Seri tratenne un sorrisetto divertito e strinse rapidamente la bambola facendo un passo indietro.

"Aspetta, penso che la sua coperta sia dietro." Mormorò, aprendo il baule e afferrando la coperta rosa per coprirla mentre Jisung se ne stava lì goffamente.

Seri tornò, mettendo la coperta sopra la bambola e chiudendo la porta di fronte al ragazzo con un confuso scricchiolio del naso.

"Non sali? Non mi schiantero con l'auto, lo giuro." Scherzo- Jisung arrossi  e lei rise leggermente mentre lui entrava velocemente.

Seri scosse la testa di fronte a se stessa imbarazzata e iniziò a camminare intorno alla parte anteriore dell'auto per raggiungere il posto di guida.

I suoi occhi guardano la finestra della casa dove stava una donna, che li guardava. Seri sorrise brillantemente, inchinandosi leggermente e salutando per rispetto.

Lei ricambiò debolmente la mano, cercando di nascondere il fatto che era malata e felicemente Seri non si rese conto, scivolando sul sedile del guidatore con un Jisung che fissava preoccupato in direzione di sua madre.

"Tua mamma è davvero dolce, dovrei farle visita la prossima volta che vengo."

La frase fece prendere dal panico Jisung, non volendo che nessuno sapesse della sua situazione familiare, quindi sorrise mentre la sua mano stringeva la cinghia della cintura per nascondere le sue mani tremanti.

La frase fece prendere dal panico Jisung, non volendo che nessuno sapesse della sua situazione familiare, quindi sorrise mentre la sua mano stringeva la cinghia della cintura per nascondere le sue mani tremanti

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The baby Project° Park Jisung (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora