Capitolo tre

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Quanto può durare?
Me lo chiedo ancora.
Quanto tempo dovremo attendere prima di sfiorarci ancora?
Mi chiedo solo se vago tra i tuoi pensieri non solo ogni tanto.
Quanto basta per farti sentire un nodo alla gola.
Mi sfiori con gli occhi e ti sento vicino anche da lontano.
Dimmi una fine arriverà?


Sono completamente a disagio.
Considerando il fatto che ora sono da sola con lui.
Il Dottor James si è allontano per rispondere ad una telefonata.
Ed io non saprei come attaccare bottone sinceramente.

«Allora..Hai qualche passione?» Domandò Eric rompendo il ghiaccio.
«Si, mi piace l'arte. Tu?» Il mio tono era appena un sussurro.
«La scrittura è la mia passione.» Rispose senza aggiungere altro.

Vorrei potergli dire che lo so.
Che sono totalmente ipnotizzata dal suo modo di scrivere.

Di nuovo calò quel silenzio.
Non che mi dispiacesse sia chiaro.
Però mi piaceva davvero tanto il suono della sua voce.

«Monet?» Domandò all'improvviso.
Mi guardò dritta negli occhi.
«Van Gogh.» Risposi.
«Capito.» Sorrise leggermente.

Mi guardava.
Non come si guarda una persona qualunque.
Mi guardava come se avesse letto la mia anima.
Questo non andava bene.

Dovevo farmi coraggio.
Dai Edra la prima cosa che ti viene in mente cazzo.

«Cantante preferito?» Domandai.
«Cantante preferito?» Ripeté.
«Si.»
«Mi piacciono i The Neighbourhoob.»

Silenzio.

«A te piace la mitica Lana Del Rey.» Affermò.
Lo guardai confusa poiché io non avevo detto nulla al riguardo.
«Il tuo ciondolo.»
«Oh..» Sorrisi imbarazzata.

«Eccomi qui ragazzi. Spero sia andato tutto bene.» Tornò il Dottor James.
Annuimmo entrambi.

«Bene allora possiamo andare. Edra noi ci vediamo tra qualche giorno con i tuoi genitori.»
«Certo. Buona serata.» Li salutai entrambi.
«E' stato un piacere Edra.» Mi salutò Eric.

Anche per me lo è stato
Avrei voluto rispondere.

Non l'ho fatto.
Non voglio provare determinate emozioni.
Non voglio ricadere nel baratro di nuovo.
Voglio dimenticare quel giorno.
Quel momento.
Quel video.
Le prese in giro.

Ogni tanto riesco ancora a sentire le loro risate.
Non voglio provare interesse.
Non voglio provare attrazione per qualcuno.
Non voglio provare amore.

L'amore è un'illusione ottica.
E' come camminare per ore e ore sotto il sole cuocente.
E sei assetato
Inerme.
Stanco.
Ma vai comunque avanti.
Perché quella fontana piena di acqua fresca è vicina.
Convinto che quel bellissimo miraggio è reale.

Quando te ne rendi conto è la fine.
Questo è l'amore.

Sono passati tre giorno da quel pomeriggio.
Ho pensato a lui.
Ma non ho avuto il coraggio di leggere il suo taccuino in questi giorni.

Oggi ci sarà la visita con il Dottor James.
Ci troviamo in sala d'attesa io e mia mamma.
Mio padre invece non è riuscito a venire per il lavoro ma sarà presente in videochiamata.

«Buon pomeriggio Edra.» Il Dottor James si palesò davanti a noi.
«Salve Dottore.» Lo salutai sorridendo leggermente.

Poi si voltò verso mia madre.
«Lei dev'essere la ma..Evangeline?»
«James?»

Sono al quanto confusa.
«Scusatemi, voi due vi conoscete?» Domandai.
«Diciamo che siamo stati..»  Il Dottor James stava per rispondere.
«Vecchi amici del liceo.» Finì mia madre.

𝘖𝘯𝘭𝘺 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘤𝘢𝘯 𝘩𝘶𝘳𝘵 𝘭𝘪𝘬𝘦 𝘵𝘩𝘪𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora