Enchanted

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Ero di nuovo lì stasera

Forzando risate, fingendo sorrisi

il solito vecchio, stanco, solitario posto

muri di non sincerità

occhi che si guardano intorno e noia


La vita, a volte, riserva momenti magici. Alcune cose che sembrano accadere solo in film, canzoni e libri. Eppure quasi tutti, prima o poi, abbiamo avuto l'impressione di toccare le stelle.


Era ancora pomeriggio, anche se sembrava notte fonda, e l'abitacolo era caldo, benché fuori si raggiungessero a stento i tre gradi. Era Dicembre, e stava viaggiando sull'ultimo sedile di un pulmino da nove posti. Direzione: la Toscana, per tre giorni.

Tre giorni che, sperava, sarebbero stati sufficientemente belli da farle lasciare alle spalle la pesantezza dell'ultimo anno di liceo, qualche gravoso problema con le compagne, la sua imbranataggine a scuola guida, varie ed eventuali.

Prima del previsto, era giunto il momento di partire, e si era affrettata a fare i bagagli. Sapeva che si trattava di una semplice tre giorni con la compagnia, ma il paesino dove sarebbero andati, Pienza, sembrava davvero affascinante, e di sicuro avrebbe conosciuto persone nuove, dal momento che, in quella gita, si erano aggregati i ragazzi di un nuovo gruppo. Per il momento si gustava il viaggio. Oddio, per quello che le era possibile. L'autista guidava con troppo entusiasmo, facendo procedere il pulmino a balzelloni, era stato messo un CD di Elio e le Storie Tese e Matteo, un suo amico che la trattava come un uomo, era seduto di fianco a lei ed aveva messo il sedere fuori dal finestrino per salutare cordialmente i passanti.

Beh, se non altro avrò qualcosa da raccontare, pensò. Quella notte, quando andò a dormire, dopo che si era bucata una delle ruote dei pulmini, era stata prontamente riparata, e tutti erano finalmente giunti a destinazione, si sentiva allegra e carica di aspettative. Anche se il tutto la spaventava un po', si era lasciata alle spalle la solita routine.


tutto è sparito quando ho visto il tuo volto

tutto quello che posso vedere, è che è stato incantevole incontrarti

I tuoi occhi hanno bisbigliato: "Ci conosciamo?"

attraverso la stanza, la tua figura comincia ad avvicinarsi a me

comincia una vivace conversazione


Pienza era davvero quel gioiellino che era stato annunciato. Un borgo medievale circondato da prati verdi e cipressi; era stato progettato come "città ideale" e non ci andava lontano. La mattinata era stata piacevole, ed aveva già iniziato a conoscere qualche persona nuova.

Mentre prendeva posto a pranzo con gli altri, sentì una voce sconosciuta dirle: "C'è posto qui?" A parlare era stato un ragazzo alto, dagli occhi e dai capelli castani. Era convinta di averlo già visto: ma dove? Ricordò di averlo incrociato qualche volta, con persone che conosceva. Ma non aveva mai fatto particolarmente caso a lui.

A giudicare dal volto dello sconosciuto, era evidente che anche lui stava pensando la medesima cosa. In ogni caso, il ragazzo si presentò come Luca, raccontando di essere iscritto al secondo anno di Ingegneria e di frequentare, per l'appunto, quell'oratorio nuovo che si era aggregato per questa gita.

Anche a distanza di anni, non riusciva a ricordare che cosa, esattamente, l'avesse colpita di lui: forse il suo modo di parlare ricercato, o le chiacchiere e le risate che condivideva con gli amici accanto a lui. Fatto sta che si era trovata a ridacchiare mentre si versava dell'acqua e lo guardava. Si sentiva leggera, come non le capitava da tempo. E, osservando meglio Luca, anche lui sembrava pervaso dalle stesse sensazioni.

Because Taylor inspires lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora