un'amara lacrima cadde dal mio occhio verdastro, percorse la mia guancia, e si depositò sul cuscino su cui la mia testa era poggiata.
quella lacrima è uscita dopo troppo tempo di silenzio, dopo troppe sofferenze. Subito dopo la prima, ne vennero altre, innumerevoli, non potei più controllarmi.
Stavo rimuginando alla persona che il mio cuore rapì, ma che non tornò indietro, o almeno, tornò in frantumi.
<cosa pensa di me?>
questa frase è ormai giornaliera, la penso durante la lezione, il pranzo, il pomeriggio, la cena ed infine, prima di chiudere gli occhi, quelli da cui sarebbero cascate, da lì a poco, le lacrime.Lacrime amare e sofferenti, quelle che vorrei far espellere in molte parti della giornata, che ormai cadono quasi solo per lui e per quello che non potrò mai essere.
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anonimi
Short Storyuna raccolta di oneshot in cui i nomi dei protagonisti non sono presenti, perchè sono destinati a scomparire.