Il pranzo con la famiglia di Michelle era andato più che bene e mi sentivo davvero fiero di me.
Il bello arrivò quando Michelle mi raccontò che la sua famiglia era momentaneamente senza tetto qui a Seattle, dato che in quel periodo gli alberghi erano tutti occupati. Così...eccoci qui! Mi sono ritrovato questa famiglia fuori di testa nella mia adorata casa...sì a partire dalla nonna fino alla sua gatta. Un dramma per un uomo che ama vivere da solo e che odia condividere.
Ma per la mia donna questo e altro.
Fin da subito ho stabilito orari, e regole. Bisognava adattarsi anche alle mie abitudini, cavolo!
I genitori di Michelle dormivano nella camera degli ospiti e la nonna nell'altra un po' più piccola con il suo gattaccio a cui forse ero anche allergico.
Le 3 sorelle si erano divise il seminterrato mentre Michelle dormiva con me.
Molto, molto interessante.Dato che il matrimonio ci sarebbe stato di lì a breve, la mamma di Michelle, Michelle e le sue sorelle non facevano che perlustrare negozi e non erano quasi mai a casa. Emma non andava mai con loro, ma restava sempre in camera sua...o meglio in quella che le capitava.
Il padre di Michelle era sempre fuori per chissà quali ragioni, mentre la nonna restava in casa ma non parlava quasi mai.Era una strana convivenza...ma per ora funzionava.
Questa mattina, solo dopo due ore dal suono della sveglia, ho avuto la forza di alzarmi. Dicesi stanchezza. È domenica, posso dormire quanto mi pare.
Raggiungo la cucina e noto un bigliettino sul tavolo.
"Vado a fare compere con le sorelline. Mamma e papà portano la nonna a fare dei controlli, la colazione è in frigo. Ti amuzzo tanto. -Mich"
Sorrido e recupero la colazione. Faccio mente locale e capisco di avere casa tutta per me finalmente.
Improvviso un balletto i gioia a ritmo della musica di sottofondo che accompagna ogni mia giornata. Un rito.
-Bei movimenti...sono tentata di filmarti e postare il video su YouTube-
Salto dallo spavento e mi giro. Emma.
-Ah...ci sei anche tu-
-Già- annuisce e raggiunge il frigo.
-Perché non sei andata con le tue sorelle a fare compere?-
-A loro non interessa il mio parere e a me non interessa fare quelle cose da...femmina-
Sorrido.
-Da femmina? Non lo sei anche tu forse?-
-All'anagrafe si-
-Non vorrai mica dirmi che sei un maschiaccio!- dico sedendomi accanto a lei e cominciando a mangiare.
-Non vorrai mica dirmi che non si era capito-
Sghignazzo.
-E quindi non ti piace fare quelle cose da femmina- affermo fissandola.
-Esattamente- annuisce.
-E cosa ti piace fare?-
-Mmm...- ci riflette su. Poi il suo sorriso si spegne e mi guarda insicura.
-Ma a te che importa? -
-Ehi calma, era solo per chiacchierare-
-Non mi piace parlare di me-
-Perché? Sembri...interessante- sorrido. Con le donne funziona quando vuoi tirar fuori informazioni.
-Non lo sono- dice serrando le labbra e alzandosi.
-Hai bevuto solo un po' di latte, non vuoi altro?-
-No grazie, se mangio qualcosa a colazione poi finisco per sentirmi male-
-Oh...va bene-
Riprendo a mangiare, ma dopo 10 secondi sono costretto ad alzare la testa data la sensazione di essere osservato. Trovo Emma ancora accanto a me.
-Dimmi, c'è qualcosa che non va?-
-No, mi chiedevo solo...che si fa?-
-Che intendi dire?- dico alzandomi e cominciando a sparecchiare.
-Che si fa oggi? La mandria di bovini non viene prima dell'ora di pranzo quindi...che si fa intanto?-
-Non so tu, ma io vado a lavoro- dico soddisfatto.
-Di domenica?-
-È solo per supervisione- spiego.
-Okay...vengo anche io- dice sicura scrocchiando le dita.
-Cosa?- mi giro per guardarla. -Che vuoi venirci a fare in un'azienda, hai detto di odiare il mio lavoro-
-Non ho mai detto di odiarlo e in ogni caso è sempre meglio di star qui senza far niente-
-Beh...esci, fai i compiti- dico io.
-Cristian, non stai parlando con una bimba di 6 anni a cui devi trovare qualcosa da fare. Siamo in estate e io sono lontana da casa. Non conosco nessuno qui, con chi vuoi che esca?-
-Con la gatta- sbotto ironico.
-Bel tentativo!- mi guarda male lei.
-Pensi di divertirti di più venendo in un'azienda di vechiacci che non fanno che lavorare? Non andiamo in discoteca in cerca di un ragazzo-
-So a cosa vado incontro, sta calmo. Tra 20 minuti sono pronta- sorride e scappa via. Sbuffo e cercando di non pensare alla sciocchezza che sto per commettere, vado a vestirmi.
STAI LEGGENDO
Intoccabile
RomanceCristian Reed è un imprenditore molto famoso nella città di Seattle. La sua vita è sempre stata concentrata sul suo lavoro, la sua famiglia, le sue serate con gli amici e la sua fidanzata Michelle, una tipa tutto trucco e perfezione. Dopo due anni...