La corsa verso la via inviatami da Emma fu degna di un film d'azione. Ho rischiato di investire una famiglia felice.
Appena arrivato,la situazione mi sembra tutt'altro che tragica. Una musica rilassante riecheggia nell'aria e delle luci violacee illuminano un piccolo palcoscenico. La gente è vestita bene e la signora sul palco è una 40enne all'apparenza uscita da un film aristocratico.
Prendo un respiro profondo ed entro.
Squadro le ragazze che intravedo ma non mi pare di vedere Emma.
Qualcuno tocca improvvisamente la mia spalle e mi giro di scatto.
-Ehi, certo che ce ne hai messo di tempo!-
La ragazza davanti ai miei occhi è la gemella di un' Emma ben curata. Mi cade la mascella senza il mio volere e guardo ipnotizzato la ragazza davanti ai miei occhi. E il suo petto in bell'evidenza.
Bella da mozzare il fiato.
I capelli sono sciolti, ondulati e le arrivano sotto il seno.
Ha un trucco leggero ma le sue belle labbra sono colorate di un rosso acceso. Il vestito bianco le arriva a metà coscia, decisamente corto. Infine delle zeppe bianche la rendono un po' più alta del solito.-Emma- riesco solo a dire.
Mi sorride e ciò che ci circonda si ammutolisce.
-Ciao- dice in modo più dolce del solito.
-Sei tu?- le chiedo sorridendo.
-Ma ti sei rincoglionito? Chi devo essere la principessa Kate?- ecco come rovinare l'incantesimo.
Sbatto gli occhi e la fisso ritornando sul pianeta terra.
-Non sembravi tu- mi difendo.
-E tu non mi sembravi così addormentato quando ti ho incontrato-
Riecco la Emma di sempre.
-C-che cosa ci facciamo qui? Cos'è questo posto? Non mi sembra tu stia male-
-Ehi calmo Rambo. Una domanda alla volta. No, io sto bene, niente di grave se non i piedi che implorando pietà a causa dei tacchi-
Sto per chiederle altre informazioni su che cosa stia succedendo quando una voce ci interrompe.
-È acceso?- chiede una donna in tailleur nero avvicinandosi ad un microfono. -Bene dopo questa breve interruzione, siamo lieti di presentare sul palco un'altra giovanissima scrittrice-
-Mi spieghi che cosa sta succedendo?- chiedo ad Emma che guarda estasiata il palco.
-Emma Carter!-
Una luce accecante illumina Emma e me.
La guardo sconvolto e lei mi sorride, prima di andare verso il palco accompagnata da tanti applausi.-Grazie a tutti- dice lei non appena resta sola sul palcoscenico. Sembra così piccola ed indifesa; sorride appena e si tortura le mani mostrando la paura che la divora.
-Per me è un grandissimo onore essere qui.
Ho iniziato a scrivere storie da quando avevo otto anni e da quel momento non c'è stato niente e nessuno che è mai riuscito a fermarmi. Scrivere per me non è solo un passatempo. Scrivere significa mettere per iscritto le proprie emozioni ed essere così bravo da riuscire a farle provare anche al lettore.
Il mio romanzo racconta la storia di Liz, una ragazzina nata in un contesto familiare piuttosto complicato. Liz deve crescersi da sola, affrontare il primo amore da sola, le prime delusioni, le sofferenze, come se fosse una ragazza orfana. Solo l'amore di Daniel la riuscirà a cambiare- dice con gli occhi lucidi per poi parlare guardando me, fisso negli occhi.
-Ho scritto questo libro ispirandomi ad alcuni avvenimenti avvenuti sulla mia pelle. Volevo rassicurare chiunque si trovi in una situazione simile a quella di Liz, che veniamo a questo mondo soli perché da soli dobbiamo prendere decisioni, da soli dobbiamo crescere, diventare forti. Nessuno resta solo per sempre però, il destino ha sempre in servo per noi un pizzico di felicità. Basta solo sperare, rimboccarsi le maniche e lottare per la nostra felicità. La vita farà il resto.-
Finisce di parlare e la gente che mi circonda, la guarda in silenzio. Improvvisamente un copioso applauso riecheggia in questa grande villa ed Emma, non può far altro che sorridere.
Cerco di andarle incontro. Vedo lei fare lo stesso, nonostante sia spintonata da tutti. Arriviamo finalmente uno davanti all'altro, grazie ai tacchi riesco quasi a fronteggiarla. Non è mai stata così bella e io non sono mai stato così confuso.
-Così scrivi...- dico solo
-Già- dice lei cercando di intuire la mia reazione.
-Perché non me l'hai detto prima?-
-Perché volevo averti qui- dice abbassando la testa.
-Perché? Perché io?- le chiedo confuso ma allo stesso tempo soddisfatto.
Apre la bocca per rispondermi ma veniamo interrotti da un uragano che la sovrasta.
-Bravissima pulce!- dice un ragazzo abbracciandola.
Non appena si gira posso notare che si tratta di mr. Ciuffo biondo.
Lo guardo e lui mi fissa confuso.
-È venuto a prendermi- si intromette Emma vedendo la confusione negli occhi dell'amico. -È mio cognato-
Lui mi fissa e poi torna a guardare la sua preda.
-Come? Non resti con noi?-
-No Luke, sono esausta- dice lei spostando il peso da una gamba all'altra.
-Oh- dice solamente lui.
Peccato fattone, oggi Emma non finirà tra le tue lenzuola.
-Allora ci teniamo in contatto?-
-Ma certo- gli sorride lei e lo stringe a sé.
Alzo gli occhi al cielo.
Anni ad evitare di guardarmi Beautiful, distrutti dall'esibizione in diretta davanti ai miei occhi.
-Salutami gli altri, ok?- chiede lei sorridendogli appena.
-Non mancherò- dice lui prima che Emma sorridendogli ancora si allontanasse affiancandomi.
Vedendola infreddolita mi tolgo la giacca e gliela porgo. Tutto sotto gli occhi vigili del molestatore, giusto per fargli vedere come si tratta una donna.
Lei mi guarda confusa.
-Stai tremando. Mettila-
-Non serve, andiamo in auto- mi dice lei.
-Mettila comunque-dico mettendogliela io stesso sulle spalle.
Ci fissiamo per qualche secondo negli occhi. Alla fine, imbarazzato, le faccio segno di dirigersi verso l'auto e a sua insaputa, cerco una copia del suo libro con lo sguardo, tra le esposizione delle copie all'entrata. Ne prendo una senza farmi notare e la seguo nel tragitto verso l'auto.
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Intoccabile
RomantizmCristian Reed è un imprenditore molto famoso nella città di Seattle. La sua vita è sempre stata concentrata sul suo lavoro, la sua famiglia, le sue serate con gli amici e la sua fidanzata Michelle, una tipa tutto trucco e perfezione. Dopo due anni...