La mattina era iniziata nei migliori dei modi. Io e Michelle avevamo passato la notte insieme, durante la colazione non era volata una mosca e a lavoro avevo concluso un affare che portavo avanti da tempo. Era una di quelle mattine fortunate, dedicate al successo professionale e mentale.
Avevo preso un aperitivo con Josh e Zoey e poi, del tutto rilassato mi ero diretto verso casa.
Al mio ritorno tutto è pronto per il pranzo e devo semplicemente andare a lavarmi le mani.
Non appena mi siedo, però, noto con mia sorpresa che il posto di Emma è vuoto.
Se fossi stato in una situazione differente avrei chiesto informazioni, ma la presenza al mio fianco di Michelle mi incude fin troppa paura e non oso fiatare.
Fortunatamente nonna Nilda chiede presto al mio posto. Con la sua debole voce, domanda-dov'è Emma?-
Charlotte guarda il posto e poi riguarda il suo piatto.
-Questa mattina, le ho chiesto di andare a fare delle commissioni. Quando è tornata mi ha detto che un suo amico l'aveva invitata a pranzare fuori. Dovrebbe essere con lui adesso-
Nonna Nilda annuisce e continua a mangiare. Penso sia un po' preoccupata.
Io non lo sono. Immagino che questo "amico" sia Luke, ma so che Emma è abbastanza forte da difendersi da ogni cosa.
È di lui che non mi fido.
Ritorno sulla terra non appena Samantha propone di guardare il telegiornale.
Dopo le varie notizie di politica e le informazioni su quanto questa estate sia calda, il presentatore passa la linea ad una giornalista che parla di un caso, a suo dire "bizzarro", avvenuto di recente.-È nel centro commerciale Sky center che i due sconosciuti con il volto coperto hanno passato la notte-
Fisso immediatamente lo schermo e quasi mi soffoco, ma non lo do a vedere.
-I due giovani che avranno avuto una trentina di anni lui e quasi una ventina lei per quanto mostrato dalle corporature, sono entrati nelle varie aree del centro commerciale coperti da un cappello che non ha permesso alle telecamere di inquadrarne il volto. Le uniche cose visibili sono state le evidenti corporature, i vestiti che, come stato confermato da più lavoratori, appartengono al centro commerciale, ed un braccialetto argentato al polso della ragazza con una forma cubica o a cuore. I due hanno soltanto visionato il centro commerciale e poi provato qualche attrazione. Non sono stati trovati dei danni ne delle prove che dimostrino di chi si tratti. Dei banditi buoni? Neanche nei centri commerciali o nei parchi di divertimento si può stare tranquilli ?-Fisso allibito lo schermo e poi le persone accanto a me. Non sembrano scossi quanto me.
-Che schifo- dice mio suocero.
-Concordo con te- dice mia suocera.
-Che senso avrebbe visitare un centro commerciale di notte? Puoi benissimo farlo di mattina senza rischiare di essere arrestato. Non hanno neanche rubato qualcosa, quindi non ne vedo il senso-
-Sono solo atti di vandalismo. Si vede che sono due vandali o due barboni, nulla a che vedere con noi. Cambia- dice Michelle continuando a mangiare.
-Che ne pensate di andare al mare nel week-end?- Samantha.Dopo pranzo sono andato a dormire mentre Michelle e sua madre preparavano varie cose per il matrimonio. Dopo un riposino di un'oretta e mezza, non appena varco l'ingresso di casa vedo la porta aprirsi ed Emma entrare.
-Oh ciao- mi dice non appena mi nota.
-Ciao- dico semplicemente.
Vado in cucina, ma lei mi segue. Fortunatamente non c'è nessuno. Non provo neanche a vedere se è felice o triste...non mi importa. Ma una domanda gliela faccio.
-Com'è andato il pranzo?- mi precede lei.
-Bene, tranquillo- dico bevendo un sorso di caffè.
-Quello è perché mancavo io- dice ridendo, aprendo il frigo per prendere una bibita.
-Dov'eri?- dico guardandomi intorno con noncuranza.
-Ho pranzato fuori, ad un ristorante giapponese-
-Mangi pesce?-
-Ho mangiato tutto il resto- ridacchia.
-Stupida, il suschi è grandioso-
-Sarà- alza le spalle. Dopo un po' mi fissa. -Ero con Luke, il ragazzo di ieri-
Merda, lo sapevo.
-Luke...Luke...Non mi sovviene-
-È biondino, era alla...- abbassa la voce -alla presentazione-
-Ahhh, credo di ricordarlo- faccio il vago. -E come è andata?- alla fine glielo chiedo.
-Ehm, bene- dice buttando la lattina nell'immondizia.
-Ha pagato lui?- mi informo.
-Certo. Ha insistito però. Odio quella cosa che la donna non deve pagare. Mi sembra ingiusto, insomma vi sembriamo povere o non in grado di guadagnare? Vi sembriamo attaccate ai soldi? Vi sembriamo Michelle?-
-È un atto di galanteria.-
-Secondo me non si fa, ma stavamo per litigare e ho fatto pagare lui. Gli restituirò tutto-
-Se proprio non riesci a vivere altrimenti-
Sospiro.
-Oggi che si fa?-
-Verrà la mia famiglia a cena- le dico ripulendo tutto.
Brontola -Sono come te? Come i miei? Che palle!-
-Ehi signorina! Piano con il linguaggio- l'ammonisco.
-Scusa papi-
Sto per risponderle ma finisco per sputacchiare tutto ciò che avevo in bocca. Avevo assaggiato un dolcetto poggiato sul bancone...che non l'avessi mai fatto. Salato.
-Ehi tutto ok?- mi viene incontro Emma spaventata e mi colpisce la schiena.
-Si- mi riprendo e bevo l'acqua.
-Cos'è successo?-
-Quei dolcetti sono orridi-
-Sicuro? Non sarà il troppo sushi? Hai lo stomaco "sushiettibile"?-
Ed inizia a ridere e io non posso fare a meno di seguirla a raffica.
Ad interromperci è Nilda che entra in cucina.
Ci guarda e sorride.
-Sei tornata bambina-
-Ciao nonna, tutto ok? Prese le medicine?-
-Si tesoro sta tranquilla. Come mai ridevate così tanto?- chiede andandosi a sedere.
-Niente di importante, sta tranquilla-
-Io con te non posso essere molto tranquilla. Cosa mi rappresenta quella pazzia di ieri sera?- chiede seria.
Noi ci fissiamo e lei guarda me.
-Dico anche a te Cris. So bene che eravate insieme-
Prendo Emma per il braccio e le sussurro -Glielo hai detto tu?-
Lei mi guarda ed apre la bocca ma e sua nonna a parlare per lei.
-Non è servito caro Cristian, so riconoscere mia nipote. Ed anche il suo braccialetto, gliel'ho regalato io-
-Di che parli?- domanda Emma confusa.
-Hanno parlato di noi in tv-
-Oh-
-Si, oh! Ma stavano per scoprirci. Come se n'è accorta tua nonna poteva accorgersene Michelle-
-Michelle non riconoscerebbe sé stessa neanche allo specchio, figurati qualcun'altro.-
Sto per ammonirla ma Nilda mi interrompe.
-Comunque non è un grande problema. L'importante è che non vi siate fatti nulla. Ma non farlo più - dice spostandole i capelli dal volto -Mi fai stare in pensiero-
-Non preoccuparti. Lo sai che non mi abbatterà mai nulla- sorride.
-Attento anche tu ragazzo e guida la mia piccola furia-
Le sorrido. -Come sapeva che quello nel filmato del telegiornale fossi io?-
-Oh lo so ora. Ma in ogni caso, poteva essere altrimenti?- chiede e noi ci zittiamo. Non sappiamo proprio che dire.
-Ora vado un po' a riposarmi, mi accompagni in camera Emma?-
-Certo nonna, andiamo-.
Le due vanno via e io decido di andare a fare una doccia in vista della pesante serata e per schiarirmi le idee.
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Intoccabile
Roman d'amourCristian Reed è un imprenditore molto famoso nella città di Seattle. La sua vita è sempre stata concentrata sul suo lavoro, la sua famiglia, le sue serate con gli amici e la sua fidanzata Michelle, una tipa tutto trucco e perfezione. Dopo due anni...